Lo specchio nero. Recensione

mercoledì 7 ottobre 2015
Ultimamente comincio a chiedermi con quale strega la Leone Editore abbia stretto un patto o quale a personaggio delle fiabe abbia chiesto aiuto per tirare fuori ogni volta libri così diversi e .. oso dire succulenti.

Oggi vi parlo di un altro libro che mi ha fatto compagnia in queste giornate, un libro che è un portale.. uno specchio dove se entri esci da un altra parte.

Titolo: Lo specchio nero
Autore: Alfonso Domingo
Editore: Leone Editore
Prezzo:  € 15,00 cartaceo
Pagine: 544

Sinossi:

Che fine ha fatto Giona e la balena, il misterioso dipinto di Bosch che sembra far capolino in epoche diverse per eclissarsi, sparire e tornare di nuovo? E che poteri nasconde lo specchio che il pittore ricevette in dono da un alchimista? Attraverso la Spagna della guerra civile e i lager nazisti, un esule cercherà di venire a capo di questo mistero. Ma non è il solo a cercare il dipinto, perché altre forze, oscure e minacciose, sembrano esserne interessate. Un romanzo che ripercorre attraverso i secoli le tormentate vicende d'Europa, unendo alla fascinazione dell'ambientazione storica, la miglior tradizione del giallo, nel segno di Pérez-Reverte, Dan Brawn, Carlos Ruiz Zafón.







Questo libro è un portale, un romanzo che ci porta in tratti della storia diversi, analizzandoli insieme all'autore che ci trascina parola dopo parola grazie ad un quadro che ora è in un determinato periodo.. e più avanti arriva in un altro.

La scrittura è scorrevole e l'inizio quasi tormentato ci trascina via in un attimo, le pagine scorrono veloci e non ci si rende conto che il tempo sia passato.

I tanti protagonisti di questo romanzo si perdono innamorati di Giona e la Balena, un quadro di Bosch che magico appare quasi in ogni era.

Ogni uomo che sfiora piano il quadro ne rimane innamorato così passiamo da periodi di guerra durante la fase della guerra spagnola al nazismo al periodo dei giorni nostri e come un portale sembra che ci aiuti a saltare da una parte all'altra per dare un occhiata.

Ma quali segreti nasconde questo quadro ?I simboli cabalistici e alchemici raffigurati rappresentano forse una formula? Quale?.Solo alla fine del romanzo ci verrà concesso di scoprirlo.

Chi é Mainger? L'uomo misterioso che commissionò al giovane pittore Jerome Diaz agli inizi della seconda guerra mondiale una copia del quadro, anche questo ci verrà rivelato solo alla fine e nemmeno in modo chiaro come forse avremmo voluto.

Jerome Diaz ritroverà il quadro che aveva dipintro e quello che lui pensava fosse l'originale dopo più di settantanni dopo aver trascorso la sua vita nel ricordo struggente di quel quadro.

Il Suo ritrovamento è ricco di colpi di scena, come la rivelazione dell'identità di Mainger da lui scoperta casualmente e la cui rivelazione lascerà sorpresi sicuramente anche voi, come lo sono rimasta anche io.

Andando avanti nella storia si rimane abbagliati dal modo di scrivere dell'autore che consapevolmente ingarbuglia le nostre idee in quelle pagine, cosi da trovare il personaggio per poi perderlo di nuovo.

E' un romanzo complicato, quasi come ogni thriller che si rispetti, che tiene con il fiato sospeso e che fa venire in testa mille dubbi.

Romanzo avvincente che coinvolge il lettore in un continuo passaggio da un'epoca all'altra dove l'arte con i suoi misteri ha il suo ruolo predominante.

Non meno misterioso è un altro elemento di cui si parla nel libro: Uno specchio nero..capace di infondere serenità. Ma badate bene non è uno specchio normale è qualcosa di misterioso! come misteriose sono tutte le vicende che accompagnano il lettore pagina dopo pagina.

Il lettore è accompagnato in questo portale, per poi essere spinto via, per poi essere riportato dentro.

Mi sono innamorata di personaggi come Bosh, come il dottore medioevale o come il personaggio spagnolo all'inizio dell'era storica. Qui non troviamo un personaggio preferito perchè tutti si incastrano come pezzi di un puzzle e l'autore ci accompagna a ricordare, una frase che ormai ho fatto mia, "le coincidenze non esistono"

Mi capita raramente di leggere libri che mi coinvolgono così, che mi bloccano le parole quando parlo di loro e che mi tocca prendere appunti quando leggo, perchè sono libri che ti fanno entrare dentro la storia e quando arrivi alla fine del libro, rimani di sasso perchè ti accorgi che si aveva la soluzione davanti agli occhi all'inizio delle pagine.

E' un libro che mi ha catturato per giorni, che mi è quasi dispiaciuto lasciar andare e tornare ai tempi nostri nel 2015, devo dire che anche questa volta la Leone Editore è riuscita a sfornare un altro capolavoro (e qui per me rimane il fatto che abbiano qualche patto con qualche personaggio di fiaba) non tanto perchè è scritto bene e l'autore sa di quello che parla e non scrive cosi tanto per ingarbugliare il lettore, ma perchè è un libro che coinvolge e quei libri belli che ti sanno metter dubbi in testa, che ti fan rimanere di sasso e che ti quasi scervellano.. beh son libri da leggere e da tenere stretti.

Consiglio questo libro a chi ama la storia, a chi ama l'arte in tutte le sue forme. Consiglio questo libro a chi ha voglia di vivere un libro, a chi ha voglia di assaporarlo e di farsi fregare dalle parole del libro, consiglio questo libro a chi osa saltare nel portale non sapendo cosa troverà..















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