Tutte le fortune (badavo ai badanti). Recensione

martedì 1 dicembre 2015
Buongiorno amici de il mondo di sopra e benvenuto Dicembre! Da oggi inizia il conto alla rovescia per il giro di ruota verso Yule, sabba meraviglioso e a tratti malinconico.
Il freddo in questo periodo è pungente, cammino per casa vestita più che a strati, letteralmente in stile pupazzo di neve, coperta di maglioni, coperte e mille strati di calzini rigorosamente in stile kawaii.. u.u amo i miei calzini kawi u.u
Le corse per i regali di natale sono iniziati? La lista di regali da fare agli amici e parenti è infinita, ogni anno mi riprometto che farò i regali in anticipo cosi da non trovarmi ricoperta di neve fino alla gola.. ed invece.. eccoci di nuovo che non ho la più pallida idea di come organizzarmi, ma come solito diamo la colpa al maschio di casa, al marito orso pigro.
Ma veniamo a noi.. oggi voglio parlarvi di un libro che mi ha colpito particolarmente, edito dalla piemme. Tutte le fortune. 

Titolo: tutte le fortune (badavo ai badanti)
autore: Riccardo Taverna
editore: Piemme
pagine: 250
prezzo: 18,00 euro cartaceo
















Non scegliamo la nostra vita.. scegliamo come viverla!


E' con questa frase di questo meraviglioso libro, che voglio iniziare la recensione. Un libro che non sono riuscita a non amare, dalla prima all'ultima pagina. Un libro che ho abbandonato all'ultima pagina forse troppo presto, un libro che rileggerò nei momenti in cui la vita sembrerà prendere il sopravvento.

Un guerriero, questa è l'unica definizione che riesco ad attribuire all'autore del libro nonchè suo malgrado protagonista.

Quale altra definizione si può dare dare, ad un uomo che dopo avere scoperto all'età di 24 anni di essere affetto da una malattia neurologica degenerativa grave, invece di piangersi addosso, come sarebbe naturale e umano fare, ha modificato ed evoluzionato il suo stile di vita di pari passo con la sua malattia.

Eccolo bere il caffè senza usare le mani per prendere la tazzina, gattonare per salire le rampe della scala che portano al suo ufficio, si è reinventato! questo è quello che ha sempre fatto. 

Andare avanti nonostante tutto e si che la sorte non gli ha fatto mancare niente, anni dopo il parkinson e per finire un infarto.

A questo punto vi chiederete : ma perchè leggere questo libro?Devo anche spendere soldi per poi deprimermi in un libro di una storia disabile? Niente di piu' falso! 

Riccardo ha  affrontato la sua malattia con forza e senso dell'umorismo non comune, riuscendo a realizzarsi nel lavoro e perfino a sposarsi con una donna che ha deciso di dividere la sua vita con lui nonostante le difficoltà che era ben consapevole avrebbe dovuto affrontare accettando di diventare sua moglie e senza per questo rinunciare al suo lavoro e ai viaggi che questo comportava.

Il motivo della scelta di questa donna? Aver visto la straordinarietà di quest'uomo che anche parlando dei suoi badanti mi ha fatto ridere.

Si sembra un controsenso ridere ma è anche quello che l'autore di questo libro riesce a far fare a chi legge il suo libro, ridere di cuore come non si è mai fatto, sorridere delle gaffè e degli imprevisti.

L'ho letto in meno di due giorni e come vi dicevo prima, averlo abbandonato subito mi ha quasi spezzato il cuore.Una storia di coraggio, amore e di risate.

Un libro che vale la pena di leggere per capire che nella vita a volte non basta solo esistere, ma bisogna viverla.

Consiglio questo libro a chi ha paura ad affrontare il buio, a chi a volte si perde in ostacoli che sembrano giganti, a chi ha voglia di ridere e sorridere, a chi ha voglia di prendere in mano la propria vita e cambiarla, a chi esiste, a chi vive, a chi ama ed ha accanto persone straordinarie, a chi nel proprio piccolo è straordinario così.

La mattina dopo fui svegliato da un tintinnare di vetro. Ancora in preda al sonno cercavo di capirne l'origine quando una voce dai piedi del letto mi riportò all'ospedale. <<Prelievo>> Aprii gli occhi e mi ritrovai a guardarne altri due: solo che uno guardava a destra e l'altro a sinistra. "o cazzo" pensai " il mio primo prelievo ed è pure con un infermiere strabico."



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