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In my mailbox: la buca delle lettere

lunedì 29 febbraio 2016
Buon pomeriggio lettori, avete preparato la tisana e i biscotti per accompagnarla? Qui si è alzato un vento freddo e mi ritrovo quindi ad accendere di nuovo i riscaldamenti per non rincorrere pinguini per casa. 

Lo so sono in ritardo con questa rubrica che di solito lascio nel weekend, tuttavia non volevo rischiare di non pubblicarla, quindi facciamo un salto indietro di un giorno, facciamo finta che per qualche minuto sia ancora domenica così da presentarvi una delle rubriche che preferisco: In my mailigbox (cita i libri acquistati, omaggiati e scambiati nel corso della settimana.) 

Diamo quindi inizio a...





Non augurarti che sia più facile, augurati di essere più forte.
Anche questa settimana i libri arrivati hanno superato l'altezza del mio calderone accanto! Questa settimana come ormai sapete mi ero ripromessa di limitarmi con gli acquisti, niente Amazon, niente Ibs, niente di niente. 
Ho spento e disinstallato le applicazioni sul cellulare per non girare nei momenti di noia tra le trame dei libri, ho bypassato librerie entrando in negozi di vestiti e uscendone ovviamente a mani vuote. 

Sono arrivata a venerdì felice di avercela fatta e indovinate cosa mi fa trovare il marito al mio rientro a casa? Un suo acquisto.. per me. Tinder. Ok facciamo un passo indietro. Avevo già iniziato a leggere questo libro dalla biblioteca di mia sorella e quando ho provato a portarmelo via, mancava poco che mi facesse attaccare dai miei stessi gatti. Ecco perchè il mio dolce, raramente, marito mi ha fatto trovare questa sorpresa. Cara sorella tienitelo pure, perchè ora lo possiedo anch'io! Nina invece è un libro ricevuto in scambio. Ammetto che non lo conoscevo, ma mi sono innamorata della copertina. Libro di Kalotay Daphne racconta la storia di una donna che si ritrova a far i conti con un passato che aveva deciso di lasciarsi alle spalle. Ci troviamo nell' antica Russia tra balletti, soldi e ville di lusso. Sono proprio curiosa di leggerlo.

La chimera di Praga e Vertigine sono due libri omaggiatomi dalla Fazi Editore editi dalla nuova linea Lain. Il primo lo conoscevo già ed effettivamente era sulla mia WL da un po' visto la meravigliosa cover in copertina rigida. La ragazza che quasi sembra apparire e travolgerci con il colore dei suoi occhi nel suo stesso mondo, ammetto comunque che anche questa leggiadra piuma non mi dispiace. Vertigine invece è un romanzo che mi incuriosisce. Io sono una di quelle della vecchia scuola cresciuta con i libri di Anne Rice sui suoi vampiri, innamorata poi di Dracula di Bram Stoker, odiando quindi la visione dei vampiri di Twilight e non riuscendo mai a finire ne' i libri ne' i film che ne sono conseguiti, ma con Vertigine ci troviamo tra il racconto di licantropi e umani e devo dire che dalla trama promette bene. 


Omaggi invece inaspettati ma graditi sono Save Me della Eden Edizioni e Nero Elfico della Watson. Save Me si perde nella minuscola cittadina costiera di Liberty, in Oregon tra stregonerie e ossessioni. Lei in copertina ha un viso che a pelle non mi piace, sarà quella troppa sicurezza che emana, ma spero comunque di lasciarmi conquistare e di riuscire a creare una bella recensione. Nero Elfico invece è un'uscita della Watson Editori creato da Daniele Picciuti della Nero Press. Dicono di questo romanzo che non sia un vero e proprio romanzo che sottolinei un genere, ma ne catturi invece molti, creando quindi una sorta di fiction. Viaggiatori stellari. personaggi scomodi, assassini e creature strane. Insomma un libro da non lasciar passare inosservato, almeno.. così sembra.

Ormai avete imparato a conoscermi e quando un libro parla di donne io mi perdo in un mare di giuggiole, anche se stavolta forse dovrei dire in un cielo di giuggiole. La moglie dell'aviatore è un romanzo della Neri Pozza formato Beat e racconta la storia di una donna, di una moglie copilota dell'uomo famoso in America nel 1927. Quando poi la loro storia d'amore, il loro illidio perfetto viene sconvolto dalla morte del loro figlio tutto cambia, lei cambia e questo mi incuriosisce ancora di più.














Voi invece cosa state leggendo? Quali sono i vostri nuovi arrivi? Sono curiosa di leggere le vostre risposte. 

La ricetta segreta per un sogno. Recensione

Buongiorno cari amici lettori, oggi vi presento un libro che ha sapore antico, un libro che ha il sapore di buono, un libro con cui ho sfornato una dolce ricetta...

Titolo: La ricetta segreta per un sogno
Autore: Valentina Cebeni
Editore: Garzanti
Pagine: 345
Prezzo: € 16,90

















Amo i libri scritti da donne che parlano alle donne, quei libri che appena li sfogli emanano un'energia che ti entra nelle pelle, quei libri che gli autori non me ne vogliano, hanno quel qualcosa in più che è capace di rivoltarti l'anima come un calzino.

Chiudete gli occhi e immaginate il profumo caldo del pane appena sfornato, immaginate un impasto che lievita piano piano...immaginate la magia del cibo e il potere che ha leggere un libro che evoca i più dolci dei ricordi.

Prima però di parlare di questo libro soffermiamoci su questa copertina, l'immagine al computer purtroppo non fa trasparire quello che in realtà comporta averla in mano. La ragazza che accarezza l'acqua sembra farci perdere in quel mare così profondo, i colori così tenui e delicati sembrano parlarci di un pomeriggio di Agosto. Avete presente quei pomeriggi che si rimane sulla spiaggia fino a sera mentre la gente comincia ad andar via e senti il silenzio del cielo e il rumore del mare? Ecco la copertina evoca proprio quel momento e quel mare.

Il mare della copertina è quello di un'isola sperduta della Sardegna, l'isola del Titano. Un'isola che in silenzio ascolta l'animo delle protagoniste della storia.

Elettra è una donna che non ha nessuno al di fuori della madre, Elettra vive perchè è al mondo, Elettra vive solo perchè i polmoni respirano. 

Elettra ha un rapporto complicato con la madre, una sorta di amore ed odio forse anche per ciò che la madre le ha tolto facendola lavorare con lei al panificio.

Elettra come molte donne sognava un lavoro soddisfacente da grande, un lavoro nel giornalismo ed invece si ritrova a lavorare per la madre nel panificio La bottega dei sogni.

La bottega dei sogni di lei e non i suoi. La bottega dove la madre sfornava magie per ogni palato, mentre lei sforna solo rimorsi e rimpianti. 

La storia inizia con un Elettra arrabbiata e delusa per via del coma della madre. Elettra non ha seguito i suoi sogni ed ora si ritrova a vivere nell'ombra di una donna ammalata. Da quando la madre Edda viene travolta da un ictus la vita delle due donne cade a pezzi, come se l'una fosse nonostante tutto l'ancora dell'altra. 

Elettra è stanca non c'è la fa più, i pagamenti in ritardo che la banca richiama, il cibo che nella sua mano ha sapore di lacrime ed amarezza e il negozio che ormai va alla deriva. Elettra dopo l'ennesima delusione decide di dare una svolta alla sua vita e di partire alla ricerca di un qualcosa di più grande grazie ad un'incanto dal sapore di anice.

Elettra in quel viaggio verso quella lontana terra ritrova la vita che aveva perso e la voglia di voler vivere. Elettra ritrova in lei quella calda luce che sembrava aver perso o forse non avere.
Pagina dopo pagina l'autrice ci immerge nella storia dell'isola, nella storia di donne e di uomini rimasti ancora ancorati al passato. Ci fa respirare il profumo del mare e ci fa sentire i granelli di sabbia sulla pelle.

La scrittura così evocativa ci permette di sentirci al fianco della protagonista, passo dopo passo entriamo così nel libro e credetemi quando vi dico che sarà difficile poi uscirne davvero.

Elettra si ritrova in un'isola che ha storie di vita diverse all'interno. Se da un lato troviamo i pescatori che nonostante il lavoro in mare portano a fatica il pescato, dall'altra parte troviamo donne dall'antica arte, donne sempre a lutto per l'uomo perso, donne che senza uomini non sono considerate UMANE.

Elettra si ritrova quindi a seguire il passo di quelle donne, a seguire la fede della madre per una Santa un po' troppo lontana, a seguire un'incantesimo che ha sapore di mistero e pane caldo.

L'ultima volta che ho amato un libro è stato La custode del miele e delle api sempre edito dalla Garzanti e anche questa volta la casa editrice ha fatto centro con questo libro. 

E' inutile dire quanto lo venero e quanto lo amo. Ha riportato alla luce vecchi sentimenti e vecchi odori che avevo dimenticato, mi ha fatto tornare bambina a quando mia nonna preparava la pitta china seduta in cucina raccontandomi vecchie storie.

La narrazione è veloce e ricca, lo stile incalzante non ci lascia nemmeno prender fiato, veniamo completamente circondati dalla storia e dai sapori che ci porta.

Non mancano poi le lacrime e quando Elettra si ritrova e trasforma il suo animo, noi ci trasformiamo con lei. Ci sentiamo a casa e finalmente libere di vivere.

Potrei parlarvi ore di questo romanzo, di come sia facile immaginare ogni cosa che con maestria l'autrice ci descrive. Quando una storia mi prende così mi piace immaginare che nel sangue dell'autrice ci sia inchiostro nelle vene perchè Valentina ha inchiostro in quella mano che scrive questa storia. Ogni personaggio descritto, ogni minimo dettaglio ci entra dentro e ci si affeziona anche a quelle semplici ricette che troviamo nei capitoli, ecco perchè le ricette del libro le ho ricopiate nel mio quaderno, ecco perchè ho sfogliato queste pagine gustandomi il pane all'anice che l'autrice cita. 



Ricetta pane all'anice:

Nota bene: senza glassa per via del marito -.-
1 kg di farina
200 g di zucchero
25 g di lievito
600 ml di latte
1 cucchiaio di miele
1 tuorlo d’uovo
1 cucchiaio di olio
4 cucchiai di semi di anice
1 arancia (scorza)
1 pizzico di sale

Per la glassa:
1 albume d’uovo; zucchero; succo di limone. Sciogliere il lievito in poco latte intiepidito insieme con un cucchiaio di miele e lasciare riposare per almeno 10 minuti.
Su un piano formare la fontana con la farina, lo zucchero, il sale, l’anice e la scorza; versare al centro il tuorlo, l’olio e, a poco a poco, il latte rimasto, aggiungendo in ultimo il lievito sciolto. Lavorare l’impasto per alcuni minuti, energicamente, sino a ottenere un composto elastico. Riporre in una ciotola capiente unta d’olio e lasciar riposare sino al raddoppio del volume. Riprendere l’impasto, formare delle palle grandi come un’arancia e deporle su una teglia. Coprire con un telo e lasciar riposare per un’ora. Trascorso questo tempo, spennellare i pani con un po’ d’albume, porre in forno caldo a 170° e cuocere per circa 30 minuti, mettendo in forno anche un pentolino d’acqua. Preparare la glassa: mescolare l’albume e lo zucchero sino a ottenere un composto chiaro e denso, aggiungendovi qualche goccia di succo di limone. Pennellare i pani freddi e lasciar asciugare completamente.

La prima volta per sempre. Recensione

sabato 27 febbraio 2016
Buongiorno amici lettori e buon sabato. Caro weekend finalmente sei arrivato!
Oggi vi parlo di un libro che parla di sole, di spiaggia e di libertà: La prima volta per sempre di Sarah Morgan. Primo romanzo della trilogia Puffin Island, edito da Harper Collins Italia.

Titolo: La prima volta per sempre (primo volume)
Autore: Sarah Morgan
Editore: Harper Collins
Prezzo: 14,90 € cartaceo
Pagine: 379

















Allora proviamo a conteggiare il tutto: Valigia?c'è. Cappello bianco da spiaggia un po' chic? c'è. Occhiali da sole enormi? c'è. Costumino sexy e comodo? Dovranno pur inventarlo prima o poi. Copricostume colorato e corto? c'è. Ok allora siamo pronte per avventurarci in Puffin Island. Mettetevi comodi perchè il volo sarà intenso.

Mi sono innamorata del modo di scrivere di questa autrice grazie a personaggi come i fratelli O'Neil, dove arrivati all'ultimo libro sono rimasta con dell'amaro in bocca illusa che tutto questo non potesse mai finire. Ed ora che ho finito questo primo volume di Puffin Island mi rendo conto di quanto sia bello innamorarsi del modo di scrivere di qualcuno, di quanto possa essere miracoloso innamorarsi di un autrice e di quanto tutto questa possa far paura nel momento in cui l'autrice non pubblicasse poi più nulla.

Puffin Island è un'isola magnifica, oserei dire all'inizio perfetta. Ci troviamo tra pulcinelle di mare, natura incantata e spettacolare, abitanti che vivono la loro vita pensando solo a loro e un mare immenso che può far paura e far innamorare. Non c'è nulla quindi che possa rovinare questo ambiente meraviglioso. 

L'autrice dalle prime pagine ci trasporta nella vita di Emily, una vita che come una tela bianca viene scomposta da una pennellata di colore diversa. E quel colore che con violenza e caos ha rivoluzionato la tela stessa è quella bambina che ora dorme seduta nel seggiolino di un'auto. 

Dopo la morte della sorella per via di un incidente, Emily si ritrova a diventar tutrice della sua nipotina di sei anni. La vita non è facile, la nostra protagonista ha alle spalle un passato duro, uno di quei passati che segnano la tua vita, che formano quel muro di cemento che si forma piano piano nel cuore. 

Spesso proviamo a prender in giro noi stesse cercando di sottolineare quanto un esperienza possa non farci male o quanto siamo grandi a farci scivolare tutto addosso, in realtà non è così e la nostra Emily quel muro di cemento non lo forma solo nel cuore, ma intorno a tutto il suo mondo. Quel muro di cemento diventa la sua armatura e nemmeno le amiche a volte possono aiutarla.

Ecco perchè per Emily quella bambina fa paura. Occuparsi di un figlio diventa quasi pericoloso, turbolento, la sua stessa vita può precipitare.

Una vita che richiedeva una serie di talenti che lei sapeva di non possedere. Non aveva idea di cosa bisognava fare per essere un genitore. Non aveva mai avuto il desiderio di essere madre. Le sembrava profondamente ingiusto essere costretta in una situazione che non aveva mai voluto e si era sempre impegnata a evitare. 

Ecco quindi che grazie alle amiche Emily parte, Emily manda in stand-by la sua vita per fermarsi o forse fuggire a Puffin Island con una bambina nel sedile posteriore. Emily ha bisogno di una pausa da questa vita che fino adesso le ha dato pugni in faccia, da una vita tutt'altro che facile. Tanto alla fine a cosa serve rimanere per qualcosa che ha già perso?

L'autrice ci porta a conoscere Emily piano piano. All'inizio ciò che porta avanti a tutto è la sua paura, la sua complessità, il suo sentirsi incantenata ad una vita dura. Emily sembra avere un armatura di metallo, un armatura di cemento armato, eppure se guardiamo meglio sembra esser solo pasta frolla e l'autrice ce lo dimostra nelle continue ricerche di attenzioni di lei, nella continua ricerca di un uomo che in amore le ha dato solo spiccioli.

Puffin Island sembra magica. Puffin Island con i suoi isolani è un mondo a parte e la nostra protagonista se ne rende conto grazie a Ryan, è lì che il rapporto con gli altri e soprattutto con se stessa cambia.


Pagina dopo pagina l'autrice ci fa affezionare a quei personaggi che altro non sono che esseri umani, esseri umani con paure e passati diversi e difficili. Soffriremo, storceremo il naso per le scelte a volte di uno o di entrambi e sorrideremo per la stessa bimba che come un pezzo di un puzzle si mescola nella loro vita. Consoceremo segreti che ci faranno sussultare il cuore e saremo poi noi stesse ad aver paura del mare.

E' un romanzo che ha tutto, che ha l'amore in tutte le sue sfumature. Ha l'amore tra uomo e donna, ha l'amore tra amiche che si tengono strette l'un l'altra, ha l'amore per i valori e ha l'amore per ritrovarsi. Si perchè Emily in quella spiaggia si ritrova. Il mare la mette a confronto con quelle paure e con quel passato che ha creato il suo cemento. Il mare la mette a confronto con se stessa e le dona la possibilità di amare, di lasciarsi andare, di PERDONARSI



E' un romanzo caldo, deciso e fresco che ci entra dentro con le sue stesse pagine. E' una scrittura incalzante che ci lascia con il fiato sospeso già dalla prima pagina. E' un romanzo che appena aperto trasferisce il lettore in quell'isola tanto agognata. E' un romanzo che ci fa riflettere su quanto dobbiamo ritrovarci anche noi, su quanto sia difficile a volte alzarsi e non avere paura. 















Tutta la verità su Alice. Recensione

venerdì 26 febbraio 2016
Bentornate al liceo cari amici lettori. No, non sono impazzita, per chi come me sta raggiungendo il traguardo dei trenta, parlare del liceo sembra parlare di chissà quale secolo passato.
Oggi vi presento un libro particolare, lo so ormai ne avete la nausea visto che non ho fatto altro che parlarvene nelle segnalazioni e nei vari www, 

Titolo: Tutta la verità su Alice
Autore: Jennifer Mathieu
Editore: Newton Compton
Prezzo: € 10,00
Numero di pagine: 217

















Come vi ho detto all'inizio per chi ha superato da tempo gli anni del liceo, trovarsi a leggere questo libro è aprire una porta sul passato. E' aprire una porta che si era sigillata con del cemento armato.
Passano anni, secoli e generazioni, ma la vita al liceo è sempre uguale. Ciò che conta è la scala sociale, ciò che conta sono le apparenze e ciò che gli altri studenti definiscono normale. Se sei in cima alla scala allora sei il top, ma se per caso il destino ti gioca un brutto tiro portandoti all'ultimo gradino, beh sei fottuto. Perchè sono gli studenti che formano la scuola e se gli studenti ti affibbiano un'etichetta te la porterai dietro tutta la vita.

Parliamoci chiaro parole come "nerd" "secchione" "troia" "leccaculo" e altro sono sempre state etichette sin dalla notte dei tempi. E l'etichetta che l'autrice ci mostra per Alice è troia.

Sono un luogo comune, non è vero? Madre single. Padre assente. Troppi fidanzati, alla ricerca di amore in tutti i posti sbagliati

L'autrice ci porta nella realtà che può essere identificata in ogni ragazza o ragazzo vittime di bullismo, vittime di una scuola che ti mangia vivo.

Alice è una ragazza normalissima, una di quelle adolescenti con il corpo che cambia, una a cui non piace essere osservata eppure il suo corpo cambia, si trasforma, il suo corpo è attrazione sessuale per l'altro sesso e invidia per le altre donne. Alice vuole fottersene, vuole vivere la sua vita, Alice ha bisogno d'amore. Sogna un ragazzo, non un principe del cazzo.

Quando la vita poi ha deciso di prenderti per il culo lo fa alla grande ed è qui che Alice si trova in faccia la vita stessa.


Alice vive in un paesino piccolissimo, uno di quei paesi dove la gente sa sempre tutto di tutti. Uno di quei paesi dove agli abitanti poco importa se il pettegolezzo sia vero o meno, basta che se ne parli. Uno di quei paesi dove gli adulti a volte sanno comportarsi ancor peggio dei ragazzini.


Alice indossa felpe voluminose per nascondersi. Alice in quella felpa spera di riuscire a diventare invisibile, a trovare la sua coperta dove non farsi più sentire, ciò nonostante l'etichetta Troia se ne frega della felpa, l'etichetta Troia lei lo ha marchiato sulla pelle per via degli altri.

Ma quanto può essere l'inferno il periodo scolastico? Quanto può devastare dentro e rovinare la vita di qualcuno? L'autrice con questo libro ci permette di entrare in quella stessa violenza, in quel buio che a volte si tende a dimenticare o ci si prova.

Quando un etichetta ti viene marchiata addosso rilascia all'interno un verme che ti scava la carne, che ti fa sentire emarginata, che ti fa sentire sola. Un verme che brucia e ti fotte anche le ossa.

E ad Alice quel verme la sta divorando dall'interno, perchè poco importa se il pettegolezzo è vero o meno, perchè per gli altri è necessario affermare con assoluta certezza che Alice è andata a letto con due ragazzi la notte stessa che Elaine, la ragazza più popolare della scuola ha dato quella festa.

E se questo non vi basta mettete anche che Brandon, il ragazzo più popolare della scuola è morto. Sempre per mano della stessa troia che assatanata di sesso, mandava messaggi sconci al povero piccolo bravo ragazzo mentre guidava. 

Ecco quindi che Alice è Troia, che Alice è Troia e Assassina. 



E' un romanzo duro, è un romanzo spietato, un romanzo che ti fa venir voglia di lanciare il libro lontano, un romanzo che si divora in pochissimo tempo perchè affamati di quell'ansia di trovare giustizia per Alice.

Capitolo per capitolo entriamo nella testa di vari personaggi, troviamo la voce della più popolare della scuola, troviamo la voce della ex amica, dell'angioletto che Alice ha salvato non vedendo la coda da diavolo, troviamo la voce di Josh l'eterno secondo e confuso sessualmente e troviamo la voce di Kurt, l'unico che non parla, ma ascolta. Ascolta gli occhi di Alice e la sua verità. 

In queste pagine ci troviamo dall'altra parte dello specchio oscuro, assistiamo inermi a queste voci che urlano e che raccontano di un personaggio che poi all'ultimo ha il nostro nome. Perchè Alice diventeremo noi. 

Solo all'ultimo l'autrice ci permette di sentire la voce di lei, la voce che ormai cercavamo nella testa, la voce di quella ragazza che è diventata la giostra su cui giocare per tutto il paese.


Alice ci mostra come si piega e non si spezza, Alice piange all'interno e non mostra nulla al resto, Alice impara a capire cosa significa a diciassette anni ad essere coraggiosi.


L'autrice se ne frega di creare un romanzo scorrevole, all'autrice non importa creare qualcosa di dolce e armonioso. Qui il linguaggio è crudo, qui siamo nella testa di ragazzi senza scrupoli.

L'autrice in ogni tratto mostra quello che è l'aspetto più mostruoso dell'uomo, l'autrice mostra che nella maggior parte delle volte i mostri cattivi non si nascondono sotto il letto.

Nella scuola ogni insulto è lecito e per non dimenticare ecco che si forma l'altare della troia, un gabinetto pieno di offese scritte con pennarello indelebile, di quelli che a leggerli ti macchiano dentro.

Non è un libro che parla d'amore, qui non troverete quel lieto fine da principi azzurri e cavalli bianchi. Qui sarà la stessa Alice a salvarci.


Ho amato questo libro, nonostante sia così crudo ed indigesto. E' un romanzo che ti disfa. E' un romanzo che ti lascia spettinata, uno di quelli che ti fa sentire nuda, con i sentimenti e le emozioni completamente a nudo. 


E' un romanzo che va letto ad ogni età, è un romanzo che farà male sia che si sta da una parte che dall'altra. E' un romanzo che ti sconvolge in ogni minima parte, in ogni piccola cellula del nostro organismo. 

E' un romanzo che riporta vecchi incubi a galla e che ti dà finalmente la possibilità di eliminarli.

Quanto mi ha fatto male? è stato come farmi un milione di tagli sul cuore. Perchè è stato lento e non è successo tutto in una volta. Non è stato uno stravolgimento improvviso arrivato da un giorno all'altro. E' stato più graduale. 












Appuntamento con la strega: La Verbena officinalis, dall'amore alla protezione

giovedì 25 febbraio 2016
Buonsalve amici de il mondo di sopra e bentrovati ad un nuovo appuntamento con la strega. Il giovedì precedente abbiamo analizzato la Luna Piena di Febbraio detta anche Luna Tempestosa. Oggi parliamo della Verbena.






La verbena è la pianta magica per eccellenza. Si dice che essa venga utilizzata anche per scacciare la malinconia. E' una pianta erbacea infestante, molto comune, che può raggiungere i 50-60 cm di altezza. I fiori sono piccoli e possono variare dal rosa al lilla al bianco. Questa pianta la si può trovare in tutta Italia tra i ruderi, prati, boschi e tra le strade della campagna. Si raccoglie SOLO IN PRIMAVERA .
Il pianeta legato a questa pianta è Venere e l'elemento Terra. 

Le Divinità legate a questa pianta e con cui possiamo lavorare sono: Marte, Venere, Iside, Aradia, Giove, Thor, Giunone

La Verbena Officinalis si usa per amore,  protezione, purificazione, curativi, pace, giovinezza, castità, sonno, denaro.

Antiche storie narrano che i sacerdoti dell'antica Roma usavano la verbena per purificare gli altari di Giove. Si preparavano anche delle piccole fascine di verbene per spazzare gli altari. I druidi invece utilizzavano tisane di verbena e menta prima di divinare sul futuro.

USI MAGICI

La Verbena è un ingrediente abbastanza frequente nelle miscele d'amore e nei riti di protezione.

Una corona di verbena protegge il mago che sta evocando spiriti.

Qualsiasi parte della pianta può essere portata come amuleto personale.

La verbena protegge la casa da fulmini e tempeste. L'infuso spruzzato intorno a casa caccia gli spiriti maligni e le negatività.

La Verbena viene aggiunta agli incensi di esorcismo, alle miscele da spruzzare e alle miscele di purificazione.

Spargere l'erba essiccata intorno alla casa porta tranquillità, indossata, invece, dona la calma.

La verbena è utilizzata nei riti di denaro e prosperità; se viene seppellita in giardino ci sarà ricchezza in casa e le piante saranno rigogliose.

Antiche leggende narrano che indossare la Verbena può portare all'eterna giovinezza.

Per dormire sonni tranquilli la si può mettere vicino al letto, legare intorno al collo o bere il suo infuso prima di andare a letto.

Per aiutare la guarigione bisogna mettere una radice di verbena legato con un metro di filo bianco al collo dell'ammalato fino alla completa guarigione.

Per scoprire se una persona gravemente malata guarirà o morirà, prendete in mano un po' di Verbena e appoggiategliela contro ma in modo che l'erba sia ben nascosta, poi chiedetegli come si sente: se risponde fiducioso vivrà, altrimenti probabilmente morirà.

Se qualcuno che conoscete vi ha sottratto qualcosa, indossate della Verbena in sua presenza, ritornerete in possesso degli oggetti rubati.

La Verbena nella culla di un bambino lo farà crescere con un buon carattere e con amore per lo studio.

Gli antichi popoli narrano che spalmare il succo di Verbena sul corpo consente alla persona di predire il futuro, di vedere esaudito ogni desiderio, di trasformare i nemici in amici, di attirare l'amore e di essere protetto da tutti gli incantesimi. Bruciare la Verbena allontana gli amori indesiderati.



Sacchetto magico per trovare l'amore:

- stoffa bianca di seta o cotone
- nastrino bianco


Creare un sacchettino e all'interno porre alcuni fiori di caprifoglio, petali di rosa e verbena, cinque chiodi di garofano, una conchiglia ed un pezzo di rubino.



w..w..w..Wednesday

mercoledì 24 febbraio 2016
Il ginseng è pronto, i gatti fan merenda e allora che ne dite di iniziare la giornata con questo www...?



Per partecipare basta rispondere a queste semplici domande:

- Cosa stai leggendo?
- Cos'hai appena finito di leggere?
- Quale sarà il prossimo libro che leggerai?



- Cosa stai leggendo?

 

Il canto delle spade è un fantasy edito dalla Libro Aperto. E' il romanzo d'esordio dell'autrice e devo dire che promette davvero bene. Magia, natura, maledizioni.. cosa dovrebbe esserci di più? Segreto di famiglia è un thriller che uscirà a Marzo per la Newton Compton Editori e ringrazio la casa editrice per avermelo mandato inaspettatamente. Che dire di questo romanzo. Già la copertina mi piace da morire con i suoi colori. Non posso ancora esprimermi perchè sono ai primi capitoli, ma anche questo mi sta catturando piacevolmente.


 - Cos'hai appena finito di leggere?

  

Queste letture sono state dannatamente Sublimi. Perchè non trovo altre parole per descriverle. I frutti del vento è stata una lettura commovente e piacevole, mi ha portato in un mondo diverso grazie al modo di scrivere dell'autrice. Ogni personaggio è complesso e completo e sembra minuziosamente reale. Non voglio comunque dilungarmi troppo perchè presto vi posterò la recensione. La notte che ho dipinto il cielo è un romanzo che ho letto in anteprima grazie alla casa editrice. Tralasciando le difficoltà nel leggerlo in ebook, ho trovato la storia davvero interessante. Mi ha permesso di riscoprire una storia di un'amore vero e non la classica storia tra un uomo e una donna, ma la storia d'amore di famiglia e di sorelle. Ultimo, ma non ultimo di importanza: Vittoria! E qui permettetemi un sospiro, quanto mi ha dato questo libro. Quanto mi è piaciuto e quanto ho sofferto. Vittoria parla di un tema delicato per donne e uomini, l'anoressia. Quando quel mostro, quella malattia ti scava dentro e distorce tutto di te. 


- Quale sarà il prossimo libro che leggerai?

 

Ed ecco qui i libri che leggerò. due libri completamente diversi l'uno dall'altra, ma ciò che hanno in comune è l'infinito che sembra nascere dalle copertine.
E nel cielo brillano le stelle è un romanzo della Leone Editore, una favola contemporanea, una storia di un adolescente alle prese con se stessa e gli ostacoli della vita e suo padre un uomo forse assente che si accorge di tutto troppo tardi (o forse no). La ricetta segreta per un sogno è un romanzo edito dalla Garzanti, un romanzo dolce, che sa di marmellata, un romanzo che sa di uva passa e fragola. 


Voi invece cosa state leggendo? In quali mondi state viaggiando? 




I frutti del vento. Recensione

martedì 23 febbraio 2016
Oggi il cielo sembra parlare d'amore. Buongiorno cari amici lettori, oggi mi rendo conto che nell'aria si respira ancora l'energia della luna piena da poco attraversata. I gatti dormono sul divano, io ho voglia di coccolarmi un po' e tra tisane alle erbe giapponesi e musica rilassante, mi sento proprio bene. Anche questo febbraio sembra ormai correre e se l'inverno prima sembrava non passare mai, oggi i giorni vanno alla velocità della luce.
Oggi voglio parlarvi di un romanzo leggero, un romanzo da leggere il pomeriggio, insieme ad una tazza di the ai frutti rossi.


Titolo: I frutti del vento
Autore: Tracy Chevalier
Editore: Neri Pozza
Pagine: 250
Prezzo: 17,00 € cartaceo

















Ho amato questa autrice grazie al suo romanzo La ragazza con l'orecchino di perla. Lo ammetto non ho mai visto il film in quanto mi è bastata solo la sua scrittura per immaginarmi lì nell'Olanda del Seicento.

Lui è l'uomo degli alberi. 

Lo so, ora questa frase non vi dice assolutamente nulla, ma vedrete finita la recensione vi innamorerete come è successo a me. 

Avete presente quei libri piacevoli che vi lasciano il sorriso sul viso, che ti vien voglia di stringerli.. quei libri che leggereste volentieri sotto l'ombra di un grande albero mentre il sole vi accarezza la pelle? Ecco, questo è un libro del genere.

Chiudete per un attimo gli occhi, immaginatevi lì sotto quell'ombra dell'albero, assaporando una mela rossa come quella di Biancaneve, una mela dolce e succosa.

Ci troviamo nella prima metà del XIX secolo, la vita è difficile, la famiglia Goodenough deve fare i conti con il destino e a volte il destino sa essere crudele. Le litigate tra questa coppia sono sempre le stesse: Lui vuole piantare alberi di mele dolci e buone da mangiare, lei invece vuole solo quelle buone per far il sidro. A quell'epoca si poteva diventare i legittimi proprietari di un pezzo di terra a patto che gli alberi piantati fossero almeno una cinquantina. Per il protagonista sarebbe stato facile se solo la natura non fosse stata in quel periodo così indomabile. 

All'autrice basta un niente per dar vita ad un qualcosa di unico. A fondo libro troviamo l'ispirazione di questo romanzo: il protagonista di un saggio di Michael Pollan, un pioniere dell'ambientalismo. 

E' qui che si vede la maestria, la genialità di quest'autrice. I suoi studi sulla storia, le sue notti in bianco passate a ricercare notizie, tradizioni del vecchio tempo, il muovere gli stessi passi dell'epoca danno la possibilità di creare dettagli particolari e minuziosi.

Il nostro protagonista in questa storia è James. Lui è un uomo complesso. L'autrice pagina dopo pagina ci da segni di lui a volte contrastanti: crudele e amorevole, crudo e commovente, solitario e uomo della famiglia, amante e ossessionato dagli alberi. Ecco perchè lui è l'uomo degli alberi. Gli alberi sono la sua vita, sono i suoi figli. Gli alberi non hanno fretta, gli alberi non hanno tempo, gli alberi hanno tuttavia vita. 

Al contrario, invece, è la moglie di James. Lei è selvaggia, è istintiva, è passionale, è libera, è un'alcolista, è saccente, è isterica, è sola ed è moglie della famiglia, è depressa ed ha bisogno di ritornare a casa. 

Tuttavia Sadie e James sono una famiglia e vuoi per la quotidianità dello stare insieme, vuoi perchè all'epoca far figli era una possibilità in più per avere aiuto nel lavoro, la coppia dà alla luce dieci figli. 

L'autrice con le sue parole ci fa conoscere una realtà anni luce diversa dalla nostra. All'epoca vivere in quella palude non era facile. Ogni anno la malaria uccideva un figlio o un parente, ogni anno bisognava lottare con l'amarezza della vita. 

Basta leggere le prime righe per trovarsi all'interno del romanzo. Come dice Joanne Harris nella copertina è un libro evocativo. La scrittura è evocativa, scorrevole, pulita, ordinata e piacevole. 

La palude nera, quella terra così inospitale e indomabile non fa altro che rendere difficile la vita di James. I figli crescono e come uno specchio da poco infranto, ogni pezzo si allontana e si nasconde per non essere trovato.

Il libro possiamo dire che  si divide in più parti: nella prima parte troviamo le avventure nella Palude, troviamo la determinazione dell'uomo e la paura della donna, troviamo i figli e ci affezioniamo alle loro personalità, troviamo la commozione e la disperazione, troviamo la voglia di andare avanti e troviamo quanto sia difficile muoverci in quel fango. Nella seconda parte troviamo l'America, i figli già grandi e i loro viaggi e le loro fughe. Troviamo L'America, le lettere, la California e la Palude stessa. Troviamo il figlio Robert che segue le orme del padre e decide di piantare anche lui degli alberi quando ne ha possibilità, troviamo l'amore e la speranza. 

Mi sono letteralmente innamorata di ogni aspetto contenuto in questo libro, di ogni tema, ogni situazione, ogni personaggio. E' una storia piacevole e dura al tempo stesso, è una storia sprezzante e commovente, è una storia che l'autrice crea e noi lettori crediamo vera.

E' un libro rosso come il sangue, rosso come le mele, rosso come la vita, è un libro che si legge a perdifiato. E' un libro che dà la forza, che ti fa venir la voglia di lottare e di sperare, di guardare al di là dell'orizzonte cercando la luna.

Dov'è? E' andata a guardare gli alberi.

Un libro che ha sapore, un libro che consiglio a chi tra le pagine ha voglia di sognare. Un libro che sà di buono e di frutti, un libro che sà di fiori e voglia di amore.

























"Vittoria!" lo tsunami dell'anoressia. Recensione

lunedì 22 febbraio 2016
Avete presente quando vi sentite chiusi in una bolla dove tutto è perfetto? Casa perfetta, marito perfetto, animali domestici perfetti e poi arriva un qualcosa che buca la vostra bolla e vi fa vedere la realtà intorno a voi? Ecco Vittoria! Di Marta Zanni ha bucato la mia bolla.

Titolo: Vittoria!
Autore: Marta Zanni
Editore: Il ciliegio
Pagine: 310
Prezzo: 18,00 € cartaceo

















Vittoria! è un romanzo crudo, Vittoria! se ne fotte di qualsiasi cosa e la verità te la vomita in faccia che ti piaccia o meno. Vittoria! è uno di quei romanzi che scava nella pelle e ti lascia un solco, una cicatrice indelebile, una di quelle alla vecchia maniera fatti con punti e aghi, una di quelle cicatrici che si amano o si odiano.
Vittoria! è un romanzo che buca le apparenze, che sputa in faccia a quella realtà fatta di tenerezza e perfezione. Vittoria mi è entrato dentro senza lasciar spazio ai succhi gastrici per digerirlo.

Vittoria è un'adolescente come tanti, una di quelle ragazze che passa ore davanti allo specchio per sistemarsi perchè gli altri la vogliono carina, Vittoria è una ragazzina che passa l'adolescenza in contrasto con la sua famiglia, perchè a volte in questa vita i genitori ci vanno stretti.. o forse sono loro troppo stretti. Vittoria è un diario, Vittoria è il suo diario.
Leggere questo libro non è stato facile, perchè già dalle prime pagine ci troviamo nella testa di quest'adolescente e più si avanti più Vittoria fa parte di noi, diventiamo lei, lei con la sua voglia di fanculizzare il mondo e vivere.

La tematica di questo romanzo è forte, è decisa e cruda ed è una tematica che mi sta molto a cuore, ovvero l'anoressia. L'anoressia è una malattia che ti divora dall'interno, che ti chiude gli occhi e ti fa vedere solo ciò che vuole, l'anoressia non ti fa vivere, ti crea un vortice, un circolo vizioso di schifo e disprezzo dove tu sei lì in mezzo passiva in attesa. 

L'anoressia è uno tsunami di sensazioni negative, che arrivano ad annientare corpo e mente lasciando a brandelli certezze e affetti, questa patologia colpisce chi non riesce ad esprimere il proprio malessere, se non attraverso l'alimentazione. Per uscirne è necessario comprendere che va sconfitta usando la stessa caparbietà che si ha nel rifiutare il cibo. Solo allora affiora la possibilità di guarigione e si può sciogliere quel ghiaccio interiore, trasformandolo in un ruscello di sensazioni positive. 

Pagina dopo pagina ci troviamo in questo diario, affrontiamo i flashback e le immagini di quest'adolescente, camminiamo i suoi stessi passi e assaporiamo la sua stessa rabbia. 

Amo la scrittura scorrevole dell'autrice. il suo farci trovare lì e il suo donarci ogni emozione possibile. Invidio chi non ha ancora letto questo romanzo, perchè ha la possibilità ancora di vivere illuso nella sua bollicina. Ogni parola è attenta al dettaglio, ogni frase a volta sembra esser scritta di getto per donar ancora più impatto.

Stranamente mi sentivo come superiore alla sua forza, forse perchè della mia vita poco mi importava

Ho amato questo libro per la quasi tensione che sale, per il dover per forza arrivare all'ultima pagina per scoprire che Vittoria, ha il suo lieto fine. Perchè quando ci si immerge totalmente in un personaggio, si ha paura del buio che si può avere senza quel lieto fine.

Leggendo questo libro non sono più riuscita a muovermi ( e chiedo scusa al marito per aver dimenticato spesso di cucinargli pranzi e cene), giravo con le dita le pagine sperando di non farmi male come stava succedendo all'interno della protagonista. 

Vittoria è rabbia, è amarezza, è delusione, è fragilità, è voglia di vivere, è voglia di non andare alla deriva. Vittoria deve essere letto e deve essere amato. Vittoria ha il suo lieto fine, Vittoria vive. 
Ringrazio l'autrice per avermi dato la possibilità con questo romanzo di veder una realtà a noi tanto vicina, ringrazio la casa editrice per aver creduto in questa donna e per averci dato la possibilità di leggere queste pagine.





In my mailbox: la buca delle lettere

domenica 21 febbraio 2016
Buona domenica cari amici lettori, come passerete questo giorno? Qui nel mondo di sopra si passerà la giornata a riposare tra coccole e cioccolata calda, nonostante il tempo non sia dei più freddi. 

Siamo arrivati ad una delle rubriche che preferisco: In my mailigbox (cita i libri acquistati, omaggiati e scambiati nel corso della settimana.) 

Diamo quindi inizio a...




Quando la mente è rilassata e a suo agio, quando non va disperatamente a caccia di risposte o soluzioni, quando non fugge e non fa opposizione, solo allora può esservi rigenerazione... Allora la mente percepisce la verità, ed è la verità che ci fa liberi. Non gli sforzi per liberarci.






Una pila di libri anche questa volta, ma questa settimana sono riuscita a contenermi acquistando solo un libro! (visto caro marito che sto facendo la brava? Mi merito qualche acquisto come premio).


L'acquisto di cui vi sto parlando è Le avventure di Jacques Papier, la storia di un amico immaginario. Sin dalla segnalazione lo avevo inserito nella mia personale WL poichè mi ha catturato per la copertina e la dolcissima sinossi. Ho colto l'occasione per lo sconto di Amazon per acquistarlo e divorarlo. 
Capelli di strega, fagioli magici e alito di drago è un libro che volevo leggere da tantissimo tempo e sono riuscita finalmente ad averlo in scambio. E' inutile dire che amo particolarmente la copertina. 
Il principe dei lupi è un omaggio inaspettato della Piemme Il battello a vapore. E' una storia particolare, di un'amicizia diversa, di ribellione e voglia di vivere. 

E nel cielo brillano le stelle è un libro della Leone Edizioni e parla di un diario, di un'adolescente e di un padre che forse riesce a capirla troppo tardi.
La ricetta segreta per un sogno è un libro edito della Garzanti. All'interno dolcissime ricette tutte da provare.







Un altro omaggio inaspettato è Segreto di famiglia, un thriller della Newton Compton Editori che uscirà nelle librerie a Marzo. Un thriller che già dalle prime pagine comincia a catturarmi. Il canto delle spade è un fantasy edito dalla Libro Aperto. Lo so è da giorni che ve ne parlo, spero che non mi deluda.