Segreto di Famiglia. Recensione

giovedì 3 marzo 2016
Buongiorno amici del mondo di sopra, come passerete questa nuova giornata? Ricorda che ogni giorno è migliore di ieri. Ricorda che ogni giorno bisogna sorridere ed essere positivi. Oggi voglio parlarvi di un romanzo che ho letto in anteprima in pochissime ore, nonostante la mole di pagine. Ringrazio la Newton Compton per la sorpresa.




In uscita oggi 3 Marzo.


















Questa volta la newton compton ci porta a Stoccolma grazie alla scrittura dell'autrice. E' il suo primo romanzo e ammetto che tutto questo mi ha lasciato piacevolmente sorpresa, ma andiamo con ordine.

Stoccolma è fredda, Stoccolma ha l'ennesima routine quotidiana di tutte le città, Stoccolma nasconde segreti inconfessabili, Stoccolma è complessa.

Non aspettatevi di trovarvi davanti al classico thriller dove l'investigatore esperto cerca di risolvere l'omicidio quasi corrotto dal resto del mondo, qui ci troviamo davanti ad una donna complessa, davanti ad una donna che pensava di aver chiuso con il passato, una donna che lavora come giornalista e si ritrova nel vortice della ricerca di questo thriller. 

E' facile creare un personaggio come un qualsiasi investigatore, è facile donare un carattere ed un atteggiamento tranquillo ad un personaggio, il difficile, quello che ti fa rimanere sveglia la notte è creare un personaggio complesso, un personaggio che affronta paure che a volte tendono ad essere anche le nostre. Un personaggio completo che diventa reale e ci si chiede se l'autrice si sia ispirata a qualche storia vera. 

Ellen la protagonista, l'investigatrice improvvisata, lavora come giornalista di cronaca nera per TV4, è una donna complessa che per scappare dal suo passato si ritrova come "passione" a collezionare qualsiasi cosa riguardi la cronaca nera, quindi qualsiasi cosa riguardi la morte oltre poi a lavorarci anche. Questa sua passione è un'arma a doppio taglio: da una parte vorrebbe allontanarsi da tutto ciò che riguarda la morte, dall'altra parte è l'unica cosa per sentirsi viva.

Ritagliava necrologi e articoli su persone morte per cause non naturali. Su incidenti orribili. su tutto ciò che le dava la sensazione di poter sviare l'attenzione da se stessa.

Quando il suo capo nonchè il suo ex, le propone di lavorare ad un nuovo caso, Ellen entra in un incubo. Il suo caso diventa quello di una bambina di otto anni scomparsa all'improvviso senza traccia. Alla redazione non importa se la bambina è bianca, nera, gialla o verde. Alla redazione interessa dare la notizia, alla redazione interessa avere carne sul fuoco così da far salire gli ascolti alle stelle. 

Pagina dopo pagina entriamo nella testa della protagonista, nelle sue paure, nelle sue nevrosi ma nonostante tutto nel suo coraggio. Si perchè sarà la stessa protagonista che se all'inizio doveva solo creare una notizia, ora sarà lei stessa ad indagare sulla scomparsa di quella piccola bambina. 

Indagare su quella storia e su quella bambina diventa un ossessione ed evoca alla mente brutti ricordi, ricordi che aveva dimenticato. Ma quando il passato bussa incessantemente alla porta? Quando il passato bussa fa male e fa paura. Perchè nonostante Ellen abbia quell'insana passione per non pensare al resto, lei della morte ne ha paura. Ed è questo essere così complessa, questo essere quasi bipolare che rende la protagonista UMANA e ci permette di affezionarci a lei.

L'autrice con il suo modo di scrivere così reale e vivo ci permette di entrare nel libro, ci permette di finire la storia in poche ore perchè per ingordigia si divora velocemente.

Il libro va avanti con le sue indagini e ci fa conoscere personaggi e aspetti quasi negativi, con maestria l'autrice ci permette di dubitare di ogni cosa che leggiamo, quasi in una sfida con il personaggio stesso. 

L'autrice costruisce la storia in maniera dinamica e reale, ci fa trovare problemi comuni e vivi e personaggi chiusi nel loro dolore (o forse no?) non curanti poi di ciò che prova quella bambina che diventa poi il pezzo del puzzle che completa la protagonista.

Mi è piaciuto leggere questo romanzo e sono sicura che l'autrice per immedesimarsi nella giornalista abbia camminato nei suoi stessi passi, abbia cercato anche lei i pezzi di morte del passato. A tratti ho trovato che sia stata la stessa Ellen a raccontare la storia a Mikaela, quasi come se il suo personaggio avesse preso piede e lei non sia più riuscita a tener le redini infatti a volte si tende a leggere con ansia quelle pagine che corrono forse troppo veloci.. ci sono dettagli troppo poco conditi. 

Nonostante ciò la scrittura è incalzante e scorrevole, un paio di pagine diventano una decina che inevitabilmente diventano un centinaio, un capitolo si trasforma in qualche capitolo e così via, fino a che poi non ci si ritrova alla parola fine dell'ultima pagina. 

La storia cattura subito l'attenzione, grazie alla presenza viva di ogni personaggio, ci troveremo curiosi a vivere le pagine con il fiato sospeso di scoprire dove infondo si trova la verità.

Segreto di famiglia è il romanzo d'esordio dell'autrice e con questo libro sembra pennellare i tratti di Ellen che spero riusciremo a conoscere nei libri successivi. 

Un libro da non sottovalutare, una storia da scorrere in un pomeriggio nuvoloso, una storia da lasciar scorrere sulla pelle.






Questo libro partecipa alla secretbookchallenge di Marzo

3 commenti on "Segreto di Famiglia. Recensione "
  1. Letto, non mi ha conquistato ma alcune scelte le ho apprezzate e riguardano tutte la protagonista è il suo POV. 😊

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    1. Oh come mai non ti ha conquistata? Io l'ho letto subito e mi e' proprio piaciuto anche se preferivo la copertina originale :)

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  2. Sono molto incuriosita da questo thriller, bella recensione ;)

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