Quelle Belle Ragazze. Recensione

martedì 5 aprile 2016
Oggi finalmente vi parlo di un thriller psicologico che mi ha tolto il fiato. Lo so, non ho fatto altro nel giro di una settimana di parlarvi della cover, di come la copertina mi abbia travolto e ora finalmente riesco a parlarvi del contenuto. Un contenuto che assorbe, che travolge, che ti divora l'animo.






Di chi puoi davvero fidarti? 


Leggere questo libro significa non far altro che pagina dopo pagina, tentar di rispondere invano alla domanda su chi effettivamente possiamo fidarci. 

Amo i libri che ti fanno venir il dubbio già dalle prime righe, i libri che ti fanno dubitare della stessa protagonista, quei libri che a volte tendono a dubitare della stessa autrice che come un burattinaio dirige le nostre emozioni, bluffando in ogni riga e giocando con la nostra mente.

E quando le emozioni ti travolgono, ti portano in alto come nelle montagne russe per poi cadere a picco cosa succede? Succede che divori il libro, succede che pagina dopo pagina hai il bisogno di sapere e di scoprire. Ecco quindi che succede con quelle belle ragazze, ma andiamo con ordine.

Le protagoniste di questo romanzo sono tre donne, tre sorelle dai caratteri diversi. 

Lydia e Claire sono due donne diverse, l'unica cosa che le accomuna è il carattere forte di entrambe. Il mai lasciarsi dominare, il farsi prendere dall'orgoglio non fa altro che portare a liti, discussioni, gelosie, come un vaso che goccia dopo goccia si riempie troviamo la separazione, la rottura definitiva con la scomparsa di Julia. 

Mille sono le domande che attanagliano la famiglia. E mille sono le voci che corrono intorno alla famiglia. Se all'inizio negli occhi della gente si leggeva la comprensione, il dispiacere per quella figlia scomparsa, la pietà nel vedere l'attesa negli occhi dei parenti, ora le voci corrono come se la colpa fosse di quella stessa figlia scappata chissà dove, drogata con chissà cosa.



L'autrice ci porta a conoscere ogni sfumatura dei personaggi, ogni loro emozione e tensione, tutti i colori e le loro sfumature vengono piano piano a galla e quando ce ne accorgiamo, è ormai troppo tardi. Siamo dentro al libro.

I personaggi con le loro sfumature, il loro essere così complessi si trasformano quasi in pelle e ossa e come immagini ci ritroveremo ad averli lì davanti a noi, fatti di carne, fatti di VITA.

Ci ritroveremo straziati dal dolore del padre che non si rassegna alla perdita della figlia, troveremo il viso bagnato dalle nostre stesse lacrime per quell'amore, quell'ossessione paterna che non ci si aspetta da un personaggio forse uomo, come se l'uomo non potesse/dovesse avere sentimenti.

Ci ritroveremo a voler bruciare il libro nel camino o a farlo volare dalla finestra per via del silenzio della madre, come se quel silenzio potesse/volesse/dovrebbe aiutarla a superare e come se noi potessimo - dovessimo giudicare come un lutto deve essere affrontato.

Ma come si può affrontare un dolore, uno di quelli che ti strazia l'anima, se si sta già affrontando uno simile? Come si affronta un trauma? Come ne esce la mente da un incubo che ti travolge e si traveste da silenzio? 

Pagina dopo pagina entriamo in una storia cruda, ghiacciata. Una storia che ci cade addosso come acqua fredda in un giorno di primavera, una storia che mette i brividi e che ci fa venir voglia di volerne ANCORA e ANCORA.

Non fraintendete le mie parole, qui non ci troviamo di fronte ad un horror, a quella paura che ti fa rimanere sveglia a fissare l'armadio sperando che non esca nulla, qui ci troviamo di fronte ad un qualcosa di psicologico, di fronte al verme dell'inchiostro che si insinua nella nostra mente facendoci dubitare di ogni cosa.

Devo forse avercela con lei per questo? Devo odiarla per aver smesso di combattere contro i miei mulini al vento?

E' un romanzo devastante che porta il lettore ad analizzare il suo stesso rapporto con fratelli e sorelle. E' uno di quei romanzi che ti lascia l'amaro in bocca quando finisce, perchè alla fine nonostante la mole di pagine finisce troppo presto.



Il linguaggio così scorrevole e incalzante, ci permette di ritrovarci lì in quelle pagine e a cercar la via di fuga e il folle che in quel momento deve esser raggiunto per far rallentare i battiti del cuore.

E' un romanzo che ci mescola le viscere, che ci entra come un pugno nel petto e comincia a giocare con i nostri organi, lasciandoci poi con un vortice ed uno scombussolamento da togliere il fiato.

E' difficile cercare di non spoilerarvi nulla, di non far trapelare nemmeno un capello, così da non farvi perdere nemmeno un pezzettino di emozione.

L'autrice ci porta a scoprire quella rabbia, quell'emozione quando la storia ci travolge che capita solo con letture avvincenti. E' un libro forte, è un libro scritto da una donna che ci racconta quanto l'umanità può essere bestiale.

Ma quanto l'uomo è bestia? Quando quella follia supera quel limite cosa può succedere? La violenza che si porta a fare può essere giustificata in qualche modo con la dicitura follia?

Un libro pieno, che ho amato, che mi è piaciuto leggere e che sopratutto mi è piaciuto farmi travolgere nonostante i sentimenti che ne sono scaturiti dietro.

Leggere questo libro ci farà abbracciare quel buio che tanto si teme, ci farà rimanere senza fiato e con la pelle d'oca.

BELLO. GHIACCIATO. un libro da togliere il fiato.









6 commenti on "Quelle Belle Ragazze. Recensione "
  1. Questo libro mi ispira davvero sempre di più, mi piacciono i thriller =)

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  2. Sembra un thriller molto inteso (forse anche un po' troppo per me)! :)

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    1. è intenso si, non so che libri possano piacerti, ma la scrittura non è violenta da far male.. io te lo consiglio :)

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  3. A me incuriosisce tantissimo, ho letto il prequel e non vedo l'ora di conoscere il resto della storia :)

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