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La magia della bellezza. Recensione

venerdì 30 settembre 2016
Buongiorno lettori e bentornati nello spazio de Il Mondo di Sopra.

E' Lucia che vi scrive questa volta, in una giornata piuttosto calda, anzi fin troppo caldo ( che nostalgia delle montagne e del  fresco delle Dolomiti) per parlarvi di un saggio molto particolare, qualcosa di diverso dal solito che verrà apprezzato anche da chi non è un grande esperto di Leonardo Da Vinci.


Titolo : La magia della bellezza
Autore: Silvana Pignataro
Editore: Falco
Prezzo: Euro 11,50€














Eh già,  in fondo è il grande Leonardo da Vinci, il protagonista de "La magia della bellezza", opera della brava Silvana Pignataro. O meglio, la vera protagonista è la bellezza, il concetto di bellezza che il grande maestro voleva veicolare attraverso la sua arte.

Iniziamo innanzitutto dalla copertina: vi è mai capitato di essere attratti da un libro solo guardando la sua grafica ed impaginazione? A me si, tantissime volte e soprattutto quando non avevo la minima idea di quale fosse il soggetto del libro.
In questo caso troviamo in copertina il volto di Leonardo, quel volto che abbiamo imparato a conoscere ai tempi della scuola....è passato qualche anno ormai!

Ma entriamo nel vivo del discorso e vediamo nel dettaglio di cosa parla quest'opera. La narrazione è divisa in piccoli paragrafi, quasi come se l'autrice volesse arrivare, attraverso questo stile elegante ma sintetico, all'essenza delle cose. Troviamo citazioni di Leonardo in italiano antico, e subito dopo, o prima, la spiegazione della Pignataro.

A dir la verità avevo dimenticato quanto fosse complicato leggere in italiano antico, è dai tempi delle superiori e di Dante ad essere precisi, quindi devo essere totalmente onesta con voi ed ammettere che ho dovuto rileggere il saggio un paio di volte per essere certa di aver capito per bene il messaggio :)

Il cuore del saggio è infatti la sintesi  del concetto di bellezza per Leonardo da Vinci, bellezza ricreata dalla fusione di tre elementi:

- la visione del pittore

- la visione elaborata dalla mente del pittore

- le mani del pittore

Ciò che ho colto nell'opera della Pignataro è la modernità di quest'uomo, un rivoluzionario sicuramente per i suoi tempi: lui considerava la pittura una vera e propria scienza, un modo di diffondere a livello universale la bellezza.

In effetti un pittore cosa fa? Ricrea la bellezza! Un pittore non può sicuramente ricreare la natura, non è certo Dio, ma riesce a cogliere l'attimo presente e lo rende eterno, e in questo è addirittura superiore a Dio! Be lo ammetto, non è tutta farina del mio sacco, è un concetto che condivido appieno ma è frutto delle piccole ricerche che ho fatto questi giorni.

All'interno del saggio mi è piaciuto davvero scoprire questo Leonardo se vogliamo " fuori dagli schemi", insofferente alla richieste dei committenti: questo lo rende sempre attuale no? In fondo ogni vero artista non è mai completamente allineato agli standard della comunità.

Ci sono tante piccole cose che mi hanno colpito, cose delle quali ignoravo l'esistenza, come l'importanza che Leonardo dà al chiaroscuro e all'ombra, definita "alleviazione di lume".

" L'ombra è di maggior potenza che il lume, imperocchè quella proibisce e priva interamente i corpi della luce, e la luce non può mai cacciare in tutto l'ombra dai corpi".

Leonardo assegna una grande importanza alla pittura, la ritiene addirittura superiore ad altre arti come la scultura, per lui il pittore è l'unico interprete della bellezza della natura, la quale è composta da dieci ornamenti:

luce, tenebre, colore, corpo, figura, sito, remozione, propinquità, moto e quiete.

Secondo Leonardo l'ammirazione della natura appaga totalmente l'animo umano, e questa sensazione di piacere può essere ricreata solo dalla pittura, fate attenzione a questo passo, per me davvero di enorme attualità, soprattutto nell'epoca attuale, caratterizzata da stress e confusione:

" Che ti muove, o uomo, ad abbandonare le proprie tue abitazioni della città...... ed andare in luoghi campestri per monti e valli, se non la naturale bellezza del mondo, la quale, se ben consideri, sol col senso del vedere fruisci...."

Allo stesso tempo però Leonardo non risparmia critiche ai pittori, colpevoli a volte di favorire eccessivamente l'uso dei colori e di trascurare l'utilizzo dell'ombra, come anche di allontanarsi dall'essenzialità della bellezza semplice e naturale: 

" E questo dico a te che con oro e altri fregi adorni le tue figure": questa frase mi è sembrata tanto attuale e mi ha fatto sorridere, ho pensato a quelle signore che si credono super donne e si ricoprono di gioielli...

Emerge inoltre dal saggio la frustrazione di Leonardo di non riuscire a penetrare l'intima essenza delle cose, quasi un disagio nel non riuscire a riprodurre perfettamente la realtà. Ho trovato quasi una fusione tra questo e lo stesso desiderio dell'autrice di trasmetterci l'anima di questo grande e rivoluzionario artista, che ha ricreato, attraverso la sua poesia, la sua pittura, i suoi mezzi, la pura bellezza.

Cosa mi ha lasciato questo libro? Tante emozioni contrastanti...come vi dicevo poco fa, l'autrice usa uno stile elegante, a tratti aulico: non è un linguaggio difficile, richiede però una lettura approfondita, e poi non è assolutamente semplice parlare di armonia e bellezza, soprattutto considerando che Leonardo, che considerava la pittura una vera scienza, affidava a questa il compito di diffondere l'amore universale.

Conclusione? Un saggio che è una piccola chicca, non semplicissimo ma davvero da leggere e da scoprire, vi avvicinerà un po' di più ad uno dei più grandi geni di tutti i tempi.




Io non amo. Recensione

giovedì 29 settembre 2016
Ciao a tutti da Lucia, cari amici e amiche de Il mondo di Sopra.
Qui le giornate passano piuttosto veloci, tra lo sfamare i mici randagi che ho sotto casa, il micio che ho in casa....e tanti bei libri da leggere!
Ieri ho iniziato, per finirlo proprio ora, un romanzo davvero particolare, posso sicuramente dire il più originale letto fino ad ora!

Non vedevo l'ora di parlarvi di " Io non amo", di Jacopo Lupi, scrittore abruzzese fondatore  della Lupi Editore.
Ora, devo ammettere che questo libro mi ha incuriosito per varie ragioni: innanzitutto scoprire un nuovo scrittore, per giunta abruzzese come me, e poi...io ho un rapporto particolare coi lupi, probabilmente il lupo assieme al gufo è il mio animale totem, ma questa è una lunga storia.



Titolo: Io non amo
Autore: Jacopo Lupi
Casa Editrice: Lupieditore
Pagine: 235
Prezzo: Euro 9,90


Dunque, questa è la storia di Davis Reno, un ragazzo abruzzese, di Sulmona ad essere precisi, che vive e studia a Bologna, arrangiandosi come può tra studio e lavoro.
Detta così è la storia di un ragazzo come tanti.
Ma Davis Reno, anzi Daniel per le ragazze che non lo conoscono, è un tipo decisamente fuori dagli schemi: è un ventitreenne che pensa più alle donne che allo studio, è un affamato di sensazioni, quasi un bulimico di vita, uno che si affanna a fare sesso con tante donne solo per riempire il vuoto che ha dentro.

La cosa che mi ha colpito in primis è che la narrazione è portata avanti proprio da Davis, e questo ci aiuta meglio a capire la sua psicologia e i suoi tormenti.
Seconda cosa, non meno importante, è che non ci si annoia mai.
Mi ha divertito entrare nella testa di questo ragazzo, il cui unico obiettivo è portarsi a letto ogni donna compiacente.

Si passa dal quasi apprezzare Davis, che in fondo ammette di avere un gran vuoto dentro, e di avere paura di essere felice, a quasi detestarlo quando pensa:

" Ma possibile che ci siano esseri così volubili che si innamorano facilmente di uno sconosciuto solo perchè azzecca due frasi intelligenti da dire?"


Devo ammettere che in fondo è la verità, e mentre leggevo credo anche di essere diventata rossa perchè mi sono sentita punta sul vivo...Ehmmm....


Altri personaggi da segnalare sono Claudio, miglior amico o meglio compagno di merende di Davis, e poi Valentina, Ilaria, Michela, e tutte le innumerevoli donne di Davis... la cui vita però cambia quando, durante un rapporto sessuale ed in preda ad uno strano mal di testa, uccide la sua compagna di una notte.

Qui ho pensato: FERMI TUTTI!!! CHE SIGNIFICA?? UN RAPTUS DOPO UN MAL DI TESTA?? CHE VUOL DIRE??

Davis cerca di celare il suo senso di colpa tuffandosi ancora di più una esistenza quasi alla Oscar Wilde, un edonista in cerca del piacere assoluto.. Mi ha ricordato Dorian Gray per certi aspetti!
Ulteriore colpo di scena, alla fine Davis si ritrova a partire per l'Africa, in cerca di Claudio che, in una lettera, gli rivela di essere sieropositivo e di aver deciso di lasciare tutto...

Ma Claudio sarà davvero malato? E soprattutto...Ilaria, la ragazza uccisa da Davis in un raptus di follia, è davvero morta?

" Avrei voluto fare l'amore con lei per tutta la vita, e non, come al solito, fino alla fine del pacchetto di preservativi"

Complimenti all'autore per il linguaggio semplice ed immediato, complimenti per avermi permesso di capire un po' meglio la psicologia maschile, e soprattutto....Che finale! Ha tenuto il mio cervello accesso per tutto il tempo. Il primo libro che mi lascia davvero tanto stupore addosso.
Consigliatissimo!

w.w.w Wednesday

mercoledì 28 settembre 2016
e bentornati in questo spazio de Il mondo di sopra. Finalmente questa settimana il mio turno a lavoro è capitato di sera, quindi questa mattina posso dedicarmi completamente alle e-mail del blog. Siamo giunti alla rubrica più spettegolata del web, dove le blogger si mettono a nudo di fronte alle proprie letture settimanali. Siete pronti? Diamo inizio quindi ai pettegolezzi.


Per partecipare basta rispondere a queste semplici domande:

- Cosa stai leggendo?
- Cos'hai appena finito di leggere?
- Quale sarà il prossimo libro che leggerai?

 

Due sono le favole che ho deciso di leggere in questo periodo. L'albero delle bugie è un arrivo inaspettato, ma che ci speravo parecchio, una di quelle favole che ti catturano dalle prime pagine, anzi con questo libro si può dire che catturi già dalla copertina. La storia di neve è invece una favola più dark, ispirata dalla scrittura dei fratelli Grimm. 




 

Siamo tutti in ordine è un romanzo che non vedo l'ora di raccontarvi. Ho finito questo libro in meno di due ore ed è particolarissimo, ti fa rimanere a bocca aperta non solo per il contenuto, ma per il libro stesso che non ti aspetti che possa essere così. La distanza tra me e te è un romanzo frizzantino, che ci permette di ricordarci l'estate, una lettura scorrevole e divertente. Un autunno a Parigi è ingannevole, è brivido, è vento, è ricordo, è musica. Bello, bello e ancora bello! L'ho recensito qualche giorno fa, ma se ci penso ho ancora i battiti del cuore in movimento. 




Ammetto che le letture a cui mi dedicherò sono parecchie, ma come potevo resistere? Libri completamente diversi l'uno dall'altro, eppure sono sicura che lasceranno il segno. 


Voi invece cosa avete letto questa settimana? Cosa avete intenzione di leggere? Sono curiosa di scoprire le vostre risposte... spettegoliamo! 



L'incredibile viaggio di un piccolo robot dal cuore grande. BlogTour

martedì 27 settembre 2016
Buon pomeriggio lettori oggi vi presento la tappa del BlogTour organizzata dalla Piemme con la sua nuova uscita del romanzo ricco di umorismo e tenerezza









I personaggi si dividono tra Ben, un uomo sposato che nonostante tutto crea un' amicizia incredibile e improbabile con un piccolo robot di nome Tang, un robot vintage che non ha funzioni utili, dice solo poche parole, e ogni tanto piange e strepita se le cose non vanno come vuole lui.
Questi entrambi personaggi sono capaci di ridare alla nostra realtà valori come amicizia e sentimenti che con la tecnologia sembravano persi.
Scopri anche tu la dolcezza infinita del piccolo robot Tang e la forza,la determinazione di un uomo che sembrava aver perso tutto.
Segui le altre tappe del BlogTour seguendo il calendario





E tu come ti senti oggi? Alla ricerca del libro perfetto.

e bentornati in questo spazio de Il mondo di sopra. Oggi in realtà questo articolo esce velocemente prendendo spunto da un episodio curioso successo ieri in libreria. 

Io: Buongiorno Signora, posso aiutarla?
Cliente1: Ho bisogno di un libro che mi faccia distrarre, cosa mi consiglia? 

Ecco, avete presente quei secondi che sembrano eternità? In quel momento credo che si sia fermato qualsiasi cosa mentre il mio cervello catalogava i romanzi e i saggi in genere, schematizzando ogni genere e cercando tra i libri letti in tutti questi secoli, quale poteva essere il libro adatto per far distrarre la signora, forse da problemi di coppia, forse da un problema economico, forse da stress in generale.

Ma in effetti, voi blogger e lettori che mi leggete, vi siete mai soffermarti sull'emozione che avete prima di leggere un libro? Quando scegliete un libro dalla vostra libreria, scaffale, mensola o semplicemente dal carrello acquisto di Amazon o altro, scegliete per istinto o a seconda di come vi sentite?

Vi siete mai soffermati a pensare ma io, come mi sento oggi? 

E' in quel momento, quando la cliente mi ha chiesto un libro per distrarsi, che mi sono resa conto che un libro non è suddiviso solo per generi e sottogeneri, ma anche per emozioni. E' per questo che ho deciso di chiacchierare un po' di più e catalogare un libro a seconda delle emozioni.

Quando mi sento triste.

Noi donne abbiamo una marcia in più, specialmente quando siamo depresse abbiamo il bisogno di farci più male, di scaricare in questo modo quel dolore che ci riempie il cuore, abbiamo bisogno di piangere tutte quelle lacrime che non ci lasciano respirare, è per questo che un libro che consiglio quando mi sento triste è Venuto al mondo di Margaret Mazzantini, un libro che ti prende gli organi e te li mescola dall'interno. 
Quando mi sento felice 

Al contrario di quando siamo tristi, quando ci sentiamo felici abbiamo bisogno di ridere e divertirci. Abbiamo bisogno di sentirci libere e pronte a volare, abbiamo bisogno di vedere il mondo colorato e sorridere alla vita. Un libro quindi divertente da leggere è sicuramente Bar Sport, che nonostante gli anni ritorna per Feltrinelli in una veste speciale e colorata, e sempre nonostante gli anni è un libro comunque attualissimo, che si rileva comico nello specchio della realtà dei bar di ieri e oggi. 

Quando ho bisogno di riflettere 

Ci sono momenti che tutti bene o male affrontiamo, quei momenti che abbiamo bisogno di riflettere, quei momenti che a volte ci fanno paura e che vanno affrontati, quei momenti che abbiamo bisogno di non dimenticare. E' in questo momento che scelgo allora libri per non dimenticare l'Olocausto, quella follia che l'uomo può raggiungere e con Il bambino di Auschwitz entriamo in quell'inferno che ci tocca da vicino.

Quando sono arrabbiata

Quando ci sentiamo in fiamme abbiamo bisogno di un libro che ci faccia ribollire il sangue nelle vene, un libro che ci aiuti a guarire da quella rabbia che percorre il nostro corpo. Che ne dite allora di un libro pronto a farci guarire e a ribollire il sangue allo stesso modo? Sto parlando di Gocce di Veleno, che ha una copertina e non solo, meravigliosa. Un amore che racconta quella violenza, quella malattia che si ha bisogno di superare. 

Quando finisce un amore 

Quando finisce un amore ci sentiamo a terra, abbiamo bisogno di vendicarci di quello stronzo che ci ha fatto male, quando finisce un amore abbiamo bisogno di superarlo in qualche modo e di trovare quella possibilità di sentirci di nuovo meglio. Allora come non consigliare il classico manuale la verità è che non gli piaci abbastanza, che analizza in minuziosi dettagli le classiche giustificazioni degli stronzi? O una novità che troviamo da poco in libreria è anche Dimenticare uno stronzo di Federica Bosco, un manuale a tratti psicologico che ci aiuta a ricordarci il nostro potere di donne. 

E voi, come vi sentite oggi? Che libro avete voglia di leggere? 


La distanza tra me e te. Recensione

lunedì 26 settembre 2016
Di solito il lunedì è quel giorno della settimana dove strisciando per le vie della città ci perdiamo tra eh? scusa, che hai detto? e caffè?. Dove a lavoro guardi continuamente l'orologio sperando in un miracolo, dove la pausa sigaretta non ti basta mai dove il lunedì diventa depressivo come Charlie Brown, si.. di solito il lunedì è il giorno più odiato della settimana, ma io questa volta voglio spezzare una lancia e proporvi una recensione fresca e frizzante, una di quelle che ti leggi velocemente e che ti dà la possibilità di svegliarti come una botta di caffeina dritta dritta nelle vene. Quindi Buongiorno lettori e bentornati nello spazio del mondo di sopra, la distanza tra me e te è la distanza dei nostri cuori.

Titolo: La distanza tra me e te
Autore: Lucrezia Scali
Editore: Newton Compton
Prezzo: 9,90€
Pagine: 288













Quando leggi un libro di Lucrezia Scali si riconosce, è quel tipo di libro che non ti lascia scampo, che disarma ogni tua mossa e ti fa sentire una vittima nei confronti di una scrittura evocativa e incalzante. Se vuoi vivere ancora oltre la lettura, devi finire il libro. La storia ti immerge completamente nelle sue parole e tutto il resto va a quel paese.

E' così che voglio iniziare questa recensione, parlandovi di come questo libro in realtà mi ha fatto sentire. Lucrezia Scali ha quella magia, forse inconsapevole, che evoca la scena come in un film, ha quel modo così frizzante e naturale che ti fa finire il libro con un sorriso.

Che sia una scelta consapevole o meno, commerciale o meno, quella di inserire anche gli animali nel suo libro non lo so, ma è una mossa bellissima, che permette di sentire i personaggi un po' più umani e naturali, un po' più come noi. Partiamo comunque dall'inizio, lasciate che vi racconti un po' della trama così da perderci insieme.

Isabel è una donna sposata, una di quelle che ti sembra con la puzza sotto il naso, è una donna che ha sempre le sue abitudini e le sue routine, lei la vita la programma, lei è un programma, odia tutto ciò che potrebbe sorprendere una donna, lei non vive d'istinto, la ragione domina ogni scena. Ma quanta felicità può portare una vita del genere? Solo da poco tempo Isabel si rende conto in realtà di quanto tutto questo le pesa, di quanto lei in realtà sia infelice anche con suo marito, che per lavoro è sempre assente. L'unico spiraglio di luce lo trova nella sua cagnolona di razza, dove con lei partecipa alle gare per animali agility, quei concorsi che a volte si vedono in tv. 

Dall'altra parte troviamo Andreas, uno che nella vita ne ragiona di più l'istinto. Andrea vive alla giornata, non è uno di quelli che programma la vita, lui sembra cogliere più quel carpe diem che spesso sembra mancare alla gente, ad Andreas la sua vita gli sta bene così com'è: vive in una piccola casa a Torino e lavora in quella che era l'officina del padre. Ha una compagna da poco, completamente diversa da lui, ma va bene uguale. 

Lo so, fino adesso Isabel e Andreas sono come sale e zucchero, insieme non c'entrano nulla, eppure si sa gli opposti si attraggono e il filo rosso che lega entrambi sono gli agility dog, dove entrambi sembrano parlare d'amore quando raccontano dei propri animali, anch'essi stessa razza.

Lucrezia ci parla di loro in chiave moderna, raccontando del loro incontro-scontro con un messenger di Facebook che diventa il Cupido dei giorni nostri. Saranno quei messaggini infatti a creare il percorso della loro storia e ad accorciare le distanze.

Da una parte ti vien voglia di lanciare il libro, di sentirti un po' in colpa anche tu all'idea di far finire un matrimonio e una convivenza, ma dall'altra parte Lucrezia ti fa urlare e tifare per il cogli l'attimo, per il vivere una volta sola, per credere in quell'amore che in una maniera o in un'altra dovrà accorciare le distanze.

L'interesse che scatta per questo libro è l'idea di inserire questa storia nella nostra contemporaneità, nella nostra realtà, inserendo quindi quello che oggi è il nostro punto centrale per la comunicazione: Facebook. 

La storia che l'autrice narra non è per nulla forzata, anzi sembra andar liscia come l'olio, scorre in maniera molto naturale e ciò che leggeremo sembrerà quindi la finestra di chissà quale vicino.

E' una storia molto frizzante, che non lascia scampo, nonostante sia arrivato l'autunno sembra scaldarci come sole d'estate. Bello, divertente. Consigliato a grandi e piccini. Un libro che in libreria non faccio altro che consigliarlo!









In my mailbox. La mia buca delle lettere.

domenica 25 settembre 2016
Buon pomeriggio cari lettori, oggi finalmente giorno di riposo. In realtà avrei dovuto scrivervi da Saronno, per la giornata da Leone, organizzata dalla Leone Editore, ma marito ha deciso di non sentirsi tanto bene e quindi mi è toccato dar buca come blogger. Comunque è iniziato finalmente l'autunno, siete carichi come bradipi all'orizzonte? Oggi voglio parlarvi degli arrivi - acquisti e non - della settimana. Lavorare in libreria non fa molto bene alle mie tasche. Ma bando alle ciance, iniziamo e spettegoliamo un po' insieme.




Questa settimana gli acquisti sono di ben tre titoli. E' da poco riuscita la ristampa in versione economica della Storia di Neve di Mauro Corona e ammetto che mentre sistemavo le uscite nello scaffale, sono rimasta colpita dalla storia, una sorta di fiaba dark in stile fratelli Grimm. Le coincidenze non esistono e aver trovato la versione in copertina rigida, mi ha fatto capire che doveva essere mio e dovevo iniziare a leggerlo. Ammetto che sono ancora alle prime venti pagine, ma già dall'inizio la storia cattura subito l'attenzione e ti invoglia a proseguire. Una fiaba d'altri tempi, mi piace! La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo era una lettura che volevo far da parecchio, so che è uscito anche il film molti anni fa, in realtà ho visto solo pochissime scene, sapete quanto io sia ben distante dalla televisione, eppure mi incuriosiva visto le recensioni positive nel mondo del web. Il prezzo poi, della versione oscar mondadori è molto economico, quindi non me lo sono ripetuta due volte. La collina dei conigli è l'ultimo acquisto fatto della settimana. Lo so, vi ho parlato di questo titolo varie volte, ma sono rimasta completamente rapita dalla copertina, mi piace un sacco, nonostante non sia questa ricchezza di colori. Anch'essa può essere definita una fiaba in chiave moderna, dove tutto fa parte del mondo dei conigli, anche gli stessi sentimenti umani. Gli arrivi invece inaspettati e molto graditi sono stati Siamo tutti in Ordine della Fanucci Editore, che ho amato! Posso ripetere amato migliaia di volte? Ho letto questo libro tutto d'un fiato, in realtà dalla sinossi e dalla cover ci si aspetta ben altro, invece la storia è così ricca e oscura che ti travolge completamente, ammetto che averlo letto di sera mi ha dato poi qualche problemino nell'addormentarmi subito - sono fifona in certe cose - ma un libro davvero molto bello! Sale dritto dritto nella classifica dei miei libri preferiti. L'albero delle bugie è esteticamente molto bello, la cover e l'interno sono curati sin nei minimi dettagli, infatti la copertina rigida ha poi un bellissimo disegno quasi interno, insomma molto dettagliata. In realtà non sono riuscita comunque ancora a leggerlo, quindi spero che valga la pena così come il contorno racchiude. L'ultimo arrivo inaspettato è L'immagine del mio sogno di Simona Trevisani, è un libro molto curioso, è un formato piccolissimo che non vedevo da molto tempo, la copertina non mi piace con quell'arancione acceso, ma oggi conto già di leggerlo e finirlo. Qui e ora è un libro ricevuto in scambio, era da un po' che volevo leggerlo, ma in realtà non ero poi così pronta per acquistarlo visto la paura di "buttar" soldi su un libro negativo, quindi quando ho avuto l'opportunità di trovarlo in scambio, non ho resistito. La cover mi piace molto, ne varrà la pena? L'avete letto? Witch Hill la confessione della strega ricevuto anch'esso in scambio, è una sorta di prequel di una trilogia, un punto di vista di un altro protagonista, non conosco assolutamente la storia, ma di questa autrice ne sono rimasta folgorata da ragazzina grazie al ciclo di Avalon e quindi ho accettato lo scambio volentieri, non credo comunque che lo leggerò presto, ma chissà forse cambierò idea...

E voi invece? Cosa avete ricevuto? Vi va di parlarmene?




Un autunno a Parigi. Recensione

sabato 24 settembre 2016
Buongiorno lettori e bentornati in questo spazio del Mondo di Sopra. Siete pronti per vivervi il weekend? Pronti a fare festa? Sarà l'aria dell'autunno, ma io ho una gran voglia di...prendere una coperta, mettermi al calduccio e leggere un buon libro, ma no! Assolutamente no, perché questa sera ho il turno di chiusura in libreria, quindi fino alle ventidue non farò altro che parlare di libri, sistemar libri e battere cassa, dite che sto diventando noiosa? Ultimamente le novità delle case editrici sono tantissime, se in estate ci sentivamo abbandonate, con l'arrivo dell'Inverno sembrano essere partite a pieno ritmo, sfornando cataloghi su cataloghi di romanzi a non finire, il paradiso quindi per noi lettori! Ma bando alle ciance, oggi voglio parlarvi di una novità che trovate tra gli scaffali "novità saggi" in libreria, sto parlando di Un autunno a Parigi, di Veronique Olmi, un romanzo che inganna. 

Titolo: Un autunno a Parigi
Autore: Veronique Olmi
Editore: Piemme
Pagine: 199
Prezzo: 16,50€


Non lasciatevi ingannare dalla copertina, dai toni così vecchi, non lasciatevi cullare dalla delicatezza che sembra circondare le pagine, questo romanzo graffia l'anima. E' un libro complicato, uno di quelli che ti fa ritornare alla copertina per capire se si sta leggendo davvero lo stesso libro che il titolo cita, è un romanzo che ti parla d'amore, ma non di quelli strappalacrime, è un romanzo complesso che fa capire che l'amore è un'altra cosa, a volte la strada non è poi così liscia e dritta come sembra.

Chi ci racconta la storia è Suzanne, la nostra protagonista. La scrittura dell'autrice ci permette già dalle prime righe, di trovarci di fronte alla protagonista che come un'amica davanti ad una tazza di the fumante, si abbandona ai ricordi parlandoci di quell'amore e del suo inizio.

Suzanne è l'accordatrice di pianoforti, è quella accordatrice che corre verso la sua musica, lei il suo lavoro lo rincorre. E' una donna che non cammina normalmente, lei sembra danzare ogni volta sulle note che ascolta e già dalle prime pagine si abbandona a raccontare il loro primo incontro, l'incontro con Serge, quell'uomo che gli ha preso l'anima mescolandola alla sua.

C'è una canzone che ogni tanto passa alla radio e soffermandoci ad ascoltarla ci racconta di come l'amore diventi un po' egoista, perché l'uno spesso ha bisogno dell'altro un po' di più e la storia di Suzanne e Serge si allinea perfettamente a questa canzone. 

Suzanne è una donna soddisfatta della sua vita, ama suo marito, ama il suo lavoro e ama programmare. Ama l'ordine, ama quando ogni cosa è perfettamente in ordine e che le permette di sentire piene le sue giornate, come se il riempire quei momenti creassero la sua esistenza. Suzanne ama la sua piccola routine, ama ritrovarsi a casa nella sua solita quotidianità, ma e' la musica che le permette di incontrare Serge, perché lei alla fine era li solo per accordare un pianoforte, e che la travolge.

E' strano come basti un niente perché una vita vada, anche lei, fuori accordatura, perché la nostra esistenza, talmente unica, così preziosa, perda armonia e valore. 

Il problema dell'amore è che quando il destino o Universo dir si voglia, ha la bella idea di giocare, poco gli importa che fili intrecci. e all'Universo di Suzanne e Serge poco gli è importato se entrambi avevano una vita, se entrambi erano sposati, perché ha deciso comunque di intrecciare le loro storie. 

L'amore che nasce tra i due non è quello da colpo di fulmine, lei non si è innamorata di lui appena aperto la porta, anzi... l'autrice ci racconta come quella porta si sia aperta quasi su una minaccia, quasi su una presenza forse anche un po' troppa. L'amore tra i due sembra che si scavi piano piano come goccia d'acqua, con costanza e regolarità quella goccia scava aprendosi di fronte ad una voragine. Entrambi sanno che quell'amore è sbagliato, entrambi sanno che quell'amore farà male e che sicuramente non avrà un futuro, ma in realtà quello stesso amore urla di passione e dolore.

L'autrice pagina dopo pagina ci fa entrare nelle vite dei nostri protagonisti, come se il conoscerli potesse dar loro una possibilità in più, come se i nostri protagonisti non diventassero in realtà quel Paolo e Francesca di Dante che si sono tanto amati.

La scrittura è scorrevole, è potente e devastante al tempo stesso. Ci troveremo a divorare con ansia pagina dopo pagina per capire cosa succede dopo, come se quel dopo potesse donarci quella libertà. Assaporeremo ogni attimo e arrivati al dolore, vorremmo invece vivere altro, perché come dicevo all'inizio per i nostri protagonisti non sarà poi così facile poter dar vita al loro amore, come se passare un colpo di spugna fosse facile davvero.

E solo allora, solo in quel momento quando Serge le strapperà il cuore dal petto con i suoi segreti, solo allora ci renderemo conto che forse Suzanne in realtà è dentro di noi, forse quella protagonista siamo noi, forse la sua anima è la nostra che si è cullata di fronte ad un'esistenza in cui sopravvivere e non vivere.

Un romanzo che si rompe come ghiaccio, che fa il cuore in piccoli pezzettini, un romanzo complesso e tagliente, un romanzo delicato e pesante, un romanzo duro come macigno e libero come petalo di rosa. Bello, mozza il fiato. Attenzione perché si legge in poche ore. 













Il dietro le quinte di una libreria. Una libraia si confessa

venerdì 23 settembre 2016
e bentornati nello spazio de Il mondo di sopra. Oggi voglio presentarvi il mio lavoro come libraia. Blogger per passione e libraia come professione, per la maggior parte di voi sembrerebbe il lavoro dei sogni, libri in tutte le ore, ma ciò non funziona esattamente così. Lavorare in libreria non significa leggere libri e consigliare titoli tutti i giorni, ma essere vittime di clienti spesso fuori dal normale. 

Scusi sto cercando il libro dell'autore che odiava politicamente la destra. 
Mio nipote ha paura di Harry Potter, cosa posso regalargli che non riguardi magia, draghi, famiglia e orfani?
Che bello, avete anche i fumetti di Asterix, ma è solo un caso vero, vero? (il vero vero non è un errore di battitura.)

Una libraia ha davvero il compito di conoscere esattamente tutti i libri che una libreria di catena contiene? Ma come non sapere tutte le opere create di un determinato autore? E come mai se è un fuori catalogo il libro non si trova più in commercio? Otto ore al giorno significa ritrovarsi davanti a clienti, che la maggior parte del tempo gironzolano per la libreria, sperduti come in lande desolate in attesa di una terra promessa che rivedono in noi cassiere, che vittime delle situazioni ci ritroviamo a correre da una parte all'altra del negozio.

Clienti che cercano disperati l'ultimo libro di Adam Kadmon tra i libri di Papa Francesco e Maria Teresa, clienti che girano tra gli scaffali della psicologia cercando i libri di informatica o clienti che entrano in libreria cercando qualcosa, ma non si sa cosa.

Scusi sto cercando un libro da leggere.
Mi dica signora, che genere le piace?
Faccia lei, non ho gusti particolari.

E dopo che accompagni la cliente per quasi tutto il negozio, parlandole di libri dai più svariati generi, stando attenta a non spoilerare il finale, ma a parlargli di cosa ti ha colpito della trama e della scrittura, senti la frase finale che ti spiazza...

forse è meglio che guardo un film..non sono ancora pronta per leggere.

No, lavorare in libreria non è solo annusare libri nuovi, sistemare negli scaffali i libri in ordine alfabetico dal cognome dell'autore, non è solo catalogare i libri a seconda del genere, lavorare in libreria è assecondare il cliente in ogni suo capriccio libresco, aiutarlo a non perdersi in quelle lande dove gli scaffali risucchiano il loro cervello, è sistemare i libri quando il cliente li lascia in giro chissà dove.

Dovremmo mettere i gps ai libri...

Perché purtroppo quando il computer mi indica che il libro è disponibile in negozio, è il nostro cervello che fa il resto...che cerca tra gli schemi neurologici se quel libro è nelle novità o in scaffale, in quei pochi secondi il nostro cervello sviluppa miliardi di ipotesi e cataloga, per poi capire se quel libro è davvero in scaffale o se qualche bel simpaticone ha deciso di spostarlo in chissà quale orizzonte. Cerchi un libro di informatica e dopo un po' lo ritrovi in psicologia, cerchi un manuale sull'educazione che si infila inconsapevolmente tra i titoli politici, ma che simpatici! Certo i libri devono fare amicizia...certo. Mentre tu arranchi ormai con il sudore sulla fronte, inforcando gli occhiali da vista, speranzosa dell'arrivo della tua collega che ti salvi chiedendoti in cosa ti stai buttando  o meglio cosa stai cercando, così poi a perdervi tra gli scaffali siete in due e tu non affondi da sola. 

Ma come dimenticare il cliente che pretende di avere sempre ragione? Quel tipo di cliente si riconosce fra mille volti, può essere l'omone tatuato in maglietta nera forse un po' troppo stretta o la signora ormai avanti con gli anni che, con occhiali da sole e Augias tra le mani, chiede la tua attenzione anche se in quel momento stai: - sistemando la cesta delle novità da mettere in settore - battendo un libro alla cassa - trovando un titolo al computer per il cliente che poverino ha aspettato il suo turno, in attesa della salvezza - ti stai soffiando il naso - in quel momento è scattata la tua pausa. E niente paura, perché anche se questi tipi di clienti sanno che in quel momento tu sei occupata, beh sorridi..perché non importa, tu devi assolutamente servire ( e riverire) la loro attenzione. Quindi si, troverai l'omone in maglietta nera che passa davanti a tutti saltando la fila e lanciandoti letteralmente il libro alla cassa, ho fretta io non posso aspettare, sottolineando quell'Io manco fosse un cristo sceso in terra o la cara simpatica vecchietta - che sempre con gli occhiali da sole - si lamenta della carta regalo rossa che, tendenzialmente è un colore non adatto per la sua nipotina - e che dovremmo avere in negozio una carta per clienti speciali... (???) 

Lavorare in libreria è stare in piedi in un numero indefinito di ore, mangiare un panino di corsa dietro al magazzino, fumare mezza sigaretta e prontamente risucchiare una gomma per non avere l'alito cattivo, è ascoltare come in un confessionale la brutta giornata del cliente, è concentrarsi sul dare il giusto resto alla cliente, ma controllare se il titolo è disponibile, è decifrare un autore o un titolo che il cliente ha richiesto - sempre se in verità quell'autore esiste davvero -, è spiegare al cliente per dieci minuti buoni che quella versione è quella integrale del libro, ma alla fine non ti crederà e andrà a chiedere conferma alla tua collega, che poverina spaesata tornerà da te a chiederti se effettivamente quel libro è un edizione integrale, lavorare in libreria è quando la calca di clienti per un attimo finisce e tu sei completamente in pace, tra silenzio e scaffali da sistemare per case editrici e per autori, è quando ti soffermi qualche secondo a sfogliare il libro prima che senti la fatidica frase Ciao ho bisogno di...

Lavorare in libreria è tutto questo, ma rimane comunque meraviglioso. 

Cliente1: Lei non capisce deve assolutamente cambiarmi queste banconote portoghesi.
Io: .....

Cliente2: Ciao, cerco al di là della siepe nel buio. Si chiama così.
Io: .. guardi che, dovrebbe essere il buio oltre la siepe
Cliente2: No, ne sono sicuro. L'autrice inizia con H.
Io: ..... vado a prenderglielo.
Io: tenga. [ in copertina il buio oltre la siepe]








Harry Potter e la maledizione dell'erede Blogtour.

giovedì 22 settembre 2016


Buongiorno lettori e bentornati in questo spazio de Il mondo di sopra. Oggi ospito con piacere la tappa di questo blogtour su Harry Potter, parlandovi del magico libro di Harry Potter e il calice di fuoco.


Harry Potter e il Calice di Fuoco è il quarto capitolo della famosa saga del mago Harry e delle sue avventure.

All'inizio la nostra amata autrice aveva un titolo ben diverso su questo libro, ovvero Harry Potter e il torneo Tremaghi, in quanto tutto il romanzo si concentra principalmente sul Torneo Tremaghi, un torneo che si svolge ogni cinque anni tra le scuole magiche di Hogwarts, Durmstrang e Beauxbatons.

I candidati inseriscono il loro nome nel Calice di Fuoco, il Calice è uno strumento magico e un giudice imparziale, sceglie il migliore studente di ogni scuola, il calice diventa quindi uno strumento del fato, ecco perché il titolo poi definitivo fu Harry Potter e il Calice di Fuoco.

Ogni torneo è composto da tre prove che sono studiate appositamente per testare il coraggio, l'intelligenza, l'intraprendenza e le abilità magiche di ogni partecipante. Queste prove sono estremamente pericolose e cambiano ogni volta. I partecipanti ricevono un punteggio per ogni prova da dei giudici che solitamente sono i presidi delle tre scuole. Come tradizione in questo Torneo, la sera della Vigilia di Natale c'è un ballo per gli studenti detto Ballo del Ceppo, i concorrenti del torneo sono soliti aprire le danze.


Nonostante il torneo abbia le sue regole e apparentemente risulti tutto molto impostato, questo capitolo ci sorprende con un mix perfetto di colpi di scena, coraggio, amicizia, perdite. Ancora una volta si vede quanto il legame di amicizia tra Harry e i suoi amici torna utile tra le prove che il mago deve affrontare.


L'ascesa di Lord Voldemort incombe anche in questo capitolo, è costantemente presente dietro trucchetti e sotterfugi per sorvegliare Harry e aver modo di incontrarlo così da poter risorgere con il suo stesso sangue.


Nell'ultima prova, attraverso una passaporta creata nello stesso calice, Harry e Lord Voldemort avranno un incontro ravvicinato e anche se Harry si metterà in salvo, saprà che Colui Che Non Deve Essere Nominato è tornato.



La Rowling parlando di questo capitolo racconta di quanto per lei fu tragico mettere alla prova Harry Potter, presentando l'apparizione dei suoi genitori durante il duello con Voldemort.


Trovo questo capitolo della saga uno dei più belli, il Torneo è qualcosa di curioso e diverso dalla storia di base, che è come un filo continuo tra i vari libri.

Il male che incombe è sempre presente ma trovo che le sfide, le scuole diverse, siano una miscela perfetta che ci porta una boccata d'aria fresca.

C'è sempre un attenta cura ai dettagli, un importanza data a sentimenti come amore, amicizia, rabbia, gelosia, dolore. Harry Potter è ambientato in un modo fantastico ma dopotutto ricordiamoci che Harry e i suoi amici rimangono degli adolescenti in continua crescita, che vanno a scuola e hanno una quotidianità che forse, a parte magie e creature fantastiche, non è così diversa dalla nostra..

I minuziosi dettagli sulle sfide che Harry Potter deve affrontare ci lasciano con il fiato sospeso, come se quella stessa acqua dove Harry si dimostra pronto a salvare gli altri, potesse far annegare anche noi. Anche in questo romanzo le creature magiche non mancano, prendendo spunto da creature mitologiche.

Sia nel film che nel romanzo, troviamo un attenzione particolare per il Ballo del Ceppo, dove si legge su internet, gli attori del cast si esercitano con costanza per circa tre settimane alla cura del ballo. Troviamo naturale anche la goffaggine di Harry Potter, dove la Rowling ci lascia la buffa naturalezza e ingenuità del nostro protagonista.


Sia romanzo che film, diventano quindi qualcosa di particolare, dove l'amore se pur tra personaggi sbagliati, arricchisce il tutto con una scrittura evocativa che diventa la stessa sceneggiatura del film. 

La suspance in entrambi è un continuo crescendo, che ci lascia con il fiato sospeso fino alla parola fine, lasciandoci in mano a personaggi complessi e particolari come Sirius e Rita Skeeter pronta ad avvelenare ogni cosa con le sue parole. 

Io, che mi sono spinto piu’ in là di ogni altro sul sentiero che conduce all’immortalità. Conoscete il mio obiettivo: dominare la morte. E allora fui messo alla prova, e a quanto pare uno o più dei miei esperimenti funzionarono… perché non ero morto, anche se il maleficio avrebbe dovuto uccidermi.

In questo libro, fulcro centrale per me di tutta la saga di Harry Potter, finalmente scopriamo l'incantesimo che uccise i genitori di Harry Potter, ovvero l’Avada Kedavra. Un incantesimo non solo pericolosissimo, ma che porta il suo esecutore dritto ad Azkaban. Il falso Moody, l'antagonista, racconta nel libro, che non esiste controincantesimo all’Avada Kedavra, tranne l'amore che la madre mostra per suo figlio con il suo sacrificio.

Harry Potter e il calice di Fuoco è il volume centrale delle sue avventure. 


Segui anche le altre tappe di questo entusiasmante BlogTour, scopri le varie nascoste curiosità che troverai in diversi blog e partecipa al giveaway!





L'oscuro labirinto del cielo. Recensione.

mercoledì 21 settembre 2016
e bentornati in questo spazio de Il mondo di sopra. Oggi vi parlo di un romanzo diverso dal solito. Quello di oggi è un romanzo scientifico pronto ad essere scoperto grazie alla Edizioni Dedalo che lo ha portato qui in Italia. Non è un romanzo da prendere alla leggera in quanto al suo interno racchiude riflessioni sull'astronomia dimenticate dal tempo. L'autore quindi sotto forma di romanzo ci racconta di nozioni scientifiche come se stessimo dialogando di fronte ad una tisana ai frutti di bosco.

Titolo: L'oscuro labirinto del cielo
Autore: Stuart Clarck
Editore:  Edizioni Dedalo
Pagine: 339
Prezzo: 16,00 €






Ammettiamolo, quante volte su parola scienza, economia, matematica abbiamo storto un po' il naso? Sin dai tempi scolastici, la maggior parte di noi ha visto queste materie come qualcosa di noioso, come qualcosa che in realtà non avesse poi così importanza, tuttavia mi rendo conto che solo quando si raggiungono i trenta, e in una piccola parte anche un po' prima, ci si rende conto quanto in realtà quelle materie non fossero poi così noiose e quanto in un romanzo possa essere affascinante riuscire a riprenderle.

L'oscuro labirinto del cielo non solo ci parla di nozioni scientifiche, ma diventa un romanzo avvincente pronto a leggerlo in un colpo soltanto.

La storia inizia nelle strade polverose di Roma, in un tempo passato, con il classico scontro tra chiesa e scienza sul sistema solare e la sua nascita. L'autore con naturalezza ci riporta di fronte a personaggi storici come Galileo, Copernico, facendoli diventare personaggi fatti di carne ed ossa, la sua scrittura li evoca in maniera decisiva, tracciando con forza ogni loro forma.

I personaggi vivi tra le pagine, ci parlano della loro vita, ci raccontano portandoci indietro nel tempo, di come la scienza diventa per loro pura esistenza, mai loro ossessione fu così dolce e viva al tempo stesso. 

I minuziosi dettagli che vengono fuori grazie alla scrittura dell'autore ci portano così a sentire gli stessi odori dei protagonisti, a vivere quelle stesse scene dei nostri personaggi, ci sentiremo osservati per le strade, sentiremo al tatto il legno pesante delle porte. In questo romanzo diventiamo noi quei protagonisti di cui l'autore ci parla con amore e passione.

Gli uomini che seguiamo per le strade di Roma sussurrano parole decisive per la sorte di un uomo, parlano di eresia e fine di esistenze e in un attimo ci troveremo segnati come la notte di una strega prima del rogo. Se all'inizio ci si sente solo spettatori curiosi di una scena, pagina dopo pagina diventiamo protagonisti. 

Quando un libro diventa il frutto di numerose ricerche e notti in bianco, basta poco per sentire tutto questo. L'autore in poco più di trecento pagine ci racconta di un passato poi così non tanto lontano, ci racconta a livello umano qualcosa che nonostante sembri da una parte distante anni luce in realtà è il nostro stesso passato. 

L'umanità dei personaggi che l'autore ci mostra, ci porta ad amare ogni personaggio e a sperare di non leggere una brutta fine, ma di veder un qualcosa di sereno all'orizzonte, come ci capita leggendo delle ultime ore di Giordano Bruno. Pagina dopo pagina ci ritroviamo di fronte a scene come se fossimo davanti ad un film, quella cella di Giordano diventa la nostra stessa cella, quella paura diventa la nostra. 

L'oscuro labirinto del cielo racchiude al suo interno genere su genere, tra pagine d'amore, thriller, scienza ci troveremo a combattere insieme al nostro protagonista, pronti a difendere le sue idee. L'autore ci parla minuziosamente di Keplero, astronomo, astrologo facendolo tuttavia diventare semplicemente un uomo che combatte per le sue idee, un uomo con tutti i suoi pregi e i suoi difetti, portandoci davanti a emozioni contrastanti tra di loro. Da un lato troveremo un uomo forte e coraggioso, dall'altro un uomo insicuro che cerca di tenere ben salda la sua famiglia, un uomo a volte troppo ingenuo. L'autore ripercorre la storia di Keplero con un'umanità impressionante, mescolando i nostri stessi organi.

L'astronomia, la scienza, la matematica che si legge tra queste pagine ci portano a sognare ad occhi aperti, ogni concetto viene memorizzato nella nostra testa in maniera così facile che ci meraviglieremo di non averlo fatto prima. Ogni informazione descritta in maniera così poetica ci porterà a rimanere meravigliati dalla prima all'ultima pagina. Ogni informazione diventa interessante da leggere e da annotare, come ad esempio che i dodici segni zodiacali sono in realtà corrispondenti ad una parte specifica del corpo. 

L'oscuro labirinto del cielo è un romanzo interattivo, un romanzo da vivere appieno pagina dopo pagina, da leggere e quasi da sottolineare in ogni sua parte.

Vi meraviglierete come sulle stelle arriverete anche voi. 

Una bellissima riflessione quella ci porta l'autore Stuart Clark, un romanzo che coinvolge e che vale la pena di leggere e da riporre nei piani alti della nostra libreria.