Buongiorno lettori e buon inizio settimana. Oggi io inizio questa settimana in maniera particolare: con una lamentela.
Nei mesi precedenti ho preferito rimanere ad ascoltare gli altri, a sentire il loro parere così da farmene uno mio. Ho visto la guerra tra blogger, ho visto blogger citare, allontanare e criticare altre blogger, io stessa mi sono arrabbiata quando una blogger mi ha risposto che avrebbe partecipato ad un blogtour (da me organizzato) solo se ci fosse stata la copia cartacea in omaggio. Ho visto cose che voi umani... insomma, se ci fosse stata la possibilità di un boia avremmo avuto teste mozzate rotolanti in giro per il web.
Quando nel 2013 ho aperto il mio primo blog, era come sentirsi parte di una community dove venivi quasi protetta dal mondo esterno. Nessuno osava giudicare il tuo modo di essere e credetemi a quei tempi Marylin Manson mi faceva un baffo, tutti avevano voglia di ascoltarti e i blogger erano visti quasi in maniera diversa, come se brillassero di luce brillantinata come Edward di Twilight.
Adesso se dici blogger dici danno. e no, non è la frase danno la vita, danno l'amore, ma proprio danno.. come disastro.
Ed è vero. Adesso dire blogger è diventato quasi illegale, ridicolo.
Il bookblogger è stato rapinato del suo essere, è stato ridicolizzato e truffato. Adesso dire bookblogger significa quasi far parte di un ghetto di malfattori e truffatori pronti a scannarsi per una copia cartacea di un romanzo.
Malfattori con la maschera che spacciano finti giveaway, malfattori che regalano sacchetti di "biscottini" per accaparrarsi sempre più case editrici.. Avvicinatevi, avvicinatevi un po' di più, vi svelo un segreto: Non siamo tutti così!
Lo so, alla fine la realtà virtuale è la copia della realtà dove viviamo tutti, e come nella vita reale, tendiamo a fare di tutta un erba un fascio, anche qui si tende a fare la stessa cosa. Ma non tutti i bookblogger sono lì che vogliono truffarvi! Non tutti i bookblogger vengono comprati per una recensione positiva.
In realtà sono stanca nel quasi dover nascondere ciò che sono o addirittura sentirmi in imbarazzo perché qualche persona fungo ogni tanto si sveglia e decide di aprire un blog.
Ah sei una blogger quindi ricevi copie omaggio.
No, no e no! Non so dirlo in altre lingue, ma no non funziona così. Vi svelo un altro segreto: la maggior parte di noi si fa il culo per avere una collaborazione decente con una casa editrice, avete presente quella che si chiama gavetta? E' un enorme scala che salita dopo salita ti fa crescere in ogni gradino che fai e quella collaborazione, comunque gratuita, che arriva ti fa sentire soddisfatta e con la voglia di andare avanti e di dare spazio sempre di più a quella che diventa la tua seconda casa: il blog.
Ma quanto è bello quando un autore ti scrive "mi affido a te, questo è il mio romanzo" e si aspetta una recensione onesta? Ah no, ho sbagliato mondo. Si perché adesso anche gli stessi autori sono diventati cinici nei confronti dei blogger. " ah sei una blogger, non te la do la copia del mio libro" come se le blogger anche per loro fossero avvoltoi in attesa del cadavere fumante del libro.
C'era una volta un mondo dove blog e case editrici collaboravano felici. Dove una blogger si sentiva onorata di ricevere una copia del libro come se ripagasse tutto il suo duro lavoro, tutte quelle ore a leggere e modificare l'articolo, tutti quei super poteri a questo punto non usati invani. Si c'era una volta e ora non c'è più perché la guerra scatenata ha creato un enorme fossato (giusto per restare in tema con il c'era una volta) tra le due parti. Si perché lo scandalo di blogger che aprono blog finti solo per accapparrarsi copie, lo scandalo di blogger che si rivendevano le stesse copie OMAGGIO, lo scandalo di lecchinaggio (che comunque persiste) ha portato le case editrici a non affidarsi più alle blogger, a non lasciare più copie e ad inviare solo pdf "marcati" e non a tutti.
Vuoi leggere? E allora leggi la copia digitale. Vuoi collaborare? E allora collabori solo con anteprime, poi al massimo dopo qualche anno si può parlare di recensioni. Non leggi pdf? E allora ti attacchi e ti compri il libro come tutti i lettori.
Aspettate, non fraintendete, so che è giusto. Siamo lettori ed è giusto comprare la copia come tutti, ma il duro lavoro, le ore che passiamo, non è giusto ripagarle comunque in qualche modo? Leggendo quel romanzo che comunque ci farà passare ore ad analizzarlo pezzo per pezzo per essere obbiettivi nella recensione e, se nonostante tutto la copia non te la puoi comprare perché è già miracolo che riesci in un modo o in un altro a pagare la bolletta, non è giusto che quella gavetta venga ripagata in qualche modo e non buttata giù solo per un erba cattiva?
Lo so, ho appena dato il via all'accensione di una bomba biologica.
Ora tutta quella gavetta, tutto quel duro lavoro non è più importante, ora sei solo una qualunque del ghetto. E sapete vi svelo un altro segreto: COMUNQUE (quanti comunque) CI STA BENE. Ci sta bene perché siamo stati noi a creare tutto questo, a creare gruppetti di soliti blog e ad escludere altre, ci sta bene perché se molti di noi fanno la gavetta, altri hanno la libertà di fare la via più breve per chissà quale raccomandazione.
Quindi si ci sta bene, ci sta bene che ora le case editrici non si fidino più e ci sta bene quando i gruppetti che si sono formati e continueranno a formarsi si scanneranno prima o poi l'uno con l'altro.
Amavo e amo parlare di libri, raccontare le emozioni che provo leggendo. Per me ogni libro ha una sua qualità e un suo spessore, nonostante non faccia parte della letteratura classica . Quando ho aperto il mondo di sopra ho voluto dargli il massimo e continuerò a farlo. Gli ho dato un aspetto grafico, ne ho cercato un altro (volgarmente parlando ho speso soldi per entrambe le grafiche), ho tolto tempo ad altro per dedicarlo ai miei articoli, rinunciando anche ad altre passione per dargli quell'energia che merita, continuerò a farlo perché nonostante il termine ormai ridicolizzato, sono una blogger che ama quello che fa nonostante la mia gavetta sarà sempre in salita.
Non sono un fungo, non sono una truffatrice, io ci metto la faccia. Sono una blogger e sono stanca di sentirmi una qualunque. Sono una di quelle che divide il tempo tra lavoro, lavoro di casa, marito, gatti, visite mediche e blog. Sono una di quelle che fa le ore notturne per scrivere un articolo, sono una di quelle che trova il tempo comunque di leggere ovunque.
La realtà delle case editrici, o meglio dell'ufficio stampa è dura, dover gestirsi tra giornalisti e blogger, dover "capire" e se non gli diamo una mano noi chi lo farà? Cosa diventerà la blogsfera? Ho paura che un giorno ci troveremo invasi (e già ne abbiamo) di elitè, di gente selezionata che ostenta la propria vita agiata e chi invece si trova dove si trova per le strade facili, mentre chi fa la gavetta viene lasciato indietro.
Mettetevi una mano sul cuore, si dico a voi, blogger, giornalisti, case editrici, insomma a voi lettori.
Forse non è ora di smetterla di generalizzare? Forse non è ore di differenziare tra chi continua per passione e chi invece lo fa solo per secondi fini? Forse non è ora di far noi la differenza?
Non devi perdere fiducia nell’umanità. L’umanità è un oceano; se poche gocce dell’oceano sono sporche, l’oceano non diventa sporco.
(Mahatma Gandhi)