Il giardino dei musi eterni. Recensione

venerdì 10 marzo 2017
E' arrivato il weekend ed io oggi lo inizio in bellezza con una recensione ad un libro che ho amato. Un libro con cui ho pianto in diverse fasi e con cui ho respirato solo alla fine dei capitoli. Ho provato e riprovato a far foto su foto, ma nessuna riesce in toto ad immortalare la bellezza della copertina. Questa cover mi ha ricordato un po' i contenuti di Neil Gaiman - che io amo profondamente - ma entrando nel mondo di Bruno Tognolini, ci troviamo di fronte ad una scrittura che non ha eguali, una scrittura che cattura già dalle prime righe.


il giardino dei musi eterni

Bruno Tognolini 


Editore: Salani Editore 
Prezzo: 13,90€
Pagine: 270

Trama: Ginger, una splendida gatta Maine Coon, si è appena risvegliata nel Giardino dei Musi Eterni, un cimitero per animali. Anche lei adesso è un fantasma, anzi un Àniman, uno spirito che fa parte dell'anima del mondo, invisibile agli occhi umani. La vita di Ginger e i suoi amici Àniman, tra cui il pastore maremmano Orson, il beagle hacker Turing e la saggia e oracolare tartaruga Mamma Kurma, trascorre felice fra tuffi nella pioggia per diventare nuvole, corse nel vento in cui le loro identità si scambiano, chiacchierate e visite di un'umana un po' speciale, chiamata Nonnina. Ma oscure minacce incombono su di loro: nessuno sa spiegarsi alcune misteriose sparizioni e il terreno del cimitero sta per essere venduto a una società edile. E, come se non bastasse, i peluche dei bambini in visita dai loro piccoli amici hanno uno sguardo quasi vivo, inquietante...

Leggendo questo libro sembra che tutto cambi, che la realtà intorno a noi si trasformi e che ci dia una sensazione piacevole e nuova. L'autore trasforma il nostro modo di vedere le cose e ci permette, tra le lacrime, di sentirci vivi, di sentire un calore nel petto che chiamiamo affetto.

Nelle prime pagine iniziamo a conoscere i personaggi di questo libro che sono veramente tanti. Bruno Tognolini divide le categorie in diverse sfumature, troviamo gli Animan che sono tutto e sono niente, gli animali che si nascondono senza tornare più, i vivi e si, nel libro ci siamo anche noi, esseri umani. Lo so scritto così sembra che i personaggi in realtà siano scritti in una lista infinita di nomi, ma basta superare la prima metà pagina - e non scherzo - per capire che ognuno di loro ci entra nel cuore.

Girando pagina ci troviamo a conoscere Ginger, una gattona di razza Maine Coon, che in una mattina come tante si risveglia nuova: niente più dolori, niente più stanchezza fisica e mentale. Dovrebbe essere un giorno come gli altri, eppure sembra tutto così diverso, specie quando si rende conto di essersi svegliata in un parco, un enorme parco. E la sua casa? I suoi umani? Intorno a lei non c'è più nessuno, tranne tre animali tanto strani che la fissano, in attesa di qualcosa.

E' così che Ginger si risveglia in un cimitero, non capendo che quelle sedie tanto strane in realtà sono lapidi, ma non vi aspettate di trovare scritte per i vostri cari umani, perché qui i cari son proprio gli animali, i nostri affetti.

Se fino a qui questo libro può sembrarvi una storia per bambini, in realtà continuate a leggere, perché se avete trent'anni, quaranta e anche di più, questo libro è adatto a voi. 

La vita in un cimitero non sembra poi affatto male, se all'inizio è stata soccorsa da un animale tanto grosso e peloso, da un canarino e da una tartaruga forse più vecchia della terra stessa, adesso Ginger è pronta a correre nel mondo, ad essere tutto e niente, ad essere vento e foglia, ad essere energia e luce.
Sarà infatti la vecchia tartaruga a spiegargli la spiritualità che c'è in quel giardino tanto magico e fidatevi, cercate già una matita da mettere al vostro fianco, perché le parole di quella tartaruga le evidenzierete tutte. 

L'eterno intorno a loro è piacevole da vivere, la quiete che regna in quel giardino si tocca con mano, fatta di mille colori caldi sembra attraversare anche il nostro di corpo, seguendo il nostro stesso sangue, eppure tutto questo idillio ad un tratto si blocca, ad un tratto quella quiete tanto creata viene trafitta da misteriose sparizioni.

E' un attimo. Un attimo che il nostro fiato viene trafitto da questa storia che se prima aveva tinte malinconiche e di pace, ora si tinge di mistero all'insegna del thriller. Dobbiamo trovarlo. Dobbiamo trovare quel colpevole che fa del male. E' con la scrittura dell'autore che il nostro stesso tempo si ferma. Non ci saranno pranzi o cene, non ci saranno corse in bagno, nemmeno il tempo di una sigaretta, dobbiamo sapere e avidi continueremo a leggere, a tifare per uno e ad accusare l'altro.

Bruno Tognolini diventa un abile burattinaio, che gioca con noi e le nostre certezze. I burattini siamo noi lettori e quei fili argentati sono gli animali di questa magica e tanto strana avventura. Non è un libro, Il giardino dei musi eterni è un sogno, un paradiso che si legge con necessità. 

Per gli amanti degli animali, o per chi come me ha perso un essere tanto caro, leggere questo libro non è facile, ci saranno lacrime a macchiare quell'inchiostro scritto così meravigliosamente. Il conforto di un mondo riflesso, un mondo dall'altra parte per i nostri amici animali, è qualcosa di maestoso. I dettagli così minuziosi che l'autore crea, ci portano a chiedere quanto in realtà questo sia tutto vero, perché si sicuramente è tutto vero.

L'uomo e l'animale si mescola in un connubio di colori, l'eterno diventa di facile interpretazione in quello che è un capolavoro.

Un libro diventa un capolavoro quando all'interno vi sono custoditi messaggi che parlano al nostro cuore, al nostro animo e Il giardino dei musi eterni, è egli stesso un messaggio, un capolavoro che tutti, grandi e piccini devono leggere. Bruno Tognolini sussurra l'eternità e lo fa con parole così immense e leggiadre che non dimenticheremo facilmente.

E' un libro che con il tempo rileggerò fino a non stancarmi mai, un libro che spero presto ne diventi un film, anche se le sue parole ci lasciano comunque immaginare la storia nella nostra testa.

Attenzione. Farete fatica a tornare indietro. 
2 commenti on "Il giardino dei musi eterni. Recensione"
  1. Che meraviglia... Immaginare un luogo dove i nostri amici animali corrono felici..lo prenderò. Assolutamente.

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  2. Che meraviglia... Immaginare un luogo dove i nostri amici animali corrono felici..lo prenderò. Assolutamente.

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