Il sogno di Keribe. Recensione

lunedì 27 marzo 2017
Buongiorno Abitanti Lettori del Mondo e buon inizio settimana. Siete pronti a vivere al meglio le vostre giornate? Io in realtà questa mattina mi trascino da uno spazio all'altro, sarà la primavera, sarà il ritorno alla moka visto che la mia cara macchinetta del caffè mi ha abbandonato nel momento del bisogno, sarà il sonno, ma in realtà questa mattina dormirei ancora sotto le coperte. Oggi visto che starò a casa tutto il giorno, ho intenzione di sistemare la mia libreria eliminando i libri che in realtà non mi interessano così da recuperare più spazio; in realtà sono sicura che entrerò in un buco nero e ne uscirò miracolata solo stasera al ritorno di marito. Detto questo veniamo all'articolo di oggi: la recensione di Il sogno di Keribe. Un libro fatto di sangue ed emozioni, carta e vento.


Il sogno di keribe 

Ilaria de Togni 


Editore: Gargoyle Books
Prezzo: 16,50€
Pagine: 319

Trama: Esiste un luogo chiamato Keribe, una dimensione onirica dove le coscienze ritrovano corporeità dopo la Prima Morte. I misteri di questo mondo sono celati quattro confini invalicabili. Da uno di essi, l'Orlog, l'oscuro mare innavigabile, nasce Erinke. Trovata sulla riva da un contadino che decide di prendersene cura, scoprirà che quelli come lei sono considerati una leggenda, cosi come la storia del loro antico genocidio. Come altri ridestati, Erinke prova emozioni umane pur non essendo tale, perché lei è qualcosa di diverso, apparentemente immutabile ed eterna come le onde del mare che l’hanno generata. Le sue ferite guariscono rapidamente e il suo sangue può ridare la vita, ma in esso scorre la stessa oscurità dell’Orlog che le mormora il terribile destino che incombe sul mondo, nel tentativo di riportarla nel suo grembo. Erinke dovrà resistere a questo richiamo e allo stesso tempo sfuggire ai Guardiani dei Confini che la stanno cercando. Affronterà un pericoloso viaggio verso il Nord, per essere accolta dalla potente Nimpha: l'unica istituzione che può proteggerla. Nel frattempo, nella lontana Helbindir, l’antico ridestato e capitano della resistenza sta arruolando seguaci per dichiarare guerra agli uomini e riportare la sua razza agli originari fasti. Tra i cercatori incaricati di trovare i nuovi figli dei Confini c’è Ruben, che s’innamorerà di Erinke. Anziché catturarla, la convincerà a seguirlo, sedotto da un ideale che, ancora non lo sa, porterà Keribe sull’orlo di una spaventosa guerra tra i Mondi

Quando finisci un libro e hai ancora voglia di entrare in quel mondo e parlarne vuol dire che è un libro che ti è entrato nella pelle, che è stato capace di lasciarti un messaggio e che, nonostante la lettura ne sia finita, ti accompagnerà ancora per un bel po'. Il sogno di Keribe non è un libro facile da dimenticare, puoi finire di leggere il romanzo e lasciarlo lì nello scaffale, ma ti verrà sempre voglia di riprenderlo e di tornare a vivere quelle avventure. Vi sfido a provarci e a tentare di resistere: non ci riuscirete. Il merito di tutto questo è dell'autrice italiana Ilaria De Togni, ma andiamo con ordine:

Quando apri e inizi a leggere Il sogno di Keribe, non importa quanti anni hai, ci si sentirà comunque come Bastian ne La storia infinita. Non importa l'ora, il giorno, il tempo fuori, ci troveremo solo noi e il libro, senza più contare il resto. 

Già dalle prime pagine veniamo completamente immersi nella storia. Senza avvertimenti e precauzioni ci troviamo di fronte a Erinke, la protagonista che diverrà la vostra migliore amica. Erinke ci parla con toni contrastanti l'uno con l'altro, a tratti fragile, a tratti decisa. Comincia a conoscersi mentre si racconta, a ricordare quello che è successo: lei è emersa da quel mare nero, lei non stava affogando, lei stava emergendo. 

L'uomo che la soccorre e l'aiuta a rimettersi in sesto è uno di quei ragazzotti semplici che vive fuori dal mondo e con il passare del tempo la nostra protagonista si rende conto che il bisogno di sapere in realtà chi è e perché è emersa da quel mare, si contrappone con il bisogno che al suo salvatore Cristof non succeda nulla di male. L'ambientazione cupa e oscura ci porta a conoscere il mondo di Keribe, una terra ricca di tradizioni e creature, ricca di leggende pronte a rinascere come realtà.

Come un fantasy che si rispetti Keribe è racchiusa in confini devastanti, tormentati e complessi, folle l'idea di poter sopravvivere se solo ci si prova ad attraversarli. 

Il mondo creato dall'autrice è qualcosa di unico e inimitabile, l'ambientazione è così ricca e minuziosa in ogni dettaglio che a stento ci sembrerà che tutto questo sia solo opera di pura fantasia e non sia invece qualcosa di reale, qualcosa che è possibile toccare.

Pagina dopo pagina la nostra protagonista cresce con noi a vista d'occhio, confrontandosi con diversi personaggi e con un amore che non ci si aspetta in un fantasy. La scrittura ci coinvolge in un mondo complesso e particolare, noi siamo a Keribe, Keribe diventiamo noi. 

Ma un fantasy non è un fantasy senza nemici e i nemici che vogliono far del male alla nostra protagonista sono gli stessi che cercano gli altri ridestati, si perché Erinke non è la sola ad esser emersa da un lungo sonno. Nonostante dalla trama sembri che il fulcro principale del romanzo sia una lotta - la solita - tra bene e male, in realtà non è assolutamente così in quanto il sogno di Keribe ci porta all'interno di un viaggio che può tranquillamente definirsi di formazione, un viaggio dove seguiamo mano nella mano i nostri protagonisti dotati di caratteristiche particolari.

Con il sogno di Keribe non aspettatevi di certo un fantasy alla Harry Potter in quanto la serie di Ilaria è un fantasy puro, onirico. E' uno di quei libri che il target di età deve essere assolutamente l'adulto per poter essere apprezzato al meglio. 

Riga dopo riga la narrazione dell'autrice evolve, il ritmo diviene sempre più alto fino ad arrivare alla parola fine. Il viaggio che Erinke si trova ad affrontare diviene quasi una nostra ricerca, diventiamo noi la stessa protagonista e sentiamo noi stessi il bisogno di cercarci.

Il sogno di Keribe non è un romanzo autoconclusivo in quanto è il primo volume di una serie che non vedo l'ora di continuare a leggere. Si pone sicuramente nel posto più alto in classifica dei miei libri preferiti.

Nonostante sia solo un esordio, Il sogno di Keribe con la scrittura di Ilaria diviene per me l'erede della scrittura di Neil Gaiman, ho provato le stesse emozioni, lo stesso bisogno di stringere il libro al petto come se fosse un libro dei grandi. 
6 commenti on "Il sogno di Keribe. Recensione "
  1. Ciao! :)
    Bella recensione!! Mi ricorda in alcune cose la trilogia dell'area X, da come lo descrivi :) Non conoscevo questa autrice ma con il paragone a Neil Gaiman mi hai ufficialmente incuriosita!

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    1. Ciao Silvia devi assolutamente leggerlo se ami anche tu Neil Gaiman.. ti troverai nel suo mondo.

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  2. Ciao ;-)
    Personalmente faccio ancora fatica a leggere questo tipo di storie, forse son troppo troppo legata ad altri temi chissà... forse un giorno mi lascerò tentare...
    Buona serata

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    1. Ciao Laura, non aver paura, non è il solito clichè dei fantasy. E' un viaggio interiore, un fantasy per adulti molto particolare.. è l'uscire dal buio e vedere la luce. Quando sarai pronta e lo leggerai fammi sapere la tua opinione :)

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  3. Ciao ^^
    Bellissima recensione, speravo fosse bello e me lo hai confermato. Sempre più attratta da questo romanzo

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  4. Avevo già letto una recensione molto positiva al riguardo e la tua non ha fatto altro che aumentare la mia curiosità!
    A quanto pare si tratta di un libro che non posso veramente perdermi.

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