Il gioco bugiardo, Ruth Ware - Recensione -

domenica 28 gennaio 2018
Qual è davvero il prezzo di una bugia?


Oggi voglio iniziare la giornata con un libro adrenalinico, uno di quelli che lascia senza fiato e sembra darti la sensazione di correre, pur di arrivare alla fine, fino all'ultima pagina.


il gioco bugiardo

Ruth Ware


Editore: Corbaccio 
Prezzo: 17,90€
Pagine: 432
Genere: Thriller

Trama: Il messaggio arriva in piena notte. Solo quattro parole: «Ho bisogno di voi». Isa saluta il marito, prende con sé la figlia di sei mesi e si precipita nella cittadina costiera di Salten, sulla Manica, dove aveva trascorso gli anni del liceo. A scuola Isa e le sue tre migliori amiche giocavano al gioco delle bugie: vinceva chi di loro avesse inventato la storia più assurda rendendola credibile agli occhi degli altri. Ora, dopo diciassette anni di segreti, sulla spiaggia viene scoperto qualcosa di agghiacciante. Qualcosa che costringe Isa a confrontarsi con il proprio passato e con le tre amiche che non vede da anni, ma che non ha mai dimenticato. Hanno preso strade diverse, non si riconoscono più nelle adolescenti di un tempo, ma è sufficiente tornare nella casa di Kate, il vecchio mulino vicino al collegio dove tutto è cominciato, perché ogni distanza venga annullata e perché le quattro donne di adesso tornino a essere le ragazze di allora. Ma la loro non è un’allegra e nostalgica riunione di ex compagne di classe: Salten non è un posto sicuro, non dopo quello che hanno fatto. E se avevano creduto che il tempo potesse cancellare ogni traccia, adesso capiscono che era solo l’ennesima menzogna: una menzogna che in questo caso avevano raccontato a loro stesse… Situazioni realistiche e per questo tanto più inquietanti, tensione crescente, adrenalina, colpi di scena, personaggi credibili e in cui ognuno può riconoscersi rendono Il gioco bugiardo il miglior thriller psicologico di Ruth Ware, una firma emergente nel panorama editoriale mondiale contemporaneo.

Se lei chiama, tutte devono correre, perché così è sempre stato fin da piccole. Un messaggio per aiutarsi a vicenda, un messaggio per riunirle tutte insieme e soccorrersi a vicenda. E' così che inizia il romanzo, con un messaggio che porta tre ragazze a mollare tutto ciò che stavano facendo, ad inventare scuse con altri per poter rispondere alla chiamata e correre. Già dall'inizio, veniamo ipnotizzati dalla curiosità che avanza. Perché raccontare bugie? Qual è il vero messaggio che si nasconde?

Ruth Ware ci porta in un gioco da far girare la testa. Attraversiamo l'occhio di un ciclone nelle mani di una delle nostre protagoniste Isa che, ricevendo il messaggio, si prepara in fretta e furia a soccorrere il mittente, una delle tre amiche.

Entrare nella testa di Isa non è facile, l'intervallo tra i dubbi e l'angoscia del presente con i ricordi del passato, ci porta a voler analizzare ogni parola scritta in modo da non rischiar di perdere indizi o passaggi.
Quello che scopriamo è che le bugie han sempre fatto parte delle ragazze, il loro era un gioco vero e proprio con delle regole speciali che portavano ad isolarsi dal resto del mondo, ma a sentirsi grandi per ciò che la competizione portava. Il gioco cambia, il castello non è più un castello dove giocare, il gioco diventa una gabbia e le ragazze si fanno una promessa: il segreto deve essere mantenuto, non importa per quanto e per come.

Il passato che era stato seppellito e dimenticato, ora sembra di nuovo tornare a galla per una coincidenza o forse una maledizione, ma le ragazze non si sentono pronte, hanno bisogno di trovare una via di uscita e di scoprire se davvero si possano ancora fidare l'una dell'altra, perché se il segreto emerge è per scontato che sia stata una di loro. Ma è davvero come sembra?

Ne Il gioco bugiardo passiamo dalla testa di Isa al sentirci protagoniste vere e proprie della storia; ad un certo punto l'autrice non ci racconta più le vicende, ma sembra prendersi gioco di noi, sfidandoci a capire se possiamo essere davvero sicuri delle certezze che stiamo costruendo o se scivoleranno via come sabbia tra le dita.

Ogni dettaglio è complesso e naturale al tempo stesso, il passato gioca con il presente senza scontrarsi in un qualcosa di forzato, ma il tutto sembra naturale, come se quel filone ormai andato fosse in realtà parte dei nostri ricordi. Il gioco bugiardo è un thriller psicologico amaro, che ci fa riflettere su quanto sia facile superare i limiti di un gioco e cadere in un circolo vizioso. Sono passati tanti, troppi anni e le nostre protagoniste non hanno nessuna intenzione di perdere il presente che con fatica si sono costruite. L'autrice caratterizza ogni personaggio descritto, dando un po' più identificazione e complessità al personaggio di Isa, che è il filo conduttore tra noi e l'autrice.

E' una lettura che ha un ritmo sempre in crescita, l'adrenalina non corre tanto per il terrore di scoprire un'altra morte, ma per i segreti che tassello dopo tassello avanzano. Siamo burattini in mano ad un burattinaio capace di mescolare ogni nostro organo e farci credere che sia tutto come prima. 

L'ambientazione è cupa e nello stesso tempo è colorata, è minima per poi diventare articolata, Il gioco bugiardo è un libro che è opposto a tutto ciò che si è letto fino adesso e che come thriller psicologico sale in classifica fino ai primi posti. Il gioco bugiardo è un giocatore, è un manipolatore, perché se le nostre protagoniste hanno custodito un segreto così grande per tutti questi anni, come facciamo adesso a capire che è la verità? 

Il gioco bugiardo ti preda, ti manipola fino a farti girare la testa, si prende gioco di tutto in ciò in cui credi ed elimina ogni frammento di certezza, segue ogni nostra mossa fino ad arrivare all'ultima pagina, per poi capire che non è un libro che si è letto soltanto, ma si è vissuto.
4 commenti on "Il gioco bugiardo, Ruth Ware - Recensione - "
  1. Oddio ma quanto è intrigante! So già che sarà un libro che dal momento in cui si inizia non si chiude finché non si sa il finale!🙈

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    1. E' meraviglioso, l'ho divorato in pochissime ore, devi assolutamente prenderlo!

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  2. Leggo pochi thriller, ma alcuni più psicologici mi intrigano. Questo ad esempio mi ha incuriosito sin dalla trama, ho subito voluto saperne di più su quest'amicizia al femminile e sui loro segreti. Mi piacerebbe leggerlo.

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  3. Il romanzo di debutto dell'autrice mi era piaciuto, anche se l'avevo trovato un po' prevedibile.
    Questo però mi ispira ancora di più!

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