Il rasoio di Occam, Elton Varfi - Review Party -

martedì 27 marzo 2018
Avete seguito il blogtour con interesse, siamo entrati nel dietro le quinte del romanzo e ora concludiamo il tutto con un review party che permette di conoscere il contenuto e analizzarlo con una recensione che, senza spoiler, vi farà decidere se leggere o meno il libro. 



il rasoio di occam

Elton Varfi 


Prezzo: 4,99€ebook
Pagine: 175

Trama: Londra. Josh Murray e Rick Nemes, agenti di Scotland Yard, danno la caccia a un efferato serial killer che opera seguendo riti satanici. Le vittime sembrano avere una stessa caratteristica: sono tutte legate all’orfanotrofio St. Patrick, in cui è cresciuto anche Rick, uno dei due detective affidati al caso. Rick viene preso di mira dal killer, che gli invia delle lettere accusandolo di aver provocato gli omicidi con la sua indifferenza. Il serial killer vorrà provocarlo? Sarà Rick la prossima vittima? La storia si snoda seguendo alcuni eventi passati che, apparentemente scollegati, condurranno alla soluzione dell’enigma. Quando le cose sembrano precipitare, la verità verrà svelata e sarà sconvolgente.

Mi è capitato solo poche volte di non avere parole per recensire un romanzo se non affermazioni come "leggilo perché un romanzo così avvincente facilmente si trova" e in effetti Il rasoio di Occam lascia esattamente questa sensazione. Prima di lasciarvi al contenuto del romanzo, preferisco per un attimo lasciarvi immergere con me nell'evocazione che la cover lascia, quella sensazione di come la morte possa rinascere o possa legarsi alla vita con una rosa talmente rossa da sentirne il profumo al di fuori della stessa copertina.
Il titolo così ferroso e meccanico sembra quasi contrastare con l'immagine decisa e evanescente della copertina nello sfondo, eppure pagina dopo pagina ogni pezzo del puzzle immaginario si incastra, lasciandoci senza parole per come l'autore ha giocato con noi fino all'ultimo atto.

Già dalle prime pagine veniamo catturati da un racconto, da una testimonianza che non lascia spazio all'immaginazione e sembra trascrivere un azione di una stesura cinematografica. Il silenzio, la crudità della scrittura ci porta davanti ad un esorcismo che, nonostante sia di poche righe, lascia l'amaro in bocca e la curiosità di saperne di più.

Entriamo nella scena dell'investigazione quando due agenti cercano in maniera assetata un sospetto ignoto che agisce seguendo, a primo acchito, regole sataniche, ma se tutto questo può sembrare il classico thriller basato su cenni religiosi e sul solito cliché del male, in realtà l'autore realizza una sorta di romanzo interattivo con i protagonisti che saltano dal presente al passato, senza darci modo di capire se non seguendoli nei loro atti e sulle domande poste.

Il rasoio di Occam sembra correre sul filo del thriller per poi soffermarsi sul thriller psicologico, su quel bisogno di sottolineare l'emozione di ogni personaggio creato, come se la vera necessità non sia trovare il serial killer, ma sia trovare la soluzione a quella mente che sembra scivolare sempre più nel baratro della follia e della paura.
L'autore gioca con il suo lettore, portandolo in una storia che non è un'unica storia, ma che ne viene raccontata da altri. E' come un insieme formato in realtà da totali sotto insieme e non si riesce a distogliere l'attenzione dal libro se non quando si è arrivati alla parola fine.

La cura in ogni dettaglio, in questo gioco, in questa provocazione creata dall'autore non si perde in dettagli troppo prolissi, ma è la concezione dell'essere diretto che lascia senza fiato. Le botte e risposte dei discorsi dei personaggi, le figure così ben distinte dei protagonisti, ci portano ad apprezzarlo in ogni suo dettaglio.
Le caratteristiche dell'ambientazione non sono totalmente minuziose, eppure la sua evocazione, la sua quasi scena così oscura e sensazione di profondità, lascia immaginare ogni cosa che parte dal senso dell'olfatto fino alla vista stessa.

Ogni personaggio è creato a trecentosessanta gradi, nulla si perde al caso e ad ogni riga ci si accorge quando l'autore abbia ricercato per creare le sue figure, come se si fosse letteralmente drogato di ogni genere di film che inneggia alla visione del thriller e dell'horror.

Il messaggio che l'autore lascia al lettore, arriva immediatamente come un pugno nello stomaco e arrivati alla parola fine ci si chiede per un attimo se dal libro ci si è usciti davvero o se siamo ancora lì in un misto di provocazione e sarcasmo.

Il rasoio di Occam è veloce e intenso al tempo stesso, non ha bisogno di una concentrazione troppo profonda e lascia scorrere l'adrenalina nelle vene. E' un romanzo che si legge in qualche ora, eppure la sensazione di aver letto finalmente un bel libro, permette di non rimpiangere la somma spesa.

Elton Varfi sa giocare, sa farci immedesimare in ciò che abbiamo letto e soprattutto sa lasciare senza fiato, nel buio senza luce. 


4 commenti on "Il rasoio di Occam, Elton Varfi - Review Party - "
  1. Il tuo blog mi piace tantissimo! E mi piace la strega cattiva come immagine del tema :D
    Mi sono iscritta ai tuoi lettori!
    Se vuoi passare da me il mio blog si chiama: Profumo di storie

    A presto :)

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    1. Ma grazie! Ma il merito non è mio, ma della mia grafica, io ho solo immaginato come volevo il mio mondo e lei l'ha creato! Grazie mille corro a seguirti anch'io, adoro i blog nuovi!

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    2. Io sto cercando di fare da sola ed è piuttosto complicato! Il mio blog esiste da anni ma purtroppo non sono mai stata costante a causa di impegni vari. Ma ora è più attivo che mai e continuerà ad esserlo sempre di più.
      Migliorerò con il tempo :D
      Grazie comunque *_*

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  2. Ciao Emanuela, ottima analisi del romanzo. Mi piace come scrivi le recensioni.

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