Nei miei occhi il tuo cielo, Danielle Younge Ullman - Recensione -

lunedì 5 marzo 2018
Ogni giorno là fuori è come una vita intera , considerato ciò che sopportiamo. E ogni cosa è un po' troppo faticosa

Ci sono libri che ti segnano in qualche modo; ti segnano e non te ne accorgi nemmeno se non quando sei arrivato alla parola fine. Ultimamente sto leggendo tantissimo, cerco nei libri quella fuga, quella libertà da una realtà che spesso va stretta, come se il tempo mi rincorresse in una corsa senza fine, ma con Nei miei occhi il tuo cielo, mi sono dovuta fermare. Il romanzo ed è quasi assurdo dirlo, mi ha frenato perché il contenuto non è solo qualcosa da leggere, ma da memorizzare.


nei miei occhi il tuo cielo

Danielle Younge Ullman


Editore: Piemme
Prezzo: 17,00€
Pagine: 348

Trama: Ingrid ha trascorso l'infanzia viaggiando in Europa al seguito della mamma, una promettente cantante lirica. Ma quando il sipario cala sulla carriera materna, Ingrid si ritrova di colpo incastrata in una modesta, soffocante quotidianità, sempre sull'orlo del collasso economico ed emotivo. Un giorno, Ingrid scopre che la musica, che aveva sempre considerato solo il contrappunto alla vita di sua madre, è vitale anche per lei. Per poter perseguire i propri sogni, Ingrid dovrà dimostrare di essere abbastanza forte da reggere la pressione e per farlo dovrà trascorrere tre settimane in un campo estivo ai limiti della sopravvivenza, fisica e mentale.

Il compito di un romanzo è quello di intrattenere il lettore, far godere delle ore passate sulle pagine sentendosi appagati della lettura, ma quando un romanzo diventa quasi un manoscritto di formazione che aiuta a crescere, a riflettere, come se fosse un àncora a cui saldarsi, le cose cambiano e Nei miei occhi il tuo cielo è quel libro, quel cambiamento che fa stare meglio.

Sembra un libro che urla il bisogno di non lasciarsi cadere, di non lasciarsi sprofondare. 

L'autrice riesce a gestire il romanzo in maniera armoniosa nonostante il contenuto del testo non sia facile.
Ci troviamo nell'adolescenza di Ingrid che non solo affronta quel pieno cambiamento che è la sua vita, il bisogno di trovare la sua strada e di capire se i sogni si possono raggiungere, ma ci troviamo di fronte ad una donna, ad una madre che si lascia andare in una depressione costante dove il bisogno di se stessa, quel mancamento, quella rottura dei suoi sogni pesa poi sul suo livello genitoriale, portandola in un buco nero che affossa anche la vita di Ingrid, sua figlia.

Ingrid si sente a metà; la forza della scrittura dell'autrice ci porta ad una sorta di divisione caratteriale della protagonista, da una parte la rabbia, l'incapacità di comprendere il perché si ritrova in un campo estivo che non è affatto un campo ricreativo e, dall'altra parte, si ritrova a dover crescere, a dover dimostrare di essere all'altezza  dei suoi progetti, passando diverse settimane in una sorta di inferno dantesco che la metteranno alla prova non solo a livello fisico, ma soprattutto a livello psicologico.
Nel campo estivo, la nostra protagonista si ritrova ad affrontare un percorso interiore, una sorta di lotta con se stessa che la portano ad un evoluzione di crescita, la stessa crescita che empaticamente sentiremo anche noi.

I personaggi che l'autrice mette in luce sono personaggi che in un certo senso anche loro affrontano un percorso di crescita, una sorta di espiazione per un passato, una dimostrazione che le cose possono cambiare. Il romanzo si suddivide con ricordi del passato della madre e il presente, con Ingrid che sfoga la sua esperienza e le sue emozioni scrivendo lettere a quella mamma che non è presente; lettere che sembrano grida, che sembrano schiaffi morali, che sembrano semplici pezzi di anima lasciate lì.

Nonostante nei miei occhi il tuo cielo venga visto come uno young adult, in realtà può essere benissimo identificato come un romanzo di formazione che con delicatezza affronta i temi come la ricerca di se stessi, la sicurezza individuale, la depressione e il bisogno di raggiungere i propri obbiettivi con un linguaggio adatto ad ogni età. Ogni personaggio è ben descritto e caratterizzato, ognuno evidenzia le proprie debolezze e cerca di ritrovare in qualche modo la propria forza. La scrittura intensa e facilmente leggibile, senza tanti e troppi giri di parole, permette di arrivare a qualsiasi tipo di lettore. Ingrid ci accompagna per mano nel suo percorso, in quell'amore universale dove tocca l'amore per il rapporto con mamma e figlia, tocca l'amore adolescenziale e tocca l'amore soprattutto per se stessi, il bisogno di trovarsi e amarsi.

Cara mamma, continuerò a scriverti per un po'. Forse per sempre.
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