"Vittoria!" lo tsunami dell'anoressia. Recensione

lunedì 22 febbraio 2016
Avete presente quando vi sentite chiusi in una bolla dove tutto è perfetto? Casa perfetta, marito perfetto, animali domestici perfetti e poi arriva un qualcosa che buca la vostra bolla e vi fa vedere la realtà intorno a voi? Ecco Vittoria! Di Marta Zanni ha bucato la mia bolla.

Titolo: Vittoria!
Autore: Marta Zanni
Editore: Il ciliegio
Pagine: 310
Prezzo: 18,00 € cartaceo

















Vittoria! è un romanzo crudo, Vittoria! se ne fotte di qualsiasi cosa e la verità te la vomita in faccia che ti piaccia o meno. Vittoria! è uno di quei romanzi che scava nella pelle e ti lascia un solco, una cicatrice indelebile, una di quelle alla vecchia maniera fatti con punti e aghi, una di quelle cicatrici che si amano o si odiano.
Vittoria! è un romanzo che buca le apparenze, che sputa in faccia a quella realtà fatta di tenerezza e perfezione. Vittoria mi è entrato dentro senza lasciar spazio ai succhi gastrici per digerirlo.

Vittoria è un'adolescente come tanti, una di quelle ragazze che passa ore davanti allo specchio per sistemarsi perchè gli altri la vogliono carina, Vittoria è una ragazzina che passa l'adolescenza in contrasto con la sua famiglia, perchè a volte in questa vita i genitori ci vanno stretti.. o forse sono loro troppo stretti. Vittoria è un diario, Vittoria è il suo diario.
Leggere questo libro non è stato facile, perchè già dalle prime pagine ci troviamo nella testa di quest'adolescente e più si avanti più Vittoria fa parte di noi, diventiamo lei, lei con la sua voglia di fanculizzare il mondo e vivere.

La tematica di questo romanzo è forte, è decisa e cruda ed è una tematica che mi sta molto a cuore, ovvero l'anoressia. L'anoressia è una malattia che ti divora dall'interno, che ti chiude gli occhi e ti fa vedere solo ciò che vuole, l'anoressia non ti fa vivere, ti crea un vortice, un circolo vizioso di schifo e disprezzo dove tu sei lì in mezzo passiva in attesa. 

L'anoressia è uno tsunami di sensazioni negative, che arrivano ad annientare corpo e mente lasciando a brandelli certezze e affetti, questa patologia colpisce chi non riesce ad esprimere il proprio malessere, se non attraverso l'alimentazione. Per uscirne è necessario comprendere che va sconfitta usando la stessa caparbietà che si ha nel rifiutare il cibo. Solo allora affiora la possibilità di guarigione e si può sciogliere quel ghiaccio interiore, trasformandolo in un ruscello di sensazioni positive. 

Pagina dopo pagina ci troviamo in questo diario, affrontiamo i flashback e le immagini di quest'adolescente, camminiamo i suoi stessi passi e assaporiamo la sua stessa rabbia. 

Amo la scrittura scorrevole dell'autrice. il suo farci trovare lì e il suo donarci ogni emozione possibile. Invidio chi non ha ancora letto questo romanzo, perchè ha la possibilità ancora di vivere illuso nella sua bollicina. Ogni parola è attenta al dettaglio, ogni frase a volta sembra esser scritta di getto per donar ancora più impatto.

Stranamente mi sentivo come superiore alla sua forza, forse perchè della mia vita poco mi importava

Ho amato questo libro per la quasi tensione che sale, per il dover per forza arrivare all'ultima pagina per scoprire che Vittoria, ha il suo lieto fine. Perchè quando ci si immerge totalmente in un personaggio, si ha paura del buio che si può avere senza quel lieto fine.

Leggendo questo libro non sono più riuscita a muovermi ( e chiedo scusa al marito per aver dimenticato spesso di cucinargli pranzi e cene), giravo con le dita le pagine sperando di non farmi male come stava succedendo all'interno della protagonista. 

Vittoria è rabbia, è amarezza, è delusione, è fragilità, è voglia di vivere, è voglia di non andare alla deriva. Vittoria deve essere letto e deve essere amato. Vittoria ha il suo lieto fine, Vittoria vive. 
Ringrazio l'autrice per avermi dato la possibilità con questo romanzo di veder una realtà a noi tanto vicina, ringrazio la casa editrice per aver creduto in questa donna e per averci dato la possibilità di leggere queste pagine.





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