The Quick. Misteri vampiri e sale da tè. Recensione

lunedì 24 ottobre 2016
Buongiorno lettori e buon inizio settimana. Oggi il tempo in realtà non è dei migliori, è più tempo da copertina, film e dolcetti vari, ma visto che si avvicina anche la notte di Halloween ho colto l'occasione per parlarvi di un libro uscito da poco per la Fazi Editore, ovvero The quick, Misteri, vampiri e sale da tè.

Titolo: The quick.
Autore: Lauren Owen
Editore: Fazi Editore
Pagine: 523
Prezzo: 17,50 €













Per ogni cosa c'è un momento nella vita, c'è un attimo che lascia in bocca un sapore diverso, solo in quell'attimo riusciamo a meravigliarci delle piccole cose, una carezza, un abbraccio, un bacio, un libro che ci porta al di là di quelli stessi sogni, The Quick è quell'attimo, è quella meraviglia nel leggere un buon libro e sentirsi felici. 

Davanti ad un buon libro mi immagino sempre come davanti ad un film: seduta in poltrona con i popcorn in mano, talmente presa da quelle stesse scene che, infili la mano nel barattolo dei popcorn e non ci si accorge che in realtà non c'è più nulla. Ecco the quick è la stessa cosa, la scrittura è talmente affascinante che non ci si renderà conto della sigaretta ormai spenta tra le dita, delle patatine finite, o della bottiglia d'acqua ormai arrivata alla fine.

Finalmente e sottolineo il "finalmente" , ci ritroviamo di fronte a personaggi veri, dal sapore forte e crudo, quei personaggi in stile Anne Rice, quei personaggi che arrivata la notte, ci fanno pensare un po' di più e chiudere meglio l'armadio. La Meyer con i suoi Twilight ci aveva portato in un mondo fatto di vampiri sbrilluccicosi, fatto di donnicciole biancastre che ci lasciavano un meh in bocca, pensando che il nonno in pigiama che russa sul divano, fa più paura di uno di loro, eravamo quindi scioccati di fronte a ciò che era successo al mondo...ma ecco, la luce! Perché Lauren Owen con the quick ci riporta ai tempi del Dracula di Bram Stoker, ci riporta di fronte a zanne bianche e brividi di paura. Ma andiamo con ordine, è difficile scemare l'entusiasmo di fronte a questo capolavoro.

Già dalle prime pagine ci ritroviamo in un ambientazione gotica nelle campagne inglesi, immaginate quindi la nebbia, quel freddo che congela le dita di mani e piedi e immaginate un fratello e una sorella che, orfani, vivono l'uno con l'altra nell'antica abitazione di famiglia. Lei, Charlotte, è la sorella maggiore e già caratterialmente matura per occuparsi di qualsiasi cosa che riguardi casa e fratello. Dall'altra parte, come il giorno e la notte, troviamo invece James, caratterialmente diverso, più sottomesso alla vita. Pagina dopo pagina subiamo, tuttavia, la crescita di James che cambia radicalmente il suo pensiero, quando dopo gli studi si rende conto che forse è ora di iniziare a vivere. 

L'incontro con un giovane aristocratico nelle strade fredde e nebbiose di Londra porta James ad una vita completamente diversa dall'immaginato e con il bisogno e forse la voglia di avere qualcosa in più. Il tempo con quell'uomo passa in fretta, la scrittrice ci racconta con minuziosi dettagli ogni loro vicenda, assaporiamo il loro stuzzicarsi e la loro voglia di brividi e adrenalina sulla pelle, e se tutto sembra così nuovo e divertente, con scenari di borghi di alta classe e sfarzosi salotti, la loro vita cambia tutto ad un tratto quando entrambi gli uomini vengono attaccati da qualcosa di nuovo e diverso, un vampiro.

I vampiri, gli Spenti, come l'autrice li definisce, sono ricchi di particolari, non ci troviamo di fronte ad una figura che rimpiange la loro umanità, ci troviamo di fronte ad esseri ricercati e particolari, ricchi di violenza, odio e passione sadica. 

La storia quindi diventa incalzante riga dopo riga, ritroviamo una sorella adulta alla ricerca del fratello perduto tra le nebbie di quella Londra così particolarmente descritta. Troviamo un James tra la vita e la morte e ci ritroviamo nell'ambientazione dei vampiri e del loro club esclusivo.

Il salto temporale che l'autrice ci fa fare con questo libro, ci porta a chiederci quanto effettivamente la scrittrice sia del nostro tempo e non sia in verità figlia o amante degli stessi autori classici tanto amati al liceo. Questa Londra Vittoriana così ampiamente e dettagliatamente descritta, ci porta ad annusare ogni odore dell'epoca, ci porta quindi di fronte ad un vero e proprio film, ci porta ad essere esattamente lì in quelle strade fumose. Girar la pagina ci sembrerà accarezzare la seta e il pizzo di quegli abiti dell'epoca. 

Se il libro sembra comunque importante per via del volume massiccio, credetemi quando vi dico che non sentirete per nulla il peso delle cinquecento pagine, in quanto è talmente ricco e strutturato di informazioni, che noi lettori diventeremo solo ingordi alla ricerca continua di saperne ancora e ancora di più.

Un libro evocativo, ricco di scene e azione, un libro dai dialoghi forti e tenaci, un libro che ti vien voglia di stringerlo al petto e non lasciarlo assolutamente andare, un libro che mette i brividi tra ambientazioni horror. Un libro che riporta la polvere e la voglia del passato, un libro da amare e divorare. 












2 commenti on "The Quick. Misteri vampiri e sale da tè. Recensione "
  1. Bellissima recensione :) Io ho ospitato il BT e ne sono stata felicissima... Concordo con le tue parole!

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  2. Wow che bella recensione Emy, ho letto dei pareri non proprio positivi su questo libro ma eccome se l'entusiasmo me lo hai fatto ritornare, grazie! ;)

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