Colpo di Penna e Biancospino: La congrega.

giovedì 20 luglio 2017




la congrega 

Ezio De Falco


Prezzo: 3,99 € ebook


Trama: Benvenuti a Dark Lake, tranquilla cittadina americana o covo di streghe? Scoprendo di possedere poteri magici, Ethan dovrà decidere se usarli per proteggere il bene o sfruttarli per raggiungere i suoi scopi... Ethan pensa di essere un adolescente come tanti. Finché non scopre di sbagliarsi: manifestando i suoi poteri manda in coma il ragazzo che ha aggredito sua sorella. In tutta fretta i genitori lo portano a vivere a Dark Lake, città natale della sua famiglia, e lì trova ad attenderlo cinque giovani che vogliono convincerlo a far parte di una misteriosa Congrega. La città però ha in serbo anche altro per Ethan, e districandosi tra segreti e misteri alla ricerca di un Grimorio, dovrà imparare a sue spese come utilizzare il suo potere per salvare chi ama.


Abbiamo chiesto all'autore:

  • Caro Ezio, grazie per aver accettato l'intervista nella rubrica Colpo di penna e biancospino; prima di entrare nel tuo romanzo, in particolare nel dietro le quinte, dicci quattro aggettivi di te che possano rappresentarti 


Grazie a te per l’opportunità. Dunque, quattro aggettivi per rappresentarmi, è più difficile di quanto sembri… d’istinto direi: tenace, sognatore, combattivo, riservato. 

  • Il titolo del tuo romanzo è La Congrega, edito da Delos Digital. Ti va di parlarcene? 

La Congrega è un romanzo urban fantasy, rivolto ad adolescenti ma che credo possa piacere anche a chi è più adulto. Ethan scopre di essere una strega per nascita in un modo sconvolgente e per imparare ad accettare se stesso e i suoi poteri, dovrà compiere continuamente delle scelte. Il trasferimento a Dark Lake, dove segreti e misteri sono radicati e l’incontro con altri ragazzi con poteri come lui, sono il secondo punto di svolta perché i compagni di Ethan, sia maschi che femmine, gli permettono di scoprire parti di sé che ignorava. Per questo, ma non solo, La Congrega è anche una storia corale, in cui ognuno ha un ruolo essenziale, consapevole o meno, e dove amicizia e legami familiari hanno risvolti inaspettati e danno la spinta spesso ai personaggi ad agire. Il pericolo che li spinge a radunarsi non è però solo personale: per salvare la città da una minaccia misteriosa e legata al passato, dovranno trovare un Grimorio e scegliere se usare la magia non solo per scopi egoistici.

  • Dalla sinossi si evince la particolarità del tuo romanzo, un urban fantasy che sviluppa l'argomento sulle streghe e sulla magia. Come mai hai deciso di pubblicare questo argomento?

Ammetto di essere un appassionato di storie con tematica soprannaturale e la figura della strega mi ha sempre affascinato fin da bambino. Però volevo anche distaccarmi da quanto è già stato scritto in precedenza e creare la mia personale mitologia sulle streghe. Così ho scelto un protagonista maschile che è una strega, ma non uno stregone, e la differenziazione del termine è spiegata nel romanzo. Inoltre mi piaceva l’idea di mischiare tradizione occidentale e orientale, assegnando ai miei personaggi poteri legati a elementi di entrambe le culture: metallo, legno, acqua, fuoco, terra e vento. Volevo che la magia però fosse parte di loro, non scelgono di avere questo dono, nascono in questo modo e il dover imparare a conviverci è una metafora per sottolineare che non c’è niente di male a essere diversi, speciali, ma anche che se si scopre di avere una qualità particolare, un potere, bisogna accettare di avere delle responsabilità.

  • I protagonisti del romanzo ricordano molto il film The Covenant del 2006 diretto da Renny Harlin, dove anche qui il potere soprannaturale e un cerchio di quattro eredi, è la parte principale del film, come mai hai deciso di porre anche tu la scelta di protagonisti maschili facenti parte di una congrega? 

Devo fare una precisazione: non ho visto il film citato. Piuttosto mi sono ispirato a Giovani Streghe del 1996 diretto da Andrew Fleming o a serie tv come Streghe o al più recente Teen Wolf, per restare in tema cinematografico-televisivo. La scelta di inserire protagonisti maschili facenti parte di una congrega, come dicevo prima, è legata al desiderio di distaccarmi dalla produzione già esistente dove la figura della strega è legata in maniera principale a esponenti femminili e mostrare come questo legame naturale con la magia può essere affrontato da un’atra prospettiva. Comunque, per chiarezza, nel mio romanzo La Congrega ci sono anche streghe femmine e hanno la stessa importanza e rilevanza dei maschi.

  • I personaggi che hai raccontato nella tua storia provengono da una visione della realtà, un viso catturato in un bar o sono personaggi totalmente inventati? 

Direi che nei personaggi che racconto c’è un misto, un amalgama di tutte o alcune di queste cose. Un personaggio può avere associato un tratto fisico di una persona che conosco, ma un’impronta caratteriale di qualcun altro. Oppure mi sono ispirato a un attore o attrice fisicamente, ma ho costruito caratterialmente il personaggio su qualcuno che ho incontrato nella vita reale. In altri casi ho creato aspetto fisico e carattere dalla fantasia.

  • Per diventare uno scrittore cosa ci vuole? 

A essere sincero non lo so neanche io con precisione. Di sicuro passione per la lettura, il forte desiderio di voler scrivere e inventare storie, e posso azzardare anche tanta pazienza, tanta dedizione e tanta perseveranza.

  • Come lettore chi è lo scrittore che ti fa fare le ore piccole? Che genere di romanzi leggi? 

In realtà non c’è uno scrittore o scrittrice solo a farmi fare le ore piccole. Dipende dai periodi. In passato ci sono stati Anne Rice, Barbara Baraldi, Rick Riordan, mentre in questo momento c’è Stephen King. Prediligo leggere romanzi di genere fantastico, meglio se ambientati in tempi vicini al presente e in luoghi reali o fittizi, ma di tipo urbano. Però se la trama mi incuriosisce, non faccio caso al genere.

  • Quale messaggio vuoi lasciare con il tuo libro? Quali emozioni sei pronto a suscitare? 

Non ho un vero e proprio messaggio da lasciare, parlo di temi che appartengono a tutti: scoprire se stessi, accettarsi, trovare amici veri che ti comprendano, capire qual è la tua strada nella vita. Penso che in base alla propria esperienza, ogni lettore possa trovare un messaggio che magari io non ho visto o ho inserito involontariamente e in cui riconoscersi. Per le emozioni la prima che voglio suscitare è il piacere di leggere una storia, spero che i lettori si divertano e si rilassino nel farlo e magari si affezionino ai personaggi.  


BREVE ESTRATTO: 

La cameriera ricomparve con le ultime pietanze. Amanda lo guardò iniziare a mangiare il maiale in agrodolce. – Scusa la curiosità, ma come mai vi siete trasferiti proprio qui? Non fraintendermi, è una bella città, ma non è così conosciuta. – Sinceramente non lo so – rispose Ethan. – Quando è arrivato il momento di partire, i miei genitori avevano già deciso. E mi hanno detto che alcuni nostri parenti vivono qui. Amanda raccolse con un gamberetto il curry sul bordo del piatto. – Quindi vi siete trasferiti per ragioni di famiglia. Ethan si irrigidì. – Sì, ecco... qualcosa del genere. – Prese il bicchiere e bevve a grandi sorsate la Coca-Cola. – E nella tua vecchia scuola, come andavano le cose? Ti trovavi bene lì? – chiese Amanda posando la forchetta. – Sì, cioè no. È un po’ complicato – rispose, terminando quello che aveva nel piatto. Amanda posò la mano sopra la sua. – Non devi preoccuparti. Con me puoi parlare liberamente. Non devi vergognarti. Ethan inarcò un sopracciglio. – Vergognarmi di cosa? – Di quello che sei. Delle tue doti. – Doti? – ripeté Ethan. – Sì, io le chiamo così. – Amanda continuò a sorridere gioviale. – Con me non devi fingere. Le ho anch’io. Sono come te. Una strega. Ethan scostò bruscamente la mano e si alzò dal tavolo. – Scusa, mi sono ricordato che ho un impegno a cui non posso mancare. – Prese il portafoglio dalla tasca posteriore dei jeans e mise due banconote e una manciata di monete sul tavolo. – Grazie per i libri. Il pranzo lo offro io. Ci vediamo a scuola. – Si mise lo zaino in spalla e uscì, senza darle il tempo di salutarlo. Amanda lo seguì con lo sguardo oltre la vetrina. Lui si voltò e per un breve secondo i loro sguardi si incrociarono. Ethan ebbe come l’impressione che Amanda si aspettava che a sentire quella parola lui si sarebbe fatto prendere dal panico.
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