Nella scorsa puntata abbiamo visto la leggenda di Jack e la zucca. Oggi invece parliamo delle origini delle rune.. cosa sono e come si utilizzano, visto che spesso ricevo sempre domande su questi antichi strumenti.
La parola Runa significa "sussurrare", ovvero rivelare un segreto. O meglio, il sostantivo norreno rún, (runa) che indica i singoli segni del fuþark è conservato nelle altre lingue germaniche antiche con il significato di "segreto", "mistero"; e nella lingua tedesca, il verbo raunen significa ancora "bisbigliare, sussurrare".
La parola Futhark che troverete più avanti in questo articolo, invece, in lingua nordica significa “lettera”, “testo” o “Iscrizione”.
«Io so che pendetti dall’albero spazzato dal vento
Per nove notti intere,
dalla lancia ferito e sacrificato a Odino,
io stesso a me stesso,
su quell’albero che nessuno sa
da quali radici cresca.
Pane nessuno mi diede n é corno per bere,
in basso guardavo;
raccolsi le rune, urlando le presi,
poi caddi di lassù.»
Carme di Odino
Il mito della Creazione
In Origine esistevano a Nord il regno dei Ghiacci Nifelheim e a Sud il regno del Fuoco Muspelheim. In mezzo a questi solo il Ginnungagap, il vuoto cosmico. Il progressivo avvicinarsi di questi due opposti ha portato allo sciogliersi dei ghiacci che ha dato origine al primo essere vivente o meglio, all’origine della vita: l’acqua.
Le tre lettere iniziali di ogni gruppo sono legate al mito della creazione poiché Fehu è il fuoco e Hagalaz è il ghiaccio, mentre Teiwaz è il dio Tyr, che rappresenta l’ordine e la giustizia che tengono sotto controllo il
caos.
Odino, il Dio delle Rune
Odino, è considerato il protettore degli uomini, Dio della Sapienza e della Saggezza, Egli si sacrificò per rivelare all’umanità molti dei segreti della natura nascosti nelle Rune.
Egli si recò ai confini del mondo, fino all’albero Yggdrasil, il Frassino Cosmico, l’Albero dal quale, secondo la cosmogonia nordica è nata tutta la vita sulla terra.
Yggdrasil custodiva dentro di sé i misteri della natura e, primo fra tutti, il segreto della Vita, e ciò lo rendeva l’unico mezzo attraverso il quale giungere alla conoscenza.
Per conquistarla Odino ha superato diverse prove arrivando presso la fonte del gigante Mìmir, che è
situata in vicinanza della terza radice del Frassino Cosmico, la terra dei Giganti.
La fonte dona la Saggezza a chi si abbeveri, infatti il suo custode Mìmir è l’essere più saggio del mondo poiché beve, attraverso il proprio corno, alla fonte tutti i giorni. Per ottenere il permesso di bere, Odino dona un suo occhio al gigante, si trafigge con una lancia perché il suo sangue sgorghi ed egli germogli e si appende per i piedi a Yggradasil, come gli avevano ordinato le tre Norne (Urda, Vervandi, Skaid) affinché il sacrificio di sé stesso lo conduca alla Conoscenza.
Dopo nove giorni e nove notti Odino acquisisce la magia imparando nove canti, la Conoscenza e il possesso delle Rune e i segreti della natura e della vita.
La leggenda racconta, dunque, diverse versioni secondo le quali Odino insegna parte di questa conoscenza agli uomini ritirandosi, poi, nel Recinto degli Dei, dal quale pur con un solo occhio domina il mondo grazie alla potenza della sua magia e i suoi fidi corvi Huggin e Munnin (pensiero e memoria).
Come la bellezza esiste solo nello sguardo dell’uomo, così il senso delle rune può apparire solo a chi vi cerca il senso che egli sa esserci.
I segni delle rune sono vicini alla scrittura, ma non possono essere considerate scritture, sono un linguaggio, quello dell’ignoto, messaggio che l’uomo lancia verso lo sconosciuto, verso gli Dèi, così come lancerebbe una bottiglia in mare, contenente la sua ultima speranza.
Da dove vengono le rune? Qual è la loro origine?
All’inizio si attribuì ad esse un’origine scandinava e si stabilì che simboleggiassero esseri, cose o idee. Ma questa teoria si rivelò errata, data la somiglianza dei caratteri runici a quelli classici (greci
e latini). Fu Ludvik Wimmer a stabilire in modo definitivo i fondamenti della moderna runologia.
Le rune sono di origine germanica, anche se in Scandinavia si ha la più vasta raccolta di iscrizioni con l’alfabeto runico.
Fuþark Antico
( Futhark antico, dove il th è pronunciato come think in inglese, dalla fonetizzazione dei primi sei segni F, U, Þ, A, R e K )
Il Fuþark antico è la più antica forma di alfabeto runico, utilizzata come abbiamo detto dalle tribù germaniche (Angli, Goti e Juti) tra il II e l'VIII secolo, in iscrizioni su manufatti come gioielli, amuleti, attrezzi, armi e pietre runiche.
Per ragioni mnemo-tecniche le rune sono state sistemate secondo una propria sequenza, dunque facili da memorizzare, basata su un ordine fonetico e su una certa forma melodica che ha dato luogo all’elaborazione di una struttura poetica.
Nell’antico sistema di scrittura le rune erano legate, seguendo diversi metodi. Possiamo trovare due rune legate insieme, forse per questione di spazio o di tempo o magari per rendere meno decifrabile la parola, oppure in Asse verticale, escludendo la runa “Isa”, che non sarebbe leggibile, le rune venivano unite verticalmente.
Le diverse rune possono anche essere usate sovrapposte l’una sull’altra come talismano. È facile trovare dei ciondoli portafortuna dove ci siano due o più rune che lavorano insieme per potenziarsi a
vicenda. Viene creata una raggiera di sei raggi sulle quali vengono disegnate le diverse rune come si vede in foto
tipologie di Futhark:
- Rune Gotiche: il gotico era la lingua delle popolazioni germaniche orientali e di questo alfabeto non conosciamo molto.
- Futhark Anglosassone: Portato in Britannia (V sec. d.C. circa) dagli Anglosassoni (Agli, Sassoni, Juti e Frisi) fu usato fino all’XI secolo.
- Futhak giovane: usato in Scandinavia durante l’era vichinga e rimpiazzato completamente da quello latino, intorno al 1200 d.C. (dopo la conversione al Cristianesimo). Vi sono tre diverse versioni sviluppate in Danimarca, Norvegia e Svezia.
- Futhark medievale: è un alfabeto latinizzato e usato soprattutto come decorazione, sino al 1850.
Le singole rune sono composte da linee rette, questo dipende dal fatto che spesso le incisioni erano effettuate su pietra, su legno (soprattutto faggio) o su altre superfici dure.
Le rune danno accesso al subconscio umano e sono i simboli per sondare i misteri dell'universo, esse possono venire utilizzate per Divinazione, Magia, Protezione, Guarigione, Meditazione
Con una conoscenza e uno studio approfondito del suono delle rune in norreno (nordico antico) si possono esprimere potenti invocazioni ed evocare Spiriti e forze della natura.
Se incisi su pietre dure, questi potenti simboli possono apportare alle vibrazioni della pietra un intento specifico.E, vicendevolmente, le vibrazioni delle pietre, rafforzano il simbolismo della runa e favoriscono la lettura mantica in base al carattere della pietra usata.
Le 24 rune incise su pietra o legno, (più una pietra senza incisione che rappresenta la runa del Wird o di Odino), può essere un valido strumento di, come detto precedentemente, divinazione e conoscenza.
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