Dietro le quinte della cattedrale - Colpo di penna e Biancospino -

giovedì 8 giugno 2017


– Ciao Miriam benvenuta ne Il mondo di sopra. Ti ringrazio per aver accettato quest'intervista. Prima di entrare nel dietro le quinte del tuo romanzo, Il mistero della cattedrale, elencaci quattro aggettivi che ti rappresentano.

Quattro aggettivi che mi rappresentano? Curiosa, iperattiva, impulsiva, sportiva. Mio marito aggiungerebbe pignola, impaziente... ma me ne avete chiesti solo quattro :-)))

 – Da cosa è nata la tua voglia di diventare una scrittrice?

Prima o poi bisogna lasciar spazio ai sogni e quello di scrivere mi ha tenuto compagnia fin dalla scuola elementare, quando componevo i miei primi racconti senza però farli leggere a nessuno. Me ne vergognavo. Nella vita ho scelto di percorrere una strada completamente diversa, oserei direi agli antipodi visto che ho conseguito la laurea triennale in ingegneria meccanica. Ho dato retta alla ragione per avere più possibilità di trovare un impiego e in effetti così è stato. Tuttavia in questo campo ho sempre vissuto con la sensazione che mi mancasse qualcosa, mi sentivo incompleta. Perciò non appena si è presentata l'occasione di rallentare i ritmi lavorativi e avere più tempo libero ho creato il blog Amare,Viaggiare,Scrivere, nel quale do sfogo alla mia voglia di scrivere. È incredibile poter comunicare agli altri le proprie emozioni, belle o brutte che siano, le idee, la suggestione di un paesaggio o l'affetto per qualcuno. Nel mondo di oggi dove le notizie scorrono veloci e le immagini prevaricano su tutto il resto, sono ancora fermamente convinta nella forza della parola scritta, indelebile e preziosa. 

  – Il mistero della cattedrale è un libro molto particolare, è un mix di generi legato comunque da un unico filo che è il thriller, come mai questa scelta?

Non è stata una scelta voluta dall'inizio: si è evoluta insieme all'aumentare del numero di pagine. Amo leggere, e rileggere, un po' di tutto a seconda dell'umore e della curiosità che mi suscita il tal libro. Dal romanzo rosa a quello d'avventura, dal fantasy alla rivista di viaggi, e probabilmente è stata la mia versatilità a consentire questo intreccio di generi. 

 – Il personaggio di Elena è un personaggio molto complesso caratterialmente, si può dire che ha qualche tuo tratto che ti rappresenta? 

Mi somiglia per l'impulsività, per il resto è proprio l'opposto. Non mi sono mai trovata in un triangolo amoroso :-)))

 – Qual è stato il personaggio più difficile da raccontare?

Nessuno. Se ti guardi attorno quando cammini scopri i personaggi nelle persone che incontri per strada, senza bisogna di doverli inventare. Tutti esistono già, basta semplicemente coglierli. Io ho dovuto solo descriverli utilizzando le parole giuste. 

 – Hai una scrittura evocativa, in ogni istante eravamo lì nello stesso luogo dei personaggi, come nasce questa scrittura? È frutto di un accurata ricerca?

Mi avete scoperta, è proprio così! Oltre ad aver visto con i miei occhi quasi tutti i luoghi del romanzo, per quanto riguarda le cattedrali ho voluto consultare dei libri d'arte al fine di utilizzare i termini giusti e capire meglio di cosa stavo parlando. Solo dopo queste ricerche sono riuscita a descrivere le scene dove si muovono i personaggi e credo di averlo fatto al meglio delle mie possibilità. 

 – Hai mai visitato gli ambienti descritti?

Certo! Come ho già accennato prima ho avuto la fortuna di visitarli quasi tutti. Per i pochi altri, come ad esempio il paesino di Bakewell, ho costruito la descrizione basandomi sulle fotografie trovate nei libri e in internet. L'ambientazione del thriller è il frutto delle emozioni suscitate da quei luoghi prima immaginati, letti, studiati e poi, se pur per un breve periodo, attraversati e vissuti. Secondo me è impossibile conquistare l'empatia del lettore se prima non si è provata personalmente 

– Cosa ti aspetti che il lettore colga dal tuo romanzo?

Che ho una passione per le maestose cattedrali inglesi non si era capito? :-))) Scherzi a parte vorrei che il lettore apprezzasse la mia volontà di portarlo dentro la scena, per vedere muoversi i personaggi a un palmo dal proprio naso e diventare lui stesso una parte dell'azione. Un po' come avviene per lo spettatore di uno spettacolo in 4d, i cui tutti i sensi vengono coinvolti.

– Ritroveremo il personaggio di Elena in qualche altro scritto? 

Direi proprio di sì, ma stavolta non come protagonista...o perlomeno non come unica donna protagonista.

 – Hai già in progetto qualche altro romanzo? Se si, possiamo avere un assaggio in anteprima del contenuto?

Ora che ho coronato il sogno di pubblicare un libro non posso di certo finirla lì! Provate voi a smettere di mangiare il vostro dolce preferito :-))) Il tempo per fare tutto non è mai abbastanza ma quando la passione è forte si può riuscire nella propria piccola/grande impresa. Il prossimo romanzo sarà ancora un thriller in stile Miriam, ovvero un intreccio di più generi in cui l'avventura si mischierà all'amore, ma nel quale l'adrenalina e la suspense non smentiranno l'anima thriller. Questa volta il 'mistero' partirà dall'Islanda, una terra indimenticabile, selvaggia e irresistibilmente attraente, e le vicende dei nuovi personaggi andranno a intrecciarsi con quelle del professor Carlisle, di Elena e Bryant, divenendo loro stessi i protagonisti. L'oggetto della contesa sarà diverso, stavolta reliquie e cattedrali antiche non c'entreranno più, venendo sostituite da qualcosa di più moderno e innovativo (mi piace cimentarmi in una sfida completamente diversa). Il passato tuttavia non ci abbandona mai e magari qualcun altro farà capolino nel nuovo romanzo, chi lo sa...

Ti ringrazio ancora per aver accettato quest'intervista e per averci dato tanto con Il mistero della cattedrale. Un libro che lascia il segno.
1 commento on "Dietro le quinte della cattedrale - Colpo di penna e Biancospino - "
  1. Grazie mille per l'intervista, è stato proprio piacevole rispondere alle domande...e anche molto divertente!GRAZIE

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