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Contagio. Un virus sconosciuto. Recensione

martedì 29 novembre 2016
E' quasi finito Novembre! Ciò significa diamo spazio alle lucine di Natale, al calore, al sentirsi più buoni, alla neve e alle canzoni natalizie! Diamo spazio alla letterina di babbo Natale e alla voglia di farci portare qualche bella lettura che possa farci compagnia durante l'anno nuovo. Siete pronti ad aumentare la vostra lista desideri? Oggi dopo tanto vi presento un libro che vale la pena di leggere, un thriller tutto italiano edito dalla Leone Editore.

Titolo: Contagio
Autore: Aristide Bergamasco
Editore: Leone Editore
Pagine: 378
Prezzo: 12,90€











Quando ho ricevuto la segnalazione del romanzo da parte della casa editrice sono rimasta incuriosita dalla copertina, dall'uomo con gli occhi di ghiaccio pronto a succhiarmi via anche l'anima. Raramente mi capita di rimanere catturata così da una cover, ma credetemi quegli occhi ti fissano così intensamente che riescono ad entrarti dentro e far accapponare la pelle. 

Se non avessi letto con i miei stessi occhi che questo romanzo è un'opera di fantasia e che tutto ciò che ne è costituito all'interno è solo frutto dell'autore, credetemi sarei già partita per una spedizione mistica e letale. No, non sto sbagliando termine del vocabolario, il libro che ho tra le mani è un thriller diverso dal solito, qui il nostro autore tutto italiano mescola ingredienti contrapposti tra loro, da il via ad un thriller con fondamenta esoteriche, da il via ad un mostro di quasi quattrocento pagine che si legge in pochissimo tempo.

Ho un emergenza. Questa è una dipendenza. 

Come lettori spesso siamo abituati a qualcosa che arriva all'improvviso, ad un qualcosa che parte piano piano per poi darci il colpo finale e farci rimanere con il fiato sospeso. Questo libro, invece, è tutto completamente il contrario. Già dalla copertina veniamo avvisati che è in arrivo qualcosa di veramente grosso pronto a fotterci, una terza guerra mondiale pronta a sterminarci, ed è con questa curiosità nelle viscere che apriamo il libro ed è la fine, ci ritroviamo nel boom della prima pagina, con la nostra protagonista e una sirena di allarme insistente forse un po' troppo. 

Il libro parte con la rottura di una provetta a rischio biologico e con il liquido del suo contenuto sparso sul pavimento, con la scrittura dell'autore sentiamo la sicurezza, nonostante la situazione angosciante, della protagonista e il bisogno di ritrovare quella lucidità che a primo impatto sembrava crollare.

Rebecca, la nostra protagonista, non è una delle solite, è una donna si può dire con gli attributi. Ha da sempre resistito a qualsiasi cosa, è pronta e mentalmente lucida ad affrontare il lavoro e la vita, lei non ha bisogno del suo uomo, lei sta insieme al suo uomo perchè si completano e non per quella sicurezza che spesso una donna ne ricerca all'interno. L'uomo di cui vi sto parlando è Alessandro Vinci, un uomo, un genio, un ex agente speciale pronto a buttarsi o a creare quello stesso fuoco dove richiesto. 

L'autore con questo romanzo descrive ampiamente la scena del nostro mondo, i pregi e i difetti della nostra umanità, troviamo infatti personaggi ben definiti e così complessi da divenire reali, troviamo personalità così viscerali che ci entreranno nella pelle. Già dopo qualche pagina troviamo infatti l'arrivo di Anselmo Torre, un uomo dalla personalità multipla, pronto ad uscire dalle pagine e a trovarlo nel nostro buio.

Il virus pronto ad entrare nel mondo per via di nemici disposti a tutto è un arma che sconfiggerebbe per sempre l'umanità intera, consumandola letteralmente fino alle ossa.  Il terrore, la pelle quasi del tutto carbonizzata, un'arma biologica quindi pronta a spazzare via qualsiasi cosa.  Ed è qui quindi che entrano in scena i nostri amanti protagonisti, che si ritroveranno ad affrontare credenze mistiche e non solo scienza.

L'autore con astuzia mescola una contrapposizione che da sempre fa parte delle leggi naturali dell'uomo, mescola insieme scienza e religione perchè alla fine si sa gli opposti si attraggono. Questo libro sembra davvero ballare a ritmo di atomi e molecole a passeggio tra il caldo dell'inferno. Ritroviamo infatti il sangue e credenze mistiche, ritroviamo la kaballah ebraica e il quadrato di Sator, ritroviamo l'apocalisse biblica e il tormento dell'uomo. 

L'ambientazione all'interno del romanzo è davvero varia e maniacalmente descritta. La minuziosità di ogni luogo descritta ci evoca di fronte ad immagini reali. Il romanzo entra letteralmente nella nostra testa. 

Un libro che è già film in quanto ripercorrendo i passi dei protagonisti ci ritroviamo nell'indagine di Leonardo da Vinci o in Angelo e Demoni, ci ritroviamo tra percorsi incerti e passi tremolanti perché l'autore diventa il nostro burattinaio che ci trascina nella sua storia con il fiato sospeso fino all'ultima pagina.

Leggere questo libro è un salto nel buio che ci farà volare con lo stomaco in subbuglio e gli organi chissà dove. 

Un libro viscerale, crudo, sporco e disturbante, un libro scioccante e caloroso al tempo stesso. Un libro che ci travolge a pieno petto che nonostante ciò descrive un mondo spirituale tra sangue e storia. Un libro intenso che rapisce ogni cosa. 

Contagio è un libro che non è per tutti perchè è capace di creare una dipendenza che non ha eguali.

Il Signore non mette mai di fronte ad una difficoltà di cui non abbia già creato la sua stessa soluzione. 














I regni del fuoco. La principessa perduta. Recensione.

sabato 19 novembre 2016
Fuori c'è freddo il polare, ma non ho resistito alla voglia di buttarmi nell'acqua e rincorrere la principessa perduta! Buongiorno lettori, ci siamo. In libreria siamo arrivati nel periodo più caotico dell'anno, il Natale. Il periodo che a malapena lascia il tempo di respirare, il periodo in cui ogni giorno i corrieri si ricordano di portare le novità nei momento meno opportuni, il periodo in cui una pausa? Quale pausa? Il periodo in cui la gente ti riempie di domande nonostante tu stia 
- battendo un libro in cassa
- parlando con un altro cliente
- sistemando lo scaffale
- raccogliendo libri caduti
- preparando un ordine
- per andare in bagno
- parlando al telefono con un cliente

Se nei periodi precedenti il tragitto per andare in bagno ti lasciava la possibilità di "riposo", ora il tragitto diventa infernale perché tu la scritta libraia c'è l'hai in fronte e ve lo assicuro la gente ti chiede libri anche lì.

Ma bando alle ciance, ho finito adesso di lavorare quindi non voglio continuare a parlare di lavoro, è per questo che vi parlo di libri -.- presentandovi la mia opinione - e finalmente - sul secondo capitolo della saga che ho voglia di tatuarmi sulla pelle!

Titolo: I regni del fuoco. La principessa perduta. Vol II
Autore: Tui Sutherland
Editore: Piemme Il battello a vapore
Pagine: 334
Prezzo: 15,00€














Avete presente l'emozione che ho provato nel parlarvi del primo romanzo? Quel momento in cui ero così entusiasta che ho quasi versato il caffè sulla tastiera del computer? Ecco con questo secondo volume il caffè l'ho proprio versato. Se nel primo abbiamo incontrato i personaggi passo passo, qui li reincontriamo come vecchi amici e siamo pronti a partire con loro in questa nuova e intensa avventura.

Nel primo capitolo non è stato facile affrontare l'inizio dell'avventura, essere predestinati a qualcosa di così grande e trovare quel coraggio per provare a sconfiggere un nemico così sanguinario di una guerra mai finita, eppure i nostri draghi ora sono pronti a respirare, a sentirsi liberi. Tsunami, grande ali di mare, ora è finalmente pronta a sentirsi libera e tornare nel suo mondo fatto d'acqua.

Come una bambina tra le braccia delle madre troviamo un drago completamente travolto dalle emozioni, dalla personalità così spiccata e multisfaccettata che ci permetterà di conoscerla più a fondo, alla fine non è stato facile per il nostro leggendario drago ritrovarsi sola, lontano dal suo regno.

L'ambientazione così magica e dettagliata ci permette di sentirci completamente immersi nella storia. E' affascinante come ogni personaggio descritto diventi così minuziosamente vero e che ognuno abbia la propria personalità distinta. Per la prima volta troviamo un drago immerso completamente nella propria scena. 
la sua tribù, i suoi draghi, i suoi futuri sudditi 

Pagina dopo pagina sentiremo il sale sulla pelle, l'acqua del mare scorrerci nelle vene, ci innamoreremo della Regina Coral che sarà pronta e forse a volte anche un po' troppo, a difendere il frutto del suo sangue. 

Ogni dettaglio è così nitido che la storia sembrerà davvero vera. Ancora una volta non mancano i dettagli nelle mappe e di tutto ciò che abbiamo intorno. Non manca la ricchezza dell'ambientazione e della magia, della rivalità tra le fazioni e della ricchezza stessa dei personaggi.

Azione, dramma, sorprese, fantasia, in questa serie troviamo tutto! Il bello di questo libro è quanto una storia nata per ragazzini possa sorprendere anche noi adulti, perché girando pagina ci troveremo con la bocca spalancata dallo stupore e a tifare per tutto ciò che succede intorno e dentro noi. 

Troveremo Tzunami disposta a comprendere il suo regno e a far di tutto per salvaguardarlo. Troveremo un regno dove nulla è come sembra e dove si ha il bisogno di sentirsi finalmente felici.

Troveremo colpi di scena riga dopo riga e fidatevi ci saranno momenti in cui si salterà dalla sedia.

Bello. Un libro che toglie il fiato. Un secondo volume dove le aspettative non mancano, un libro che se all'inizio si ha paura di trovare un allunga brodo, dopo qualche riga ci si ritrova completamente dipendenti. 

In questo libro i nuovi personaggi non tolgono per nulla scena ai vecchi, anzi danno quel qualcosa in più che rende il tutto ancora più interessante. 

Siete ancora dubbiosi su questo libro? Si dice che un libro per ragazzi può essere definito un capolavoro quando è capace di catturare grandi e piccini nella sua storia.. beh, io ho trent'anni e ne sono rimasta innamorata. Sono pronta a tatuarmi ogni creatura, ogni scena sulla pelle. 

Leggerei questo libro altre mille volte perché è emozionante e sorprendente, ed è capace a farci sentire potenti e grandi come draghi.

Un libro pronto a prendere ogni parte di te e trasformarti. Un libro che incanta e fa volare alto fino ad arrivare a toccare l'acqua

Aspetto con ansia il terzo volume della serie e scoprire cosa cela ancora la leggenda. 









La città degli incontri proibiti. Recensione.

lunedì 7 novembre 2016
La forza di non arrendersi mai

Buongiorno lettori, oggi voglio parlarvi di un libro che mi ha travolto in ogni sua parte, un libro di cui non smetterò mai di ringraziare la Garzanti per la copia omaggio ricevuta. Ricordate quando settimana scorsa vi dissi che ero attratta da questa copertina dai sotto toni antichi? Beh lasciate perdere la copertina perché vi innamorerete immediatamente del contenuto. Questo libro cavalca le onde della musica classica, ci porta tra le note di Vivaldi saltando poi per Beethoven, musica da pianoforte, musica che scalda il cuore. 

Titolo: La città degli incontri proibiti
Autore: Carolina De Robertis
Editore: Garzanti
Pagine: 414
Prezzo: 17,60€














Amo i libri scritti da donne che parlano alle donne. Amo quei libri che sembrano avere una marcia in più, quei libri che ti cambiano le giornate anche solo leggendo qualche pagina. Questo è un romanzo femminile che rapisce il cuore e che cambia ogni emozione provata.

Già dalle prime pagine ci troviamo a stringere le mani di Leda e ad ascoltare il rumore e l'odore del mare. Leda, la nostra protagonista, è una giovane donna di diciassette anni, eppure la sua maturità e le sue esperienze la portano a sentirsi già una donna vissuta. Leda è sposata ad un uomo che ha deciso di solcare le coste di Buenos Aires, molto tempo prima, per trovare fortuna. 

Pagina dopo pagina percorriamo i ricordi di Leda che ci portano all'avvento di suo padre e alla partenza, che ci portano all'accettazione dell'amore nei confronti del marito Dante, alla decisione di partire nonostante tutto.

E' quel nonostante tutto che frega, perché non dimentichiamo che ci troviamo nel periodo del boom dell'immigrazione, siamo agli inizi del Novecento, dove ogni uomo e donna italiani tentavano fortuna e lavoro altrove, fortuna per vivere e sopravvivere. Fortuna per non morire. 

Ed eccoci li, con Leda. Con questa ragazza che attende il suo uomo tra mille facce. Con il cuore che le batte forte e le labbra serrate, in attesa di quell'uomo che non arriva mai. Il tempo passa e noi siamo già tremanti con lei, perché la scrittura è così evocativa che ci sembrerà di esserle accanto, di veder il tempo scorrere e la folla radersi fino a quando lui non si avvicina; ma quel lui.. non è il suo lui.

E' con la scelta sbagliata o giusta che sia, è quella stessa scelta che Leda si trova ad affrontare, che ci porta  a prendere il libro e a dover assolutamente finirlo per sapere, per sapere come cambia e come riesce una donna in un paese sconosciuto e maschilista, a farsi valere. Leda si taglia i capelli come un uomo, indossa i vestiti del marito e decide di nascondere la sua parte femminile. Se il suo uomo ha tentato la fortuna qui, lei farà altrettanto. 

All'inizio sembra quasi scontato che Leda rimarrà comunque razionale nonostante il calzino nei pantaloni, rimarrà comunque donna, ma la città, la musica, l'uomo la cambia dall'interno. Lei non sarà più Leda, lei diventerà il suo stesso Dante. 

Pagina dopo pagina la musica cambia, il suo io cambia drasticamente, fino a farla sanguinare dall'interno. Lo stile dell'autrice è così vero e sensuale, il personaggio è così dettagliatamente complesso, che ci sembrerà di leggere una testimonianza di una storia appena successa, una storia vera di una donna fatta di carne e sangue e non solo frutto di un immaginazione contenuta. 

Dante vive di musica. Dante vive di fumo e nebbia, vive in una città che si trasforma e che lui cambia con il suo violino. L'ambientazione così ricca ci trova immersi in un odore di altri tempi, le ricerche accurate dell'autrice ci mostrano una faccia della storia che forse avevamo dimenticato.

Dante diventa un musicista, l'uomo/la donna del tango, di quella musica che come una delle parche norrene crea e distrugge fili di storie, intreccia passioni e violenza, intreccia e distrugge ogni cosa.

Veniamo letteralmente assorbiti da Leda e dalla sua storia, con passione assaporiamo ogni cosa fino ad arrivare ad un finale che ci lascia l'amaro in bocca per averlo già finito.

La città degli incontri proibiti è un romanzo ricco e complesso al tempo stesso, un romanzo che mescola dall'interno e che fa vibrare ogni nostra corda. E' un libro che per la prima volta mi sento di dargli un'anima.

Attenzione per i lettori fumatori, vi farà finire un pacchetto di sigarette in un attimo! 

Sensuale.
Profondo.
Viscerale. 








Dreamology. Recensione

venerdì 28 ottobre 2016
Avrei voluto scrivervi questa recensione su un manto di margherite, con addosso solo un semplice vestititino nero di pizzo ed invece mi trovo qui, seduta in poltrona con il computer e la copertina di pile addosso con sotto ovviamente il pigiama invernale, no io all'inverno non mi ci abituerò mai. Il freddo che entra nelle ossa, il mal di testa, il naso gocciolante.. credo che uno zombie sono sicura sia mooolto più sexy di me. Comunque buongiorno cari amici lettori e bentornati in questo spazio. Purtroppo ultimamente mi sto collegando davvero poco, mi trovo divisa tra il lavoro a casa e in libreria che mi porta via tantissimo tempo e non sapete quanto mi spezzi il cuore ritrovarmi qui dopo quattro giorni a scrivervi di nuovo, invece di aggiornarvi quotidianamente. Oggi voglio presentarvi la mia opinione su un libro che ho letto con il sorriso dalla prima all'ultima pagina. Lo so, ultimamente ne avete sentito parlare parecchio nei vari blog, ma mi credete se vi dico che ne vale la pena? E' un libro, una favola dolce che incanta e si legge in un fiato...

Titolo: Dreamlogy
Autore: Lucy Keating
Editore: Newton Compton
Prezzo: 9,90€
Pagine: 284














Io sono sicura che da piccole e forse anche un po' da grandi, ci siamo strette intorno al cuscino dopo un sogno bellissimo, cercando di strattonare quel sogno così dannatamente forte da non lasciarlo andare, cercando di non alzarci dal letto e rigirandoci ancora e ancora tra le lenzuola, ricercando lui. Quell'uomo, quell'amore, quel principe azzurro per cui avremmo dato qualsiasi cosa pur di averlo reale. E se vi dicessi che la nostra autrice c'è riuscita?
Lo so, chiudete la bocca adesso spalancata, datevi un pizzicotto, no, non state sognando.

Alice è una ragazza di sedici anni che nella vita ha già provato cosa significa il dolore, il sentirsi il cuore uscire dal petto e la paura di vivere. Abbandonata dalla madre e con un padre troppo assente, la nostra Alice si ritrova a vivere la sua vita in una quotidiana instabilità, fatta di trasferimenti e solitudine. L'unica sua ancora di salvezza, l'unico suo momento di felicità diventa quindi il mondo dei sogni, che le permette di assaporare libertà e felicità.

Alice nel suo mondo onirico frequenta un ragazzo di nome Max, insieme viaggiano tra nuvole e cioccolata, attraversano oceani su toast di cannella e fanno immersioni subacquee vicino a navi pirata. Tantissime sono le avventure che i due affrontano insieme e tanti sono i momenti in cui lei si sente al sicuro. Nonostante Max non sia reale, perché Alice ne è ben certa, lei ne è comunque innamorata. Come si fa a non innamorarsi di un ragazzo gentile, premuroso, romantico, simpatico come lui? Come si fa a trovare un difetto in lui che è puro come l'oro? 

Ma si sa.. l'universo ama fiondarsi con tutte le zampe. 

Nuovo trasloco. Nuova casa. Nuova scuola. Alice è pronta per l'ennesima volta, ma stavolta l'universo ha deciso di tagliare i fili e giocare al suo gioco, presentandogli il suo principe dei sogni, in carne e ossa. Perché quello che ha di fronte non è uno che ci somiglia, non è un uomo reale simile, quello che ha di fronte ed è pure fidanzato, e non con lei, è esattamente Max

Il mondo onirico si intreccia così con quello reale, lasciandoci a bocca aperta in questa fiaba di neve. Alice è forte, deve esserlo, deve capire che succede, ma le sue gambe cedono di fronte a quel ragazzo così estraneo, quell'adolescente che ora ha davanti non può essere il suo Max.

L'autrice gioca con corde di suono armoniose, come tasti di un pianoforte suona la sinfonia che avanza pagina dopo pagina, creando una musica leggera che ci porta a danzare da una parte all'altra, tra ricordi e momenti reali. la magia della scrittura dell'autrice, è quella di farci immedesimare, di creare un rapporto con i personaggi stessi diventando noi loro stessi. Quei personaggi fatti di polvere di fata, fatti di carta, fatti di sogno, diventano così reali che ci troveremo come Sebastian della storia infinita, a tifare a voce alta, a spintonarli in quello che deve essere il loro amore. 

Da contorno non tralasciamo nemmeno tutti i personaggi secondari che accompagnano i nostri amici, in quanto nonostante il romanzo sia concentrato su Alice e Max, fanno comunque la loro figura, grazie ad una personalità ben descritta e a sè stante per ogni individuo.

Ammetto che ciò che mi ha colpito di più è stato il gioco dell'autrice nel creare non il solito clichè nei romanzi young adult, ma mescolando le carte in qualcosa di delicato, nascosto e misterioso, perché ammettiamolo il mondo dei sogni affascina da sempre grandi e piccini.

Il legame poi che l'autrice crea tra i personaggi e la storia che pagina dopo pagina si infittisce sempre di più, crea quella sensazione di interesse, di dover continuare a leggere.

Lo stile è incalzante e interessante, una piacevole lettura che passa svelta in pochissime ore.

Sei pronta a vivere. Nel mondo reale, con me. 















The Quick. Misteri vampiri e sale da tè. Recensione

lunedì 24 ottobre 2016
Buongiorno lettori e buon inizio settimana. Oggi il tempo in realtà non è dei migliori, è più tempo da copertina, film e dolcetti vari, ma visto che si avvicina anche la notte di Halloween ho colto l'occasione per parlarvi di un libro uscito da poco per la Fazi Editore, ovvero The quick, Misteri, vampiri e sale da tè.

Titolo: The quick.
Autore: Lauren Owen
Editore: Fazi Editore
Pagine: 523
Prezzo: 17,50 €













Per ogni cosa c'è un momento nella vita, c'è un attimo che lascia in bocca un sapore diverso, solo in quell'attimo riusciamo a meravigliarci delle piccole cose, una carezza, un abbraccio, un bacio, un libro che ci porta al di là di quelli stessi sogni, The Quick è quell'attimo, è quella meraviglia nel leggere un buon libro e sentirsi felici. 

Davanti ad un buon libro mi immagino sempre come davanti ad un film: seduta in poltrona con i popcorn in mano, talmente presa da quelle stesse scene che, infili la mano nel barattolo dei popcorn e non ci si accorge che in realtà non c'è più nulla. Ecco the quick è la stessa cosa, la scrittura è talmente affascinante che non ci si renderà conto della sigaretta ormai spenta tra le dita, delle patatine finite, o della bottiglia d'acqua ormai arrivata alla fine.

Finalmente e sottolineo il "finalmente" , ci ritroviamo di fronte a personaggi veri, dal sapore forte e crudo, quei personaggi in stile Anne Rice, quei personaggi che arrivata la notte, ci fanno pensare un po' di più e chiudere meglio l'armadio. La Meyer con i suoi Twilight ci aveva portato in un mondo fatto di vampiri sbrilluccicosi, fatto di donnicciole biancastre che ci lasciavano un meh in bocca, pensando che il nonno in pigiama che russa sul divano, fa più paura di uno di loro, eravamo quindi scioccati di fronte a ciò che era successo al mondo...ma ecco, la luce! Perché Lauren Owen con the quick ci riporta ai tempi del Dracula di Bram Stoker, ci riporta di fronte a zanne bianche e brividi di paura. Ma andiamo con ordine, è difficile scemare l'entusiasmo di fronte a questo capolavoro.

Già dalle prime pagine ci ritroviamo in un ambientazione gotica nelle campagne inglesi, immaginate quindi la nebbia, quel freddo che congela le dita di mani e piedi e immaginate un fratello e una sorella che, orfani, vivono l'uno con l'altra nell'antica abitazione di famiglia. Lei, Charlotte, è la sorella maggiore e già caratterialmente matura per occuparsi di qualsiasi cosa che riguardi casa e fratello. Dall'altra parte, come il giorno e la notte, troviamo invece James, caratterialmente diverso, più sottomesso alla vita. Pagina dopo pagina subiamo, tuttavia, la crescita di James che cambia radicalmente il suo pensiero, quando dopo gli studi si rende conto che forse è ora di iniziare a vivere. 

L'incontro con un giovane aristocratico nelle strade fredde e nebbiose di Londra porta James ad una vita completamente diversa dall'immaginato e con il bisogno e forse la voglia di avere qualcosa in più. Il tempo con quell'uomo passa in fretta, la scrittrice ci racconta con minuziosi dettagli ogni loro vicenda, assaporiamo il loro stuzzicarsi e la loro voglia di brividi e adrenalina sulla pelle, e se tutto sembra così nuovo e divertente, con scenari di borghi di alta classe e sfarzosi salotti, la loro vita cambia tutto ad un tratto quando entrambi gli uomini vengono attaccati da qualcosa di nuovo e diverso, un vampiro.

I vampiri, gli Spenti, come l'autrice li definisce, sono ricchi di particolari, non ci troviamo di fronte ad una figura che rimpiange la loro umanità, ci troviamo di fronte ad esseri ricercati e particolari, ricchi di violenza, odio e passione sadica. 

La storia quindi diventa incalzante riga dopo riga, ritroviamo una sorella adulta alla ricerca del fratello perduto tra le nebbie di quella Londra così particolarmente descritta. Troviamo un James tra la vita e la morte e ci ritroviamo nell'ambientazione dei vampiri e del loro club esclusivo.

Il salto temporale che l'autrice ci fa fare con questo libro, ci porta a chiederci quanto effettivamente la scrittrice sia del nostro tempo e non sia in verità figlia o amante degli stessi autori classici tanto amati al liceo. Questa Londra Vittoriana così ampiamente e dettagliatamente descritta, ci porta ad annusare ogni odore dell'epoca, ci porta quindi di fronte ad un vero e proprio film, ci porta ad essere esattamente lì in quelle strade fumose. Girar la pagina ci sembrerà accarezzare la seta e il pizzo di quegli abiti dell'epoca. 

Se il libro sembra comunque importante per via del volume massiccio, credetemi quando vi dico che non sentirete per nulla il peso delle cinquecento pagine, in quanto è talmente ricco e strutturato di informazioni, che noi lettori diventeremo solo ingordi alla ricerca continua di saperne ancora e ancora di più.

Un libro evocativo, ricco di scene e azione, un libro dai dialoghi forti e tenaci, un libro che ti vien voglia di stringerlo al petto e non lasciarlo assolutamente andare, un libro che mette i brividi tra ambientazioni horror. Un libro che riporta la polvere e la voglia del passato, un libro da amare e divorare. 












Siamo tutti in ordine. Recensione.

sabato 15 ottobre 2016
Buongiorno lettori e bentornati in questo spazio del mondo di sopra. Oggi lo so, siamo a metà ottobre, il cielo è grigio e nefasto, ma io me ne frego. Ho deciso di affrontare la giornata con gonna e sandali, pronta a morire di freddo tra gli scaffali della libreria. Perchè questa pazzia? Non lo so, mi sono svegliata con la voglia di caldo e femminilità, quindi basta scarponi e pantaloni lunghi, io voglio ancora l'estate! Oggi voglio parlarvi di un libro che ho deciso di consigliare a TUTTI, uno di quei libri che si legge in un pomeriggio davanti ad una tisana fumante, ma che riesce a ronzarti nella mente per molto più tempo.

Titolo: Siamo tutti in ordine
Autore: Daryl Gregory
Editore: Fanucci Editore
Pagine: 167
Prezzo: 16,00€














Quando la casa editrice mi ha proposto di recensire questo romanzo ammetto che sono rimasta incantata dalla copertina e non mi sono soffermata a leggerne la sinossi, anzi ho puntato subito alla prima pagina non accorgendomi che iniziare questo libro sarebbe stato l'inizio dell'abisso dove per uscirne avrei dovuto arrivare alla fine. 

Siamo tutti in ordine ha quasi duecento pagine eppure credetemi quando vi dico che si legge in un fiato. Il tempo di trattenere il fiato per un attimo e il libro è già finito. 

I personaggi all'interno di questo romanzo sono davvero tanti, eppure uno dopo l'altro ci ronzano in testa e ci si affeziona ad ognuno di loro. 

In questo romanzo non esistono le coincidenze. 

Ogni personaggio è collegato l'uno all'altro, ogni incubo diventa parte dell'altro e ci si rende conto che qualcosa in realtà è già stato scritto o intagliato.

Ci troviamo di fronte ad un gruppo di pazienti che con la psicologa Sayer, decidono di affrontare il proprio buio e le proprie paure. Il gruppo è formato da persone comuni che in realtà nascondono più di un mostro nell'armadio. Barbara, Stan, Martin, Greta, Harrison sono persone normalissime. Harrison è famoso per dei libri che affrontano la caccia ai mostri, Greta che all'inizio sembra così sporca e nemica, è in realtà la luce di quella grotta di parole in cui i nostri pazienti finiscono, Barbara è la donna comune che sceglie la famiglia, Stan è un sopravvissuto alla vita, uno che della rabbia ne ha dominato ogni sfumatura, Martin è colui che della realtà ne vede ogni ombra. 

Ma le coincidenze non esistono e la psicologa mette a dura prova questo cerchio di paure, creando un gruppo in cui crede, un gruppo che il mondo terrebbe invece lontano. Pagina dopo pagina ci troviamo di fronte ad un thriller psicologico, ad un horror che ci farà rimanere con la luce accesa, un libro che ci fa rabbrividire talmente ci entra in testa.

L'inchiostro dell'autore ci entra nella pelle e niente è davvero come sembra. Non lasciatevi ingannare dalla copertina e dal titolo, in questo libro in realtà niente è davvero in ordine.

Ho amato i minuziosi dettagli che ci portano con ingordigia ad affrontare ogni pagina. Ho amato come l'autore gioca con noi come il gatto e il topo, facendoci dubitare su qualsiasi cosa arrivando poi ad essere certi di un qualcosa che non c'è. L'autore ci stuzzica, ci provoca e ci porta con la sua scrittura incalzante ed evocativa a voler qualcosa in più da questa originale storia.

Il dolore, la solitudine, l'emarginazione, la casualità, la sofferenza descritta nelle pagine è così reale che non ci importerà del resto, noi abbiamo il bisogno di sapere, dobbiamo sapere.

Un libro che ci entra nella pelle e che crea dei disegni così tormentati e perfetti allo stesso tempo. Bello e toglie il fiato. 

Il buio a volte deve essere letto per essere amato. 

Mi stavano già venerando. Ogni volta che m'incidevano la pelle con il coltello era come una preghiera. 



Il segreto delle fate dei fiori. Recensione.

venerdì 14 ottobre 2016
Buongiorno lettori, finalmente vedo la luce! Ebbene si, l'autunno ha nell'aria odore di caldarroste e colori caldi, odore di Samhain e streghe, ma nell'aria ha anche batteri antipatici che sono pronti a tutto pur di attaccare... e si, mi sono ammalata anch'io. Ho passato giorni ricoperta da fazzoletti umidicci, naso arrossato e occhi lucidi, credo di essermi trasformata nel Minecraft Zombie di cui tutti parlano, ma ora vedo finalmente la luce. Il mio naso è tornato a respirare, a sentire l'odore del mondo e i fazzoletti hanno deciso di lasciarmi libera! Quindi bentornati lettori in questo spazio del mondo di sopra e ripartiamo alla grande con la recensione di un libro carino, una lettura simpatica per grandi e piccini.

Titolo: Il segreto delle fate dei fiori
Autore: Tea Stilton
Editore: Piemme
Pagine: 316 più diario delle fate
Prezzo: 25,00€














La piemme ci porta di nuovo nel mondo di Tea Stilton, grazie ad una nuova avventura che anche stavolta non delude i suoi topo-lettori. Esteticamente il libro, come al suo solito, è davvero ben fatto. La cura che visioniamo in ogni pagina viene realizzata con minuziosi dettagli ben esposti, la cura delle illustrazioni ci permette di entrare perfettamente nella storia e rimanere estasiati come davanti ad un cartone animato. 

Il segreto delle fate dei fiori è quindi un libro magico sia per grandi che piccini, un libro che ci porta tra polvere di fate e ambientazioni magiche.

L'avventura inizia con le Tea Sisters alle prese con la festa di Primavera del college e con la necessità di organizzare addobbi ed eventi per rendere tutto interessante e magnifico, ma come sempre la loro magia viene interrotta per via di Will Mistery, capo del dipartimento delle Sette Rose, che ha una comunicazione top secret. 

Pagina dopo pagina scopriamo che stavolta l'autrice ha deciso di lasciare le nostre amiche Tea Sister ad affrontare la nuova avventura senza la loro amica Tea. Ci porta quindi ad intraprendere un viaggio da ormai adulti, pronti ad affrontare i pericoli da sole.

Entrare nel mondo di Fiorfiorito è stata un'avventura originale, nonostante i lettori siano indicati come piccini, non mancano di certo i colpi di scena che fan meravigliare anche i grandi, portandoci a scene d'azioni interessanti e notevoli.

Ogni personaggio descritto, l'ambientazione così curata, mi ha permesso di affezionarmi ad un mondo che difficilmente avrei lasciato andare. La cura nel creare le illustrazioni delle fate mi ha permesso di meravigliarmi all'idea che i disegni rappresentassero a pieno quello che mentalmente mi ero immaginata. 

Mi sono affezionata ad ogni personaggio descritto, innamorandomi allo stesso modo anche dei nomi delle fate. Ho saltato insieme a Pam sulle liane, ho acceso la luce della torcia per attraversare la grotta misteriosa, ho abbracciato le fatafarfalle e ho bevuto una tisana di Boccioli Marzolini insieme alle altre, insomma a quasi trent'anni Tea Stilton è riuscita ancora a conquistarmi.

Mi è dispiaciuto arrivare all'ultima pagina ed abbandonare il regno dei fiori, ammetto che mi sono sentita quasi nostalgica all'idea di finire il libro forse troppo presto, ma la Piemme ci regala alla fine del libro il diario del mondo delle fate dei fiori, che con pagine colorate e illustrazioni delicate, ci fa entrare ancora una volta in un regno che sentiamo sulla pelle.

Un libro davvero fatto bene, originale, che ti fa venir la voglia di tornare indietro nel tempo e rimanere bambina nel mondo Stilton.






L'albero delle bugie. Recensione.

giovedì 13 ottobre 2016
Non vedevo l'ora di parlarvi di questo romanzo. L'albero delle bugie è un libro che la Mondadori porta in Italia e che amerete sin dalle prime pagine. Ma andiamo con ordine e bentornati cari lettori in questo spazio de il mondo di sopra. Ho tantissimi libri di cui parlarvi, ma non potevo non esprimere la mia opinione su questo libro, un libro che incanta!

Titolo: L'albero delle bugie
Autore: Frances Hardinge
Editore: Mondadori
Pagine: 415
Prezzo: 17,00€













"Non sono buona.” Qualcosa nella mente di Faith riuscì a liberarsi, a volare via sbattendo ali nere nel cielo. “Una persona buona non sarebbe mai capace di provare quello che provo io. Sono cattiva e subdola e piena di rabbia. Non c’è salvezza per me.”
Non sentiva più rabbia né impotenza adesso. Si sentiva come i serpenti quando cominciano a strisciare.

Un capolavoro. Ecco come questo libro deve essere descritto e non avete idea della fatica che ho fatto per inserirlo tra gli scaffali dei giovani lettori, perché in realtà questo libro ha tutto per essere definito il fantasy d'eccellenza per ogni lettore di QUALSIASI ETA'. Già dalle prime pagine scala in fretta e furia la cima della classifica dei libri più belli, alzandosi al primo posto in assoluto.

Avete presente quei libri che ti fan venire la voglia di correre a casa solo per continuare a leggere? Ecco l'albero delle bugie è proprio uno di questo. E' uno di quei libri che vale la pena di leggere, uno di quei libri che possono essere definiti romanzi di formazione, uno di quei libri che ti lascia all'interno l'esplosione di un vulcano, che ti lascia la voglia di cambiare il mondo e se stessi ad ogni età.

L'albero delle bugie è un romanzo storico, ma non uno di quelli che narra i fatti e basta, ma ti porta completamente nel suo mondo talmente i dettagli storici sono così accurati e minuziosi, che per un attimo ci troveremo a tentennare a capire se l'autrice in realtà non avesse vissuto in verità quel periodo storico raccontato.

Ci troviamo nell'Inghilterra vittoriana, nello spirito dove la donna è fatta solo per la casa, dove la donna non ha il cervello dell'uomo, dove la donna nasce per essere sottomessa e stupida. ma in realtà ci troviamo di fronte ad una ragazza che ci prende per mano e che con un guizzo negli occhi, ci racconta il fuoco che ha nell'animo. 

Faith ha quattordici anni e l'epoca in cui vive, così florida di scienza, non le permette di essere in verità quello che vorrebbe. E' una femmina e come le femmine di quell'epoca dovrebbe solo pensare alla sua superficialità, al suo essere femminile e rispettabile, ma in realtà nel suo animo ribolle la voglia di scienza come il padre. Faith è una ribelle innata, ma ciò non lo dimostra. Succube di una madre troppo orgogliosa del suo prestigio, rimane nell'ombra fino a quando le cose cambiano.

Ciò che scatta nel mondo di Faith arriva nel momento in cui la sua famiglia si ritrova a cambiar casa e quella che doveva essere il nuovo regno, diventa invece la sua prigione in una stanza talmente piccola adiacente alle scale della servitù. La sua ribellione cresce quando un dramma arriva di colpo nella vita di questa ragazza, è lì che la molla scatta e che cambia drasticamente il suo quotidiano.

Dopo la situazione drammatica Faith decide quindi di investigare, di cercare il perché di ciò che succede e parte quindi all'avventura di quello che dovrebbe essere l'atto conclusivo, la sua soluzione: l'albero delle bugie, un enorme albero che si nutre di bugie e che i suoi frutti permettono di conoscere ogni verità.

Il diario che ritrova e che le permette di investigare, è un diario che trasuda emozioni e conoscenza, pane quindi per i suoi denti.

Alla Tim Burton, questo libro apre le porte del goth, dell'atmosfera scura e calorosa che si può trovare nelle pagine dark più avvincenti. Ci ritroveremo come avidi lettori ad inghiottire ogni pagina, ad assaporare ogni atmosfera con ansia e voglia di sapere ancora. 

La donna che ruggisce in questo romanzo, la donna che cresce pagina dopo pagina, la donna che abbandona quella maschera, diventa la nostra donna, diventiamo noi quella stessa donna. Ci ritroveremo a leggere nei suoi stessi occhi la voglia di rinascita, di ritornare sui suoi passi per crescere ancora, la voglia di un cambiamento, il bisogno di trovare un fiore nel deserto.

L'energia che si respira nelle pagine è davvero immensa e se in un libro bello i colpi di scena sono diradati tra i capitoli, qui ogni colpo di scena lo troveremo riga dopo riga, l'autrice riesce con la sua scrittura evocativa a catturarci in un mondo completamente nuovo e il suo carattere così forbito ci permette di sentirci in quell'epoca vittoriana tanto discussa.

Un libro che è e deve definito soltanto capolavoro. Il mistero che avvolge ogni pagina permette quindi di giocare con le parole, alla ricerca di un nostro punto di forza a cui aggrapparci e non lasciare andare.

L'albero delle bugie non è quindi solo un racconto dark e misterioso, è un libro avvincente, scritto per catturare il lettore parola dopo parola. Sin dalla copertina ci rendiamo conto quanto tesoro sia nascosto all'interno e quanto il potere femminile può essere forte.

E' un romanzo che è musica, l'autore diventa la nostra rockstar preferita, le pagine diventano spartiti, il romanzo è sempre in crescendo e l'attenzione rimane sempre alta. Bello. Da leggere. Un libro che entra sottopelle, che non ci fa stancare mai, un grandissimo lavoro che vale la pena di leggere, nonostante possa sembrare semplice a prima vista.

Meraviglioso. Un libro da omaggiare e far salire tra i grandi. 


The secret fire. Recensione

venerdì 7 ottobre 2016
Buongiorno lettori e bentornati in questo spazio de Il mondo di sopra. Oggi finalmente riesco a parlarvi di un libro che nonostante la mole, sono riuscita a divorare in pochissimi giorni e che non vedevo l'ora di leggere da tanto tempo. La Leone Editore porta in Italia la saga di The Secret Fire e, la cosa bella è che per il capitolo successivo non dovremmo nemmeno aspettar tanto visto che arriverà in primavera. Ma non dilunghiamoci troppo, Ottobre ha già iniziato a spandere il suo calore e io ho voglia di farlo con questo libro. 

Titolo: The secret fire
Autore: C.J. Daugherty e Carina Rozenfeld
Editore: Leone Editore
Pagine: 404
Prezzo: 13,90€











Lo so, sto per dire un'eresia, ma dell'autore non ho mai letto nulla e quando mi sono trovata di fronte ad una scrittura così dettagliata, mi sono sentita come una bambina alle prese con il suo regalo di Natale. Questo primo capitolo della saga di The secret fire si colloca in cima alle classifiche dei miei libri preferiti. Di solito in un bel mattone del genere ci si aspetta colpi di scena inseriti qua e là, come piccole pennellate di pittura fresca, con the secret veniamo catapultati in un mondo sia reale che magico già dalle prime righe.

Dalle prime pagine incontriamo Sasha, un ragazzo che vive una maledizione che diventa un peso da portare, un peso troppo grande. Sasha ha diciassette anni, Sasha non può morire e sfida la vita. Sasha morirà a diciotto anni. Così è sempre stato per tutti i primogeniti e così sarà anche questa volta. E' per questo che sfida il giorno con la notte, è per questo che si butta in scenate folli e di violenza per poter racimolare più soldi possibili da lasciare alla famiglia.

Dall'altra parte troviamo Taylor, diciassette anche lei, dove intorno a lei molte sono le coincidenze strane, ma sono solo coincidenze no? Taylor ha i suoi obbiettivi nella vita, sa quello che vuole e quello che vuole ottenere nei confronti dello studio, ma ad un tratto un suo professore la mette alla prova dando per scontato la sua disponibilità. Far da tutor online ad un ragazzo francese, per aiutarlo con l'inglese e poter dare a lei crediti in più. Un solo nome: Sasha. Ma le coincidenze non esistono no? 

La trama si infittisce sempre di più, portando alla gola espressioni ancora non considerate, tifando prima per l'uno e poi per l'altro personaggio, definendo poi un'ossessiva, un eccessivo tifo per entrambi, perché ammettiamolo quando i personaggi escono fuori dalla carta, diventano nostri familiari, diventano un po' noi.

Degli autori a fine libro si legge che della trama ne hanno discusso in un caffè a Parigi, di fronte ad un paio di tazzine di caffè, ma io credo che in verità erano già destinati, era una storia che vibrava nell'aria e che loro sono riusciti a cogliere, come se le Parche, le tessitrici norrene, abbiano preparato il filo di una storia e non di una vita.

La storia di questo primo libro non si basa solo su magia e azione, su nemici che ti fan venir voglia di dormire con la luce accesa, ma si basa su dettagli così minuziosi, ambientazioni così dettagliate in maniera talmente fine che, ci sembrerà di vedere un film. 

Questo libro parla per immagini. Tu la storia non la leggi. La vivi. 

La profondità che caratterizza i personaggi assume un ruolo fondamentale per farceli sentire vivi, adolescenti forse a volte un po' troppo adulti, ma pur sempre umani. La loro dignità, la loro caratterizzazione permette in automatico di voler avere sempre di più, di dover leggere sempre di più e non staccar mai gli occhi. Nonostante i personaggi siano davvero molti, ognuno ha la sua personalità e non vengono mai mescolati tra loro, non troveremo mai buchi di noia o di confusione. Nessuno si mescola all'altro. Ognuno è un individuo a sè stante. 

Di solito dal primo libro ci si aspetta solo un introduzione della storia, un introduzione ai personaggi, agli schemi e alla magia che succederà, ci si aspetta risposte al perché può succedere questo o l'altro, ma con the secret fire non è così, noi bruciamo con il suo stesso fuoco e risorgeremo come fenice solo all'ultima pagina, solo per cercarne il seguito. 

Non aspettatevi magie alla Harry Potter, non aspettatevi castelli, qui la pelle viene fatta a brandelli, qui c'è carne e sangue, qui c'è destino che ferisce e pugnala. Qui gli intrighi possono essere anche troppi, qui il destino gioca tutto a carte coperte e se le scopre... beh attenti. 

Fu come se si fossero avventati su di lei tutti in una volta. Come se la stessero strangolando tutti insieme. Impossibile respirare. Impossibile pensare. Taylor avvertì il proprio corpo cadere a terra, come schiacciato dal loro peso. Il fiato le morì in gola mentre cercava disperatamente di respirare. 

Toglie il fiato. Fa male. Crea dipendenza. Leggetelo dove volete perché tanto non avrete più la solita vita di sempre. 











La magia della bellezza. Recensione

venerdì 30 settembre 2016
Buongiorno lettori e bentornati nello spazio de Il Mondo di Sopra.

E' Lucia che vi scrive questa volta, in una giornata piuttosto calda, anzi fin troppo caldo ( che nostalgia delle montagne e del  fresco delle Dolomiti) per parlarvi di un saggio molto particolare, qualcosa di diverso dal solito che verrà apprezzato anche da chi non è un grande esperto di Leonardo Da Vinci.


Titolo : La magia della bellezza
Autore: Silvana Pignataro
Editore: Falco
Prezzo: Euro 11,50€














Eh già,  in fondo è il grande Leonardo da Vinci, il protagonista de "La magia della bellezza", opera della brava Silvana Pignataro. O meglio, la vera protagonista è la bellezza, il concetto di bellezza che il grande maestro voleva veicolare attraverso la sua arte.

Iniziamo innanzitutto dalla copertina: vi è mai capitato di essere attratti da un libro solo guardando la sua grafica ed impaginazione? A me si, tantissime volte e soprattutto quando non avevo la minima idea di quale fosse il soggetto del libro.
In questo caso troviamo in copertina il volto di Leonardo, quel volto che abbiamo imparato a conoscere ai tempi della scuola....è passato qualche anno ormai!

Ma entriamo nel vivo del discorso e vediamo nel dettaglio di cosa parla quest'opera. La narrazione è divisa in piccoli paragrafi, quasi come se l'autrice volesse arrivare, attraverso questo stile elegante ma sintetico, all'essenza delle cose. Troviamo citazioni di Leonardo in italiano antico, e subito dopo, o prima, la spiegazione della Pignataro.

A dir la verità avevo dimenticato quanto fosse complicato leggere in italiano antico, è dai tempi delle superiori e di Dante ad essere precisi, quindi devo essere totalmente onesta con voi ed ammettere che ho dovuto rileggere il saggio un paio di volte per essere certa di aver capito per bene il messaggio :)

Il cuore del saggio è infatti la sintesi  del concetto di bellezza per Leonardo da Vinci, bellezza ricreata dalla fusione di tre elementi:

- la visione del pittore

- la visione elaborata dalla mente del pittore

- le mani del pittore

Ciò che ho colto nell'opera della Pignataro è la modernità di quest'uomo, un rivoluzionario sicuramente per i suoi tempi: lui considerava la pittura una vera e propria scienza, un modo di diffondere a livello universale la bellezza.

In effetti un pittore cosa fa? Ricrea la bellezza! Un pittore non può sicuramente ricreare la natura, non è certo Dio, ma riesce a cogliere l'attimo presente e lo rende eterno, e in questo è addirittura superiore a Dio! Be lo ammetto, non è tutta farina del mio sacco, è un concetto che condivido appieno ma è frutto delle piccole ricerche che ho fatto questi giorni.

All'interno del saggio mi è piaciuto davvero scoprire questo Leonardo se vogliamo " fuori dagli schemi", insofferente alla richieste dei committenti: questo lo rende sempre attuale no? In fondo ogni vero artista non è mai completamente allineato agli standard della comunità.

Ci sono tante piccole cose che mi hanno colpito, cose delle quali ignoravo l'esistenza, come l'importanza che Leonardo dà al chiaroscuro e all'ombra, definita "alleviazione di lume".

" L'ombra è di maggior potenza che il lume, imperocchè quella proibisce e priva interamente i corpi della luce, e la luce non può mai cacciare in tutto l'ombra dai corpi".

Leonardo assegna una grande importanza alla pittura, la ritiene addirittura superiore ad altre arti come la scultura, per lui il pittore è l'unico interprete della bellezza della natura, la quale è composta da dieci ornamenti:

luce, tenebre, colore, corpo, figura, sito, remozione, propinquità, moto e quiete.

Secondo Leonardo l'ammirazione della natura appaga totalmente l'animo umano, e questa sensazione di piacere può essere ricreata solo dalla pittura, fate attenzione a questo passo, per me davvero di enorme attualità, soprattutto nell'epoca attuale, caratterizzata da stress e confusione:

" Che ti muove, o uomo, ad abbandonare le proprie tue abitazioni della città...... ed andare in luoghi campestri per monti e valli, se non la naturale bellezza del mondo, la quale, se ben consideri, sol col senso del vedere fruisci...."

Allo stesso tempo però Leonardo non risparmia critiche ai pittori, colpevoli a volte di favorire eccessivamente l'uso dei colori e di trascurare l'utilizzo dell'ombra, come anche di allontanarsi dall'essenzialità della bellezza semplice e naturale: 

" E questo dico a te che con oro e altri fregi adorni le tue figure": questa frase mi è sembrata tanto attuale e mi ha fatto sorridere, ho pensato a quelle signore che si credono super donne e si ricoprono di gioielli...

Emerge inoltre dal saggio la frustrazione di Leonardo di non riuscire a penetrare l'intima essenza delle cose, quasi un disagio nel non riuscire a riprodurre perfettamente la realtà. Ho trovato quasi una fusione tra questo e lo stesso desiderio dell'autrice di trasmetterci l'anima di questo grande e rivoluzionario artista, che ha ricreato, attraverso la sua poesia, la sua pittura, i suoi mezzi, la pura bellezza.

Cosa mi ha lasciato questo libro? Tante emozioni contrastanti...come vi dicevo poco fa, l'autrice usa uno stile elegante, a tratti aulico: non è un linguaggio difficile, richiede però una lettura approfondita, e poi non è assolutamente semplice parlare di armonia e bellezza, soprattutto considerando che Leonardo, che considerava la pittura una vera scienza, affidava a questa il compito di diffondere l'amore universale.

Conclusione? Un saggio che è una piccola chicca, non semplicissimo ma davvero da leggere e da scoprire, vi avvicinerà un po' di più ad uno dei più grandi geni di tutti i tempi.