Il figlio del cimitero. Recensione #secretbookchallenge.

giovedì 18 febbraio 2016
Buonasera cari amici lettori e bentrovati qui nel mondo. No, non sono impazzita, lo so è la prima volta che pubblico a quest'ora.. ma si sa che i libri che parlano di morte e fantasmi è sempre meglio leggerli la sera per creare un po' di suspance no?

Visto che siamo a Febbraio  il libro doveva avere la lettera F come iniziale di una parola del titolo o dell'autore stesso, quindi ho deciso di cogliere al volo l'occasione per leggere: Il Figlio del cimitero di Neil Gaiman




Titolo: Il figlio del cimitero

Autore: Neil Gaiman

Casa editrice: Mondadori

Pagine: 242














Questo libro l'ho divorato in un giorno. Neil Gaiman è un autore che amo soprattutto per aver realizzato un personaggio complesso e filosofico come Sandman. (se non conoscete il fumetto vi invito a leggerlo.. è un capolavoro).

La storia in questo romanzo si svolge per la maggior parte del tempo in un cimitero. Ci troviamo in una collina sovrastata da lapidi e croci di pietra, secoli passati e presenti, lapidi di ogni età che nella quiete della morte dormono il loro riposo... o almeno così si credeva. 

La quiete desiderata viene strappata dal gattonare di un bimbo in fasce fuggito ad un uomo nero che uccide tutti i componenti della sua famiglia. L'uomo nero, il killer, non perdona e deve quindi uccidere l'ultimo rimasto.

La madre ormai defunta piange e prega affidando a due coniugi ormai morti da secoli quel figlio da poco nato. Ma nel cimitero si è una grande famiglia e tutti i componenti della famiglia devono decidere cosa fare di quel bambino.

Ecco quindi che Neil Gaiman mostra come sempre il suo talento portandoci a scoprire la vita del cimitero. Molti saranno i personaggi che storceranno il naso (naso fantasma), ma solo la Signora (la morte) potrà avere l'ultima parola confermando o meno il benvenuto del bambino.

E quale nome più appropriato se non Nobody? Nessuno vive tra le lapidi, Nessuno vive tra la vita e la morte. Pagina dopo pagina ci troveremo grandi con quel bimbo che si rifugia sotto la lapide quando ha paura, pagina dopo pagina scopriremo la vita quotidiana che un bimbo affronta in un cimitero.

Bod (nomignolo della casa) non può e non deve mai uscire dal cimitero e passa la sua esistenza ascoltando le lezioni degli altri fantasmi su attività paranormali e normali. Il bimbo che cresce impara a leggere grazie ai defunti e alle loro lapidi, impara l'educazione dai suoi genitori adottivi. 

Impara a vivere grazie ai morti

Affrontare un tema così importante e delicato come la morte e trasformarlo in qualcosa di bello, non è da tutti. Sin dalla notte dei tempi l'uomo ha sempre avuto paura dell'oscuro e della morte collegandola sempre a qualcosa di maligno, non capendo che in realtà il maligno è in quella bestia che è l'uomo stesso.

Neil Gaiman invece ci dona la possibilità di scoprire un mondo diverso, la sua scrittura così scorrevole e ironica ci permette di leggere in queste parole una favola gothica che ci accarezza piano.

Lo stile narrativo è incalzante, la scrittura fresca e pulita. Sin dalla prima pagina la storia cattura subito l'attenzione del lettore e le vicende descritte imprimono sempre più curiosità; fin all'ultima pagina si rimarrà sempre con il fiato sospeso.

Solo quando arriveremo alla parola "fine" capiremo cosa Neil Gaiman è capace di fare: farci sognare, farci attraversare la porta dei mondi e cullarci leggendo una fiaba.

Tra vampiri, streghe, morti e fantasmi è una storia che lascia il segno e va ascoltata e vissuta.

L'unica cosa..: ricordatevi di respirare ;)




1 commento on "Il figlio del cimitero. Recensione #secretbookchallenge."

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