Anne Frank: Una ragazza, una vita

giovedì 23 gennaio 2020













Pensa a tutta la bellezza ancora intorno a te e sii felice 

Anne Frank non è solo una testimone di quella follia, di quell'incubo che vissero milioni di persone, ma è una ragazza che con la scrittura di quel diario non ha mai smesso di parlarci, di raccontarci con commozione tutto ciò che ha vissuto, facendoci rendere conto che la storia non deve essere dimenticata e di quell'incubo noi ne siamo voce da raccontare ai nostri figli.

Seguendo i passi di questo blogtour ci stiamo addentrando attimo dopo attimo nella vita di Anne Frank, in quello che era lei come ragazza, nei suoi sogni e nell'epoca in cui viveva.



Oggi con la mia tappa scopriamo l'alloggio segreto in cui si nascose con il suo diario e la sua famiglia. 

Strada facendo papà e mamma mi svelarono con un racconto spezzettato la storia del nascondiglio..


Quando Anne e la sua famiglia si ritrovarono a dover lasciare casa in tutta fretta, Anne riuscì a prendere e portar via con sé il suo diario e qualche vestito. 
Nonostante il malessere e il disagio, Anne riuscì comunque ad essere ottimista e a sentirsi fortunata di aver trovato un luogo sicuro.

Anne Frank arrivò nell'alloggio segreto con la sua famiglia il 6 Luglio del 1942, ad Amsterdam nell'edificio di Prinsengracht 263; Anne Frank scrive poi nel suo diario come quel giorno una fitta pioggia scendeva giù dal cielo. 

L'alloggio segreto si trovava in un edificio a due piani, al piano terra vi era una piccola ditta dove di giorno la famiglia doveva stare attenta a non fare il minimo dei rumori e al piano secondo una piccola depandance che divenne il loro nascondiglio. Occupato poi più tardi anche dalla famiglia Van Pels e Fritz Pfeffer. 

Vivere nell'alloggio segreto non era di certo facile, chiusi come topi in gabbia, nascosti alla vista senza far rumore, condannati solo perché ebrei, porta Anne a farsi quotidianamente delle domande, a sentirsi in lotta con se stessa perché se da una parte era pronta ad aiutare gli altri, ad incoraggiare la sua famiglia e superare il giorno, dall'altra l'alloggio segreto cominciava ad essere stretto e la colpa di essere solo una ragazzina che voleva divertirsi e passare del tempo le stringeva il cuore sempre più.

L'entrata dell'Alloggio Segreto, scrive Anne venne nascosta alla vista con un armadio da come è possibile vedere nell'immagine accanto. 

Il nostro nascondiglio è ora diventato un vero nascondiglio. Il Signor Kugler,vedi, pensava che sarebbe stato meglio posizionare un armadio davanti la nostra porta, un armadio sui cardini che può aprirsi come una porta. 


Nell'alloggio segreto Anne e la sua famiglia vissero per due anni; Anne riuscì a trovare liberazione e conforto solo nella scrittura, infatti completò quasi subito il suo diario per poi riempire numerosi quaderni. A volte per potersi divertire Anne giocava nel solaio insieme al figlio dei Van Pels: Peter. 
Nell'alloggio segreto vi era uno schema quotidiano, sia per far coincidere la vita delle due famiglie e del vicino, sia per riuscire a non destare sospetti. 

La sveglia delle 6,45 dava inizio ai giri in bagno per quindici minuti scaldando l'acqua nel bollitore e alternando gli schermi oscuranti delle finestre. 
Alle 8,30 arrivavano gli operai della ditta e da lì nell'alloggio segreto cominciava il silenzio e il dovere di non far nemmeno il minimo rumore. 
Alle 12.45 gli operai si allontanavano dalla ditta e per Anne e la sua famiglia vi era la possibilità di rilassarsi, ascoltare un po' di radio per aggiornarsi sulle notizie del mondo. 
Alle 13 iniziava il pranzo e questa pausa durava fino alle 13,45 l'inizio poi di nuovo del turno degli operai.

Durante il pomeriggio c'era chi faceva un pisolino mentre Anne scriveva il suo diario. Verso le quattro iniziavano i preparativi per la cena. Intorno alle 21,00 si organizzava il rituale della notte spostando mobili per sistemare i letti  e oscurando tutte le finestre.

Questo schema quotidiano viene interrotto solo la domenica dove Anne ne parla nel suo diario come la giornata del lavaggio, spazzamento e lavaggio. Una di quelle giornate dove Anne sentiva di impazzire all'idea che la domenica non terminasse mai, con le risate e il brusio delle voci del mondo esterno.

Vado da una stanza all'altra, scendo le scale e indietreggio di nuovo e mi sento come un uccello canoro a cui sono state strappate le ali e vola contro le sbarre della sua gabbia nell'oscurità totale. 

Tutt'ora è possibile visitare l'alloggio segreto divenuto museo di Anne Frank. Qui maggiori informazioni: Alloggio segreto




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