Fiore di sangue, Crystal Smith - Recensione -

venerdì 24 gennaio 2020


fiore di sangue

Crystal Smith

Prezzo: 17,90€
Pagine: 276

Trama: I lupi ululano, Aurelia. E potrebbe arrivare il momento in cui non sarà più possibile trattenerli. Chi erano i lupi? Il Tribunale? I cittadini che pensavano che fossi una strega? Quelli che mi odiavano solo perché non volevano l'unificazione dei due regni? Ero circondata da nemici, vivi e morti. E io non volevo morire... Avevo ancora troppo da fare Quella di Aurelia di Renalt non è per niente una vita da principessa delle favole. Dotata di poteri straordinari, è costretta a nasconderli perché nel suo regno la legge vieta il ricorso alla magia e il Tribunale, un'istituzione speciale assetata di sangue, punisce spietatamente chiunque venga accusato di stregoneria o sorpreso a praticarla. Il suo destino, inoltre, è di sposarsi con un ragazzo che non ha mai incontrato di persona, principe ereditario del Regno di Achlev, per assicurare una pace duratura tra quest'ultimo e il suo regno. Quando però il suo segreto viene svelato, Aurelia è costretta a scappare dal palazzo. Sola e alla deriva, giunge in un nuovo regno, dove insperatamente ha la possibilità di ricominciare da zero. Fingendosi una comune suddita, infatti, per la prima volta da quando è nata può affrontare la sua vita in totale libertà. Qui finalmente scopre la felicità che un'esistenza lontana dagli intrighi politici e dai compromessi può regalare. Qui può mettere a frutto l'oscura magia che le scorre nelle vene e che la lega a una misteriosa e potentissima pianta chiamata sanguefoglia. Ma i fantasmi del passato non la lasciano in pace a lungo. Infatti, nel momento in cui verrà a conoscenza di un piano nefasto del Tribunale che minaccia l'esistenza stessa del suo regno, dovrà scegliere tra la sua nuova vita e quella che pensava di essersi lasciata alle spalle. Con la certezza che se non riuscirà ad agire prima che il Tribunale faccia la sua ultima mossa potrebbe perdere ben più della corona. Fiore di sangue è un romanzo dalle tinte deliziosamente cupe, un fantasy nel quale si intrecciano sensualmente magia, amore e intrighi.


Di Fiore di sangue se ne già detto tanto essendo sulla bocca di tutti come fantasy di inizio 2020,  ma è importante sottolineare come la Mondadori abbia fatto la scelta giusta portando in Italia un romanzo che lascia a bocca aperta, che lega magia e sacrifici, che lega la profondità del buio con il sangue.

Aurelia fondamentalmente è una ragazzina di diciassette anni, non amata dal suo popolo in quanto donna e se oltre ad essere una donna è anche una principessa, ecco che il popolo mormora per una rivolta in stile Regina di Cuori di Alice. 

Aurelia è figlia di un regno di nome Renalt dove le leggi sono dure e severe: nessuna magia, nessuna possibilità nemmeno di parlarne, pena la giustizia del Tribunale: una sorta di Inquisizione medioevale capace di mettere al rogo e giustiziare in una manciata di secondi in un avvento cerimoniale, perché si sa l'uomo ha bisogno del proprio palcoscenico.

Per un'alleanza duratura e pacifica, Aurelia sarà costretta a sposarsi in un matrimonio combinato con un principe mai visto di un regno vicino, ma Aurelia oltre ad essere una donna ha delle doti particolari: parla con gli spiriti e pratica la magia e tutto questo sarà la causa che metterà a rischio la sua vita e il suo stesso regno.

Il romanzo si apre già con l'avvento di un azione tragica e ci porta sin da subito a conoscere il pensiero della nostra protagonista; sarà lei a raccontarci nella narrazione tutta la storia. 
Crystal Smith circonda il romanzo di un ambiente cupo dai tratti gotici, ci accompagna a conoscere personaggi che saranno fondamentali per tutta la storia. 

Colpisce come l'autrice sia stata capace di creare in maniera minuziosa ogni legge, ogni dettaglio del regno; se pur il periodo storico venga meno in realtà l'autrice sembra ispirarsi al classico Medioevo sia per via del Tribunale che prende ispirazione dall'Inquisizione contro le streghe, sia per i tratti del popolo e abitanti del regno vicino.

Lo stile narrativo della storia è un crescendo ad ogni pagina, come un albero che affonda le sue radici nella terra piano piano, ci ritroviamo assorbiti completamente nel romanzo senza possibilità di uscirne se non arrivati alla parola fine. 
Se pur spesso il ritmo sembra essere altalenante dovuto ai dettagli a volte troppo descrittivi, in realtà basta girare pagina per trovare quella suspense che lascia di nuovo senza fiato e porta il lettore a tifare per la protagonista, divenuta ormai una delle nostri migliore amiche. 

Crystal Smith riesce a creare una trama che se pur lineare rispetto ai canoni del fantasy, colpisce e risulta terribilmente affascinante e innovativa grazie ai sentimenti come il sacrificio e come la magia del sangue viene sviluppata. 

Come primo capitolo l'autrice ha sicuramente fatto centro creando una storia rivoluzionaria e magnetica. Un romanzo che riesce a suggestionare e a trasformare il viaggio, l'evoluzione della protagonista nella nostra. 


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