Kyohime, la donna serpente, dannata per amore

lunedì 11 gennaio 2021



Gli yōkai sono creature soprannaturali della mitologia giapponese e possono essere identificati come spettri o manifestazioni inquietanti. 
Ci sono diverse tipologie di yōkai che si differenziano tra malevoli e benevoli a seconda della loro storia, della loro appartenenza e di come si comportano con l'essere umano.
Nella mitologia giapponese troviamo diversi yōkai molto particolari e affascinanti, ma quello di cui vi parlo oggi è Kyohime, la donna che divenne dannata per amore.

Secondo la leggenda giapponese Kyohime era una bellissima donna. Aveva capelli lucenti e morbidi come la seta, lunghi e neri come il buio. Figlia di un capo-villaggio, spesso la famiglia ospitava diversi forestieri nei loro alloggi in cambio di storie dei loro viaggi e racconti fantastici. 

Una sera, alla porta dell'abitazione della famiglia di Kyohime, si presentò un sacerdote che da parecchi giorni stava viaggiando per raggiungere un santuario vicino. Il sacerdote si innamorò subito di Kyohime e fu contraccambiato immediatamente. Quello che era nato come un colpo di fulmine e come un amore che sembrava durare per sempre, in realtà si spense quasi subito e il sacerdote continuò il suo viaggio, abbandonando Kyohime al suo destino.

Kyohime perdutamente innamorata e in preda ai deliri del dolore, inseguì il sacerdote con rabbia e con il bisogno di vendicarsi per il male subito. 

Qui sono diverse le leggende che continuano la storia: alcune narrano che l'abitazione della famiglia di Kyohime si trovasse vicino al mare e che il sacerdote, in preda alla paura, decise di scappare su una barca e prendere subito il largo. 



Kyohime disperata, pregò gli Dei e i suoi lunghissimi capelli furono trasformati immediatamente in una coda di serpente così da nuotare velocemente nell'acqua e raggiungere il mancato sposo. Altri dicono che il sacerdote, scappando in fretta, riuscì a raggiungere il santuario e a chiedere aiuto ai sacerdoti per nascondersi da quella donna folle d'amore.

In entrambi i casi, Kyohime riesce a raggiungere il mancato promesso sposo e a vendicarsi per il torto subito. 

L'abbandono e il dolore così devastante da svuotarle l'anima, la portano ad uccidere il sacerdote sputando fuoco e, trasformandosi in un gigantesco serpente, avvolgerlo e soffocarlo con le sue spire.

Kyohime non poté più riprendere la sua forma umana e fu costretta per l'eternità ad essere uno spettro malevolo con le sembianze di serpente.

Alcune versioni della leggenda, vedono Kyohime in realtà già come una creatura spettrale che nasce con il corpo di serpente e la testa da donna bellissima con capelli lunghi e fini e lucenti come la seta. Kyohime vive nel mare e attrae i giovani pescatori facendo emergere solo la testa e i suoi capelli, apparendo quindi come una donna che deve essere salvata. Quando i pescatori commossi dalla sua bellezza, decidono di intervenire per salvare la donna, vengono poi assaliti dal mostro che si nasconde in realtà dentro di lei: i lunghi denti appuntiti le permettono di succhiare tutto il sangue della sua vittima e, il corpo da serpente, le permette di avvolgere e soffocare il giovane pescatore così da non avere scampo.


Nelle varie versioni Kyohime è comunque una donna che soffre per amore, che porta la sua anima alla dannazione per avere quella vendetta per il torto subito. 



 

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