Posantrimia, Giuseppe Lisciandrello - Recensione -

venerdì 8 gennaio 2021


 POSANTRIMIA


Giuseppe Lisciandrello


Prezzo: 15,00€

Pagine:170

Trama: Uno sconosciuto entra in casa tua chiedendoti semplicemente un bicchiere d'acqua, ma non vuole più andare via: questo è l'inizio della disperata odissea di Mario De Livio, in una città corrotta e violenta fatta di tenebre, fantasmi del passato e allucinazioni. Una corsa contro il tempo alla ricerca di qualcuno che meriti la morte.




Ci sono scrittori e scrittori. Alcuni ti aiutano ad allietare le ore vuote con un bel libro da leggere, a staccare la mente anche solo per un po' e poi ci sono scrittori che, con le loro parole, ti lasciano quel bisogno di continuare a riflettere e le loro parole diventano un tarlo in testa, la loro storia diventa amara come spesso è la vita. 

Posantrimia, di Giuseppe Lisciandrello è un romanzo amaro, a tratti crudo e onirico, ma allo stesso tempo un romanzo che arrivati alla parola fine, si ha voglia di ricominciarlo a leggerlo per comprendere meglio quei dettagli che forse ci sono sfuggiti, per capire il perché il tarlo continua a camminare nel nostro cervello.

In un giorno qualunque di un mese qualunque, uno sconosciuto bussa alla porta e allora cominci a chiederti chi potrà essere. Controlli il calendario, forse è il giorno della posta o ti chiedi se quello strano vicino forse ha bisogno di aiuto, ma poi quando ti avvicini alla porta, mentre dall'altra parte continuano a bussare, ti rendi conto che sai già chi è: il tuo destino.

Giuseppe Lisciandrello ci porta davanti a dei personaggi che, pagina dopo pagina, hanno dei passati difficili, a volte troppo tetri che, nonostante con forza si provino a lasciarli alle spalle, sembrano arrivare comunque dal buio e iniziare a bussare forte, facendosi sentire. 

Siamo di fronte a dei personaggi dove i ricordi fanno male e questa dinamica spesso è comunque affrontata dalla maggior parte dei lettori, il bisogno di dimenticare certe situazioni, certi ricordi provandoli ad affievolirli, ma Giuseppe Lisciandrello riesce a creare una visione onirica dell'inconscio e del suo bisogno di nutrire comunque quella parte che ci fa paura, prendendo poi la consapevolezza dell'avvento.

Posantrimia sembra essere una lunga catena, dove il destino di vari personaggi si lega l'uno all'altro creando un immagine indissolubile, magnifica, ma cupa allo stesso tempo. Il lettore si troverà poi a fare i conti con ogni scelta del suo percorso di vita, trovandosi poi sull'orlo del precipizio. 

L'autore con una scrittura onirica, disarmante e intensa allo stesso tempo porta il lettore a divorare il libro pagina dopo pagina, arrivando poi velocemente alla parola fine. Sono le immagini che l'autore riesce a trasmettere nella testa del lettore, che lasciano brividi sulla pelle e il bisogno di leggere il libro ancora una volta. 

Posantrimia è un urlo agghiacciante, sanguinolento, spesso freddo, ma nelle sue parole sembra comunque esserci "guardami, non sei sola"
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