Con l'appuntamento con la strega di oggi, torniamo indietro. Ripercorriamo la storia e scopriamo le origini di Baphomet, il demone che venne indicato come idolo dei templari.
Nel 1309, l'ordine dei templari venne accusato dalla chiesa per blasfemia, sodomia, oscenità e adorazione di un idolo dai mille volti, chiamato Baphomet. Quando tutti i templari furono arrestati, vennero torturati e perseguitati fino a quando l'ultimo uomo, non confessò ogni oscenità e blasfemia fatta contro Gesù. Soltanto qualche anno dopo, precisamente nel 1312, la Chiesa ufficializzò la fine dell'ordine dei templari, sciogliendone il titolo.
Come prima descrizione di Baphomet come idolo dei templari, risale alla figura di una testa umana coperta da una stoffa leggera. Un'altra descrizione indica la figura della testa come non specificamente "una" ma con in comune la peluria intorno al volto / ai volti indicata in una vistosa barba lunga. La testa di Baphomet venne associata ai templari come il loro salvatore, il loro unico dio, capace di dare e creare benefici e ricchezze.
Nota bene: Antiche testimonianze narrano di un rito segreto con cui la testa veniva onorata avvolgendola con una cordicella che veniva poi posta a contatto con ogni templare.
Alcune ricerche indicano l'etimologia di Baphomet in una frase latina tradotta come "Padre del tempio della pace di tutti gli uomini"; altre teorie, invece, collocano sempre in latino la figura del padre non intesa come figura genitoriale ma più spirituale, in una sorta di sacerdote che indica la via per il tempio dei serpenti. Un interessante teoria, la troviamo invece nell'etimologia egizia dove Baphomet viene indicato come un'antica divinità egizia di nome Bapfi dove la traduzione sarebbe "lo spirito viene glorificato nella morte".
Secondo la teosofa russa, Baphomet significherebbe capro di dio in quanto nei rituali giudei, gli antichi sacerdoti erano soliti sacrificare delle capre per purificare la comunità dai peccati; tuttavia, secondo il celebre psicanalista Jung, Baphomet era considerato e associato al dio Cernunnos.
Ma cosa significa tutto ciò? Che con il tempo e con gli anni, la figura del Diavolo - anche negli stessi tarocchi - è una figura che rappresenta Baphomet. Baphomet è associato alla paura, all'oscurità vista come il male, alle illusioni e distruzioni ma, allo stesso tempo, sembra liberare lo spirito dalle catene imposte, così come la carta dei tarocchi in posizione diritta suggerisce.
La posizione delle braccia di Baphomet indica il principio di "come in alto così in basso" citato nella tavola di smeraldo trovata in Egitto mentre la figura delle corna e delle ali, associate e viste come rappresentazione del male, indicano, in realtà, l'abbondanza, il potere spirituale e la potenza della forza fisica e della realtà.
Tutto ciò che viene visto come infernale, dannato e pericolosamente mostruoso, per la Dark Abyss Edizioni è il bisogno di andare al di là della separazione tra bene e male ma comprendere la dualità senza annullare l'uno e l'altro.
Nell'Inferno è femmina di Arianna Petracin l'emblema della femminilità, della dannazione come perfezione e purificazione viene evidenziata nella figura della protagonista dove l'anima diviene punto d'incontro tra bene e male, tra la luce e l'oscurità lì dove tutto è sempre stato visto come elemento opposto l'uno all'altro.
L'inferno è femmina
Arianna Petracin
Editore: Dark Abyss Edizioni
Trama: Becca sta per compiere diciannove anni, ha degli occhi eccezionalmente chiari e un carattere eccezionalmente forte. Alla vigilia della sua festa, le viene svelato un segreto che nemmeno lei sapeva di celare. Così inizia la sua nuova vita in un mondo che le è congeniale, perché la perfezione non è umana, ma divina. Oppure...L'inferno è femmina è un fantasy ironico, ambientato in un inferno colorato e barocco, estremo come la giovinezza. Tra demoni spietati e giocosi, angeli algidi e licantropi fedeli si dipana la vicenda di Becca, che di quel mondo è la quintessenza al femminile
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