Appuntamento con la strega: Imbolc, la festa del fuoco - 1 Febbraio -

sabato 29 gennaio 2022

 




Manca pochissimo e il giro della ruota dell'anno ci porterà a celebrare Imbolc, la festa del fuoco con cadenza il 1 Febbraio.

Per gli antichi, celebrare l'energia di Imbolc rappresentava la rinascita: la vita che tornava a sbocciare dopo un freddo inverno e il fuoco visto come elemento di luce.  


Per questa festa, tutte le donne del villaggio si riunivano intorno a un falò per accendere la fiamma della Dea della luce e celebrare il suo ritorno. 


Per i popoli antichi, Imbolc rappresentava il nuovo inizio e il rinnovamento; il passaggio dal buio alla luce non era considerato soltanto sacro a livello spirituale ma importante nella vita di tutti i giorni. Se pur piano piano l'uomo poteva notare i cambiamenti che lo avrebbero portato verso la primavera, in realtà, la morte e la sua oscurità non erano ancora così lontane e il confine tra il mondo degli antichi spiriti e quello dei vivi era visto come qualcosa di troppo sottile e fin troppo vicino. Con l'avvento di Imbolc, invece, gli abitanti del villaggio avrebbero avuto la possibilità di superare la fredda tenebra.


Brigit oltre a rappresentare la luce è la Dea della triplice fiamma. Divinità della fiamma dei fabbri, il fuoco della costruzione, Dea dei poeti con la fiamma dell'ispirazione e, infine, Dea dei guaritori con la fiamma che alimenta l'energia della guarigione e della salute. 


Il fuoco si riunisce nell'energia delle tre materie creando la forma dell'uno. 


Dopo l'accensione dei fuochi nella notte per Imbolc - per i celti ogni celebrazione iniziava la sera precedente - la festività continuava con rituali di purificazione e allontanamento della negatività. Allo stesso tempo, per gli antichi popoli, tutto il mese di febbraio era dedicato alle purificazioni e all'allontanamento di tutto ciò che poteva rappresentare un pericolo per l'uomo e il suo raccolto. L'etimologia stessa di febbraio deriva da feebrus, colui che purifica e da Februa, Dea della purificazione. 


Secondo il frate domenicano e vescovo di Genova, Jacopo da Varagine, nella raccolta medievale di biografie agiografiche dal nome Legenda Aurea, Imbolc venne assorbita dalla festa della Candelora che, ancora oggi, viene celebrata come festività della luce. 


Uno dei rituali che rappresenta la nascita della primavera e la luce che ritorna alla vita, si può identificare nel letto della Dea Brigit. Si tratta di un cestino decorato con edera e nastri bianchi. La fanciulla posizionata all'interno è composta da foglie di granoturco vestita come una sposa. 


Un altro rituale importante si identifica nella purificazione. Si allontana tutto ciò che non ci serve più, tutto ciò che nei mesi precedenti non ha portato nulla a noi, ma è stato solo uno spreco di energie. Allontaniamo le cattive abitudini, vecchi progetti che non abbiamo mai portato a termine, lati del carattere che non ci piacciono più. Apriamo la mente e il nostro spirito al cambiamento.


Per celebrare la luce un rituale molto semplice può essere quello di accendere una candela di colore bianco meditando sui significati del fuoco di Brigit e sulla sua importanza nella nostra vita. La rappresentazione della sua luce che illumina l'oscurità, la purificazione dell'ambiente intorno a noi, aiuta a benedire il nostro percorso quotidiano. A fine meditazione è possibile spegnere la fiamma della candela con le dita e visualizzare la luce della Dea Brigit nel nostro animo come fiamma che alimenta la nostra energia.


Nella giornata della festa del fuoco è possibile benedire tutte le candele che verranno utilizzate nei rituali nel corso dell'anno. 


Per la fumigazione dell'incenso necessario per i rituali di benedizione e purificazione si utilizza una mistura dai toni soavi e melodiosi. 

La boccetta contenente l'incenso per la fumigazione di quattro rituali, viene regalata come gadget nel preordine di Non guardare la strega edito Dark Abyss Edizioni. Un romanzo che parla di inquisizione, stregoneria e il bisogno di andare oltre alle apparenze. Un fantasy oscuro e colorato allo stesso tempo. 









NON GUARDARE LA 

STREGA 

Cristina Vichi
Editore: Dark Abyss Edizioni

Trama: Nonostante i problemi di famiglia, la diciassettenne Kassy Wilson si ritiene fortunata a vivere nel 2017: vige la parità tra i sessi e nessuna superstizione può portare una ragazza sul rogo, come invece accadde nel 1717 alla sua concittadina Katherine Wilkinson, detta la "Regina Rossa". Quella fanciulla, con cui ha in comune anche l'aspetto fisico e il giorno di nascita, venne infatti arsa viva come strega. Durante una visita guidata nel castello che ospitava Katherine, attrazione turistica del posto, Kassy vedrà la sua intera esistenza ribaltarsi in un battito di ciglia. La Regina Rossa era davvero una vittima innocente? Acceca di più lasciarsi trasportare dall'irrazionalità o rifiutarla a prescindere? Quando passato e presente si uniranno in un binomio inscindibile, Kassy dovrà trovare il coraggio di scegliere quale futuro desidera e quale rinuncia accettare in suo nome.


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