La casa delle vergini. Recensione

giovedì 8 ottobre 2015
Il ginseng è fumante, i gatti giocano con la pallina di alluminio.. ormai è inutile comprare altri giochi visto l'andazzo e io sono qui che quasi mi dispero per aver finito questo libro. Ebbene si, lo dico e lo ridico mi dispero. Perchè è un libro che ho amato e fatto mio. Un libro che mi ha seguita ovunque, sull'autobus, nei bar, in macchine, in visita da parenti e amici. Veniva con me nell'universo che ho in borsa, per poi tornare sul comodino quando si tornava a casa.  Mi ha seguito in cucina, mi ha fatto bruciare spesso anche la cena e qualche pranzo.. perchè amici de Il mondo di sopra, quando un libro si ama, succede così. Il libro diventa un prolungamento di te stessa e devi averlo sempre con te.

Ma prima lasciate che ve lo presenti..

Titolo: La casa delle vergini
Autore: Ami McKay
Editore: Beat
Pagine: 332
Prezzo: 9,00 cartaceo

Sinossi:

Nel 1871 a New York le grandi Avenue sono piene di immagini di benessere, luminose e sgargianti: case che brillano con la loro illuminazione a gas; uomini d'affari che camminano a passo svelto nei loro bei completi di ottimo taglio. Basta, però, avventurarsi in una strada laterale per imbattersi in tutt'altra visione. A Chrystie Street, ad esempio, vivere comporta anche avere eccellenti probabilità di morire, uccisi dalle malattie o dalla fame, dalla rabbia di un vicino, o di propria mano. Moth è nata nella zona più povera di Chrystie Street, da una chiromante dei bassifondi e da un uomo scappato di casa quando lei aveva tre anni. Il destino di Moth è alla Bowery, la zona della città piena di case vistose e chiassose, sale da ballo, alberghi di terza categoria, teatri di varietà. Lì Moth incontra Miss Everett, una bruna raffinata e affascinante, che al 73 della East Houston Street gestisce una pensione speciale che ospita "cinque giovani signorine il cui allegro temperamento tende a scacciare la malinconia". Moth viene accolta al 73 della East Houston Street e istruita con eleganza da Miss Everett che le insegna a comportarsi come una lady e a soddisfare nel modo migliore le necessità di un gentiluomo. Nella casa Moth fa, tuttavia, anche la conoscenza della dottoressa Sadie, una donna raffinata e colta, che le insegna, invece, ad avere rispetto e cura di sé e a cercare di sottrarre il proprio corpo e la propria anima a un destino forse ineluttabile.



Amo i libri che mi parlano in prima persona. Ci troviamo nel 1800 a New York, in un periodo difficile per tutti, dove le bambine erano già donne e dove la guerra era in ogni vicolo per la fame e le malattie, mentre nelle vie centrali il lusso era sfrenato.

La figura della protagonista comincia ad emergere piano piano, pagina dopo pagina ci si avvicina al suo modo di essere a volte troppo infantile e a volte troppo donna.

Come detto precedentemente, ho amato questo libro in quanto l'autrice non solo è riuscita a parlarci in maniera cruda di un periodo della storia così significativo, ma con le sue parole è riuscita a farci vivere in quel contesto immaginando facilmente ogni scena, come se ci trovassimo li a viverle con i personaggi.

E' quasi assurdo ma le descrizioni non descritte e  il modo di parlare della protagonista è così curato e definito in ogni termine, che è facile perdersi nella lettura e tutto ciò che è intorno a noi scompare. Il lettore si trova a immaginare qualsiasi cosa che l'autrice ha scritto, in maniera così semplice e naturale senza sforzi.

Nonostante sia un romanzo crudo, in quanto parliamo di un periodo dove le bambine venivano portate alla prostituzione, dove il corpo era l'unico motore di scambio che si aveva per mangiare e nonostante gli episodi che questa bambina di dodici anni vive, il romanzo è perfetto.

Scorrevole, lineare, dinamico, è un romanzo che ho letteralmente divorato in pochissimi giorni e quando è finito, mi sono trovata amareggiata per averlo finito troppo presto.

A tratti è un libro crudele che ci fa odiare i personaggi che arrivano a vivere quei momenti e a tratti è un libro dolce e delicato nello stesso momento, è una mescolazione di tratti, l'autrice è stata talmente brava a scrivere che i sentimenti che si provano leggendo queste pagine, sono davvero tanti.

La protagonista venduta dalla madre come cameriera si ritrova a scappare dalla sua padrona per le torture subite finendo quindi a scegliere tra la strada e una casa per i gentiluomini.. tra strada e fame o un tetto sopra la testa, la bimba sceglie il tetto con tutta l'innocenza che emana: quindi ci troviamo lì con lei ad affrontare ciò che prova questa bambina e alla voglia di vivere e sopravvivere che ha lei.

E' un libro che mi è piaciuto tanto, era da molto che un libro non mi prendeva così, non solo per il modo di scrivere e la storia, ma per i sentimenti che ne suscita.

Sono Moth, una ragazza della zona bassa di Chrystie Street, nata da una chiromante dei bassifondi e da un uomo che in seguito le avrebbe spezzato il cuore.

E' un libro che consiglio a chi vuole innamorarsi di Moth, della bambina che con le unghie e i denti ha cercato fino in fondo di salvarsi l'anima.

Di gatti ne merita molti di più.. non solo cinque.









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