Il ristorante dell'amore ritrovato. Recensione

lunedì 18 aprile 2016
Sognavo che il mio ristorante potesse suscitare nelle persone una sensazione al tempo stesso di meraviglia e d’intimità, come se fosse uno di quei posti che si è sicuri di aver già visto ma in cui non si è mai messo piede: qualcosa di simile a una caverna segreta, dove ognuno potesse provare sollievo e addirittura ritrovare il proprio sé.

Era da tanto che il sole non cominciava a picchiare così sulla pelle, era da tanto che non giravo con la maglietta a maniche corte e il giubottino di pelle, ed era da tanto che non leggevo un libro che mi faceva sentire bene alla fine. Cari amici lettori questa volta la recensione sarà su un mio vecchio sogno che avevo da bambina: aprire un ristorante.












Non bisogna essere uno chef per capire quanto nella cucina e nel cucinare ci sia il bisogno di star bene, di essere felici. Non bisogna essere uno chef per capire che un piatto, qualsiasi siano gli ingredienti e la preparazione utilizzata, ha bisogno di tempo e pace interiore. Ve ne siete mai accorti? Basta anche un pizzico di tensione, che il piatto o la torta che stiamo cuocendo per portarla al pranzo della domenica va in malora, sgonfiata da qualche parte o bruciata del tutto.

In cucina c'è magia e grazie a questo libro ce ne rendiamo conto.

Amo i libri della Beat Edizioni, hanno il profumo di buono e mi lasciano sempre un sorriso appena chiudo arrivo alla parola fine. Quando la casa editrice mi ha inviato inaspettatamente la copia di questo romanzo, sono rimasta affascinata dalla copertina, mi sono completamente immersa nella figura della protagonista intenta a cucinare chissà quale piatto e l'odore inventato di buono ha invaso il mio essere.

La protagonista è Ringo che già nelle prime pagine ci fa entrare nella sua vita e ci prende a pieno petto mostrandoci la paura di una donna, la paura del vuoto da un momento all'altro.

Ringo torna a casa, ma quella non è più casa sua, non c'è più nulla, i suoi mobili, il suo essere, il suo compagno è sparito portandosi con sè tutto ciò che era lei.

Ma quando tocchi il fondo è li' che ti rendi conto di quanto hai bisogno di risalire

C'è qualcosa nelle donne che toccano il fondo, qualcosa che brilla, qualcosa che non si può toccare con mano, ma si respira ed in quel respiro, in quella rinascita di Ringo troviamo lei, lei che si aggrappa con le unghie e con i denti al suo unico sogno rimasto, quello di aprire un ristorante.

La nostra protagonista è sempre stata un'amante della cucina, una di quelle che da piccole sognava pentole e fornelli e se per amore e necessità quel sogno è rimasto in un cassetto, ora ha finalmente la chiave per aprirlo, ma a tutto si paga un prezzo.

Il prezzo che Ringo paga per quell'abbandono così violento subito è un prezzo assai caro per una donna ed è quello di perdere la voce (qui ritorno bambina ricordando un po' la Sirenetta che scambia la sua voce per un sogno).

Ma quando perdi tutto che senso ha rimanere nel luogo che ora non ti appartiene più? Con le unghie ormai rotte per la salita da quel fondo, che Ringo decide di tornare nella sua terra e di ricominciare da zero, cercando di dimenticare tutto ciò che le ha fatto del male.E' qui che decide di aprire quel cassetto chiuso per troppo tempo, è qui che decide di dar voce alla sua chiave e aprire un ristorante.

Ma qui, cari amici lettori, non aspettatevi di certo di ritrovare un ristorante di quelli a tavoli numerosi, con ogni tavolo un cameriere personale, qui il ristorante di Ringo è magico e diverso al tempo stesso, qui questo ristorante vi fa trovare e ri-trovare quello che si era perso o mai trovato.

Il ristorante dell'amore ritrovato è un libro che inebria dei sapori e degli odori che arrivano dal ristorante, è incantevole quando pagina dopo pagina ti ritrovi lì a immaginare ogni ambientazione e ogni personaggio descritto. Quando poi il trauma della protagonista rientra nella nostra anima, ci sentiamo un po' lei a tifare per la sua rinascita.

Ogni storia di ogni personaggio descritto, ogni dono che Ringo fa ad ogni personaggio ci permette di entrare nella storia e di conoscere quel lato che spesso non si immagina guardando per un po' la persona stessa.

Un libro bello, un libro delicato che si lascia mangiare assaporando ogni piccolo dettaglio.

Ho trovato piacevole anche lo stesso glossario che il traduttore ci lascia come nota finale, parlandoci un po' di quella terra ormai lontana. 


"Auguri Buon Anno" mi immaginai di dirle. Ma lei, anche nella più remota ipotesi che potesse capirmi, non era ovviamente in grado di rispondere. 








8 commenti on "Il ristorante dell'amore ritrovato. Recensione "
  1. L'ho inserito subito nella mia wishlist.. mi ha incuriosito tantissimo..

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  2. Adoro questo genere di cose - forse perché anche io ne so qualcosa del ritrovarsi improvvisamente senza la terra sotto i piedi. E' proprio quello che cerco nei libri e va dritto in wishlist!

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    1. La rinascita e' qualcosa di bello.. qualcosa di nuovo.. qualcosa che ti fa sentire viva

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  3. Splendido come lo ricordo :) Mi fa piacere che sia piaciuto anche a te :) La povera Ringo quando ha trovato casa deserta mi ha fatto una tristezza..! .. Adoravo leggere le descrizioni dei suoi piatti *_* E anche romantico. Un libro che scorre bene ed è bello, le ha proprio tutte :) Bacione

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    1. A me lei mi e' piaciuta tantissimo. La sua rinascita poi *0*

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  4. Ciao! :) Ho scoperto il tuo blog grazie al link party organizzato da Amelia. Complimenti! *_*
    E complimenti per la recensione! :) Non conoscevo il libro ma l'ho subito messo in wish list!!!!

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    1. Ciao ti ringrazio e" sempre piacevole conoscere nuove persone :) fammi sapere quando lo leggi *^*

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