Le terre di Selnawar. Il viaggio. Recensione

venerdì 22 aprile 2016
No, non siete impazziti e no non avete sbagliato mondo. Il mondo di sopra si è rinnovato, con l'arrivo di Beltane ho deciso di dar una pulita a questo spazio e rimanere sotto l'ombra del maestoso ciliegio che vedete alla mie spalle. Beh che ne dite della nuova grafica nata?











La tendenza al mito è innata nella razza umana. E' la protesta romantica contro la banalità della vita quotidiana. 

E' proprio vero il detto non giudicare un libro dalla copertina, perchè se avrei lasciato questo libro dopo aver visto questa orrenda copertina, mi sarei persa una lettura molto interessante che è stata capace di farmi passare ore davvero belle.

Il viaggio che l'autore Simone Caporale ci porta a fare, è un viaggio che parla di elfi, esseri umani e Divinità, un viaggio tra un ambientazione ricca e dettagliata. 

Già nelle prime pagine ci perdiamo nella mappa che l'autore ci mostra del suo regno, così da cominciare il libro con una nota di curiosità.
Nel prologo l'autore ci racconta la storia della creazione del mondo presentandoci divinità meravigliose e spietate al tempo stesso.

In principio v'erano solo sette entità perse nel nulla 

Queste divinità, fratelli e sorelle, smaniosi della conquista del mondo da loro creato, desiderano ascendere tutte al trono prevalicando l'una sull'altro, ma essendo divinità quindi apparentemente esseri immortali, non fanno altro che creare una guerra che da una parte si ritorcerà contro loro stessi e dall'altra farà male alle creature che popolano il mondo. 

Le conseguenze della guerra, come da tutte le guerre, sono devastanti e portano quelle stesse creature ad isolarsi l'una dall'altra, a creare regni che li allontaneranno sempre di più. In queste pagine troveremo elfi isolati nel loro mondo, nani isolati in un'altro e creature che ignari della guerra continuano la loro vita.

Secoli dopo a questa guerra, diverse creature decidono di scoprire ciò che un tempo era vero e ora diventata solo leggenda, perchè la curiosità è divina, non solo umana. 

Ecco quindi che il libro prende piede e ci fa conoscere i personaggi principali: Niatary l'elfa bellissima e due giovani esseri umani, Ulfgar ed Esthalion. I tre iniziano il viaggio principalmente per aiutare l'elfa a scoprire ciò che ormai è perduto, quella verità che è nascosta nella magia.

Come in un fantasy che si rispetti ci troviamo a intraprendere lo stesso viaggio con i nostri protagonisti in quanto la scrittura dell'autore ci permette di proiettarci in quel cammino. Ma come un fantasy che si rispetti, anche qui i nostri protagonisti si troveranno ad affrontare un nemico pericoloso che non giungeva da secoli in quelle terre.

Il viaggio che l'autore ci porta fare mi è piaciuto parecchio, non solo per lo studio della mitologia e della ricerca di divinità politeiste, ma per lo studio su come scrivere un fantasy vero e proprio quindi aggiungendo caratteri che ci si aspetta dal classico autore ricercato.

Pagina dopo pagina la scrittura così evocativa ci permette di sognare ad occhi aperti e con curiosità scopriamo di crescere insieme agli stessi personaggi. Qui l'autore nonostante si senta la sua presenza, lascia che la storia corra da sè facendo in modo che siano gli stessi personaggi a raccontarla, come se tutto questo fosse frutto solo di un dettato.

Pagina dopo pagina il ritmo è sempre più incalzante e ci permette di scoprire una magia nuova, differenze che non ci si aspetta e di scoprire con meraviglie ambientazioni minuziosamente descritte.

L'unica pecca che di questo libro non mi è piaciuto, è stato il nemico affrontato, non l'avventura creata, ma il personaggio stesso. Avendo in mano un libro che racconta di una religione politeista e di creature di mondi magici, avrei preferito un nemico un po' più originale e non invece quello che si presenta qui. 
Ciò però non toglie che è un libro che va letto e che lascia senza fiato rendendosi conto che è un'opera scritta da un ragazzo e non da chissà quale autore famoso. 

Interessante anche il glossario che l'autore ci lascia verso la fine e che ci permette di comprendere meglio parti interessanti citate nel libro.

Non so se di questo viaggio l'autore stia creando o meno un seguito, c'è da dire che la fine lascia uno spazio aperto come se ci donasse la possibilità di sognare ancora.

Bello. Un libro che consiglio molto volentieri.
Ora che vedi la cosa sotto il mio punto di vista, qual'è la magia buona e qual'è quella cattiva? O meglio, è la magia a essere buona o malvagia o chi la utilizza?





18 commenti on "Le terre di Selnawar. Il viaggio. Recensione "
  1. Citando l'articolo: mai giudicare una recensione dalle prime righe, perché se mi fossi fermato a "se avrei lasciato il libro" proprio nell'incipit non avrei proseguito la lettura. Nota positiva di questa recensione: anche io ho letto il libro e lo consiglio caldamente, è vero: è evocativo e ben curato nella storia, spero vivamente in un seguito! Quanto alla recensione, invece, consiglio una rispolverata alla grammatica italiana, onde evitare altre figuracce pubbliche. Leggere errori di questo tipo da chi GIUDICA libri mi fa venire la pelle d'oca e mi disgusta

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    1. A me disgusta chi invece si nasconde dietro un anonimo. Se la mia recensione fosse piena di errori grammaticali potrei ben capirlo, ma in realta' non e' cosi' quindi ci penserei un attimo prima di dire certe cose. Spero vivamente che questo commento non venga fuori come ripicca per aver dato un opinione negativa alla copertina

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    2. Caro Anonimo,
      allora immagino ti disgusteranno anche molti libri che si pagano 16 euro (se non di più) e hanno errori al loro interno. Ma dubito tu lo faccia presente all'editore invitandolo a rispolverare la grammatica o la punteggiatura con questo tono tanto educato e polemico. (E quel libro tu lo paghi.)
      Immagino anche nel parlare quotidiano tu sia perfetto e forbito... o che magari scrivendo un messaggio non ti scappi un errore...
      Prima di criticare chi recensisce GRATUITAMENTE un lavoro (facendo pubblicità), scrivendo magari di pancia come se parlasse a un'amica per consigliare o meno una lettura... chiediti: ma io sono perfetto? SICURAMENTE la risposta sarà no, perché già in quanto tatto e umanità, tolleranza ed elasticità, non appari ferrato.

      Cordialmente,
      un Anonimo come te.

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  2. Caro anonimo le ricordo che dietro blogger del genere ci sono esseri umani, mogli, mariti, individui che fanno questo lavoro PER PASSIONE e non è NEMMENO UN LAVORO RETRIBUITO ECONOMICAMENTE. Una recensione è semplicemente un parere di una persona che si è presa il disturbo di leggere un libro e di averne tratto una sua conclusione. Cerchiamo di non rovinare la passione di queste persone che fanno tutto ciò di tasca propria, investendo tempo e denaro. Ho trovato invece questa recensione molto piacevole, l'errore non si nota nemmeno e trovo anch'io la copertina ORRENDA.

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  3. Perdonate l'impulsività ma sono un illustratore e spesso mi capita di sentire commenti come "orribile" o "di merda" riferito a mie illustrazioni. Quindi ho trovato il commento, scritto evidentemente alla leggera, che definisce questa copertina, di cui conosco l'autrice che è una ragazza giovane che non lo fa di mestiere e che ha realizzato la suddetta gratuitamente, ORRENDA, molto poco sensibile, e molto poco educato. Ho commentato di conseguenza, in modo poco sensibile e poco educato. Non sono stato il primo ad aver mancato di tatto. Anche voi cercate di non rovinare la passione di altri. Detto questo, concludo.

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    1. Se clicchi in alto sul tasto collaborazioni troverai la scritta che questo blog attua opinioni sincere su ciò che ha tra le mani. La copertina non mi è piaciuta come spesso accade con le più grandi case editrici, ma ciò non significa che non posso definirla come meglio mi pare. Ribadisco il concetto per me rimane comunque una copertina orrenda che non dona al libro in sè il giusto valore, ma è una mio opinione nel mio spazio. Trovo a dir poco ineducato venire nello spazio di un altra persona, non presentandosi nemmeno e giudicando il mio lavoro (che faccio per passione) da un errore grammaticale. Io non ho giudicato il lavoro di questa illustratrice, non ho scritto negativamente su tutti i suoi lavori, ho giudicato questa che mi sono trovata davanti, cerca di farlo anche tu. Ti sto, come vedi, dando spazio nel rispondere.

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  4. Buongiorno, riconosco che la copertina sia troppo scura. Volevo rappresentare un passo del mio romanzo e forse quello scelto non era il più adatto per una copertina, ringrazio la blogger che ha letto con tanta dedizione il testo e nonostante questa pecca ha saputo apprezzarlo. Ci terrei a precisare che ne io ne la mia editor ci permetteremmo mai di commentare in questa maniera. Distinti Saluti Simone Caporale.

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  5. Io ho reagito impulsivamente e in modo maleducato, perché l'autrice della copertina è una ragazza che conosco e che ovviamente ha una sensibilità, e nel momento in cui ho letto una pesante critica nei suoi confronti sono scattato sulla difensiva. Io stesso le ho fatto notare errori nella sua opera, essendo del mestiere, ma denigrarla pubblicamente è un'altra cosa. Ho usato un errore grammaticale letto nel testo per far comprendere quanto possa essere dura essere soggetti una critica. Non è facile per nessuno, e se conosci personalmente una persona e sai quanto impegno mette nelle cose che fa non ti piace leggere delle critiche così dure. Anche dietro ad un'illustrazione ci sono persone, ci sono fatiche e delusioni. Capisco che vogliate rispetto nel vostro spazio, ma abbiatene un po' di più anche per chi giudicate, per favore

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    1. Quando verrò a casa tua a dirti come ti devi comportare e come devi parlare ne riparleremo.

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  6. Perché non mettere un nome davanti ad un commento? Facile scrivere da perfetti anonimi.Io da diversi mesi seguo questo sito, tutti i miei recenti acquisti si basano proprio sulle recensioni fatta da questa bravissima blogger, che mette tanta passione in quello che fa. Tutti facciamo errori, e comunque.... Me nemmeno piace la copertina. Io non sono capace nemmeno di disegnare un albero, ma so formulare un giudizio.E comprerò il libro, che mi interessa a prescindere dalla copertina.

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    1. Ti ringrazio Lucia per le belle parole, mi fai arrossire come sempre.

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  7. Sono Erica l'autrice della copertina. Vorrei chiedere gentilmente di chiudere la questione mi dispiace che la copertina non piaccia ma il libro di Simone sta passando in secondo piano per la mia copertina. Se non piace me ne faccio una ragione... Non posso fare cose solo belle o che piacciono a tutti ma vorrei che questo commento chiudesse le discussioni. Mi dispiace che non piaccia il disegno e che ne sia nata una questione inutile e anonimo mi stai facendo più cattiva pubblicità di quanto mi stai difendendo. Grazie spero che la questione sia chiarita... Erica

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  8. Premetto di essere terzo rispetto a questa discussione, ma mi sembra evidente che definire il lavoro altrui come orrendo sia, da parte di chi scrive recensioni irrispettoso e maleducato, inoltre se si giudica il lavoro altrui bisognerebbe essere pronti a ricevere le critiche mosse nei propri confronti in maniera costruttiva. Inoltre iniziare una recensione con uno strafalcione grammaticale del genere, anche se può succedere, é un errore di non poco conto, a maggior ragione quando si spara a zero sul lavoro altrui definendolo orrendo. Non si può pretendere di giudicare ed essere maleducati nel farlo, senza accettare di essere criticati in prima persona quando si sbaglia in maniera cosí evidente, come scrivere se avrei nell'incipit di una recensione che definisce una copertina orrenda, e ribadisco orrenda. L'uso di simili aggettivi dovrebbe essere evitato perché risulta non solo offensivo, ma anche scorretto. Il modo di ricevere rispetto per il proprio lavoro é quello di rispettare quello degli altri anche quando non piace, come in questo caso, perché il fatto di svolgerlo in maniera amatoriale e per passione non esime dal Dover utilizzare le stesse accortezze verso che ugualmente ha svolto un lavoro con passione, o comunque con impegno.

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    1. Io in queste parole "Quanto alla recensione, invece, consiglio una rispolverata alla grammatica italiana, onde evitare altre figuracce pubbliche. Leggere errori di questo tipo da chi GIUDICA libri mi fa venire la pelle d'oca e mi disgusta" come nel tuo commento non vedo critiche costruttive, vedo solo persone risentite per aver definito orrenda una copertina, che come si nota dai diversi commenti non è piaciuta a nessuno. Non mi definisco maleducata nel descrivere una mia opinione. Sono assolutamente libera nel mio spazio di esprimermi come meglio credo e di scrivere qualsiasi cosa mi passi per la testa se qualcosa non mi piace. Le recensioni in questi anni sono davvero tanti, alcune ciofeche, altre capolavori eppure mai nessuno ha mai fatto una scenata di stato come la state facendo voi. Devo dedurre che visto che non sei nei lettori fissi che quindi non segui il mio blog, che tra gli spam non hai potuto visionare l'aggettivo orrendo perchè non c'era, quindi si deduce che sei venuto appositamente a commentare perchè risentito dall'aggettivo in questione. Ribadisco per me è ORRENDA e nel mio spazio posso avere qualsiasi tipo di accortezza su come definirla.

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  9. Sono d'accordo sei libera di esprimerti come vuoi nel tuo spazio. Bene, io posso esprimermi come voglio nel mio spazio, ovvero i commenti, quindi ti ribadisco che secondo me non si dovrebbero usare simili aggettivi, poi ovviamente sei libera di fare come vuoi, ci mancherebbe. Ad ogni modo vedo che non apprezzi che anche gli altri possano esprimere liberamente la loro opinione negli spazi a loro dedicati, quindi eviterò di ripetermi nuovamente. Libera di fare come vuoi, ma spero che in futuro, su altri libri, tu possa essere più accorta in modo da evitare discussioni. Mi scuso con i tuoi lettori per aver osato esprimere la mia opinione, a quanto pare per te la libertà di espressione,diritto costituzionalmente garantito, vale solo per te. Buon lavoro e tanti saluti

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    1. Se avessi voluto limitare la vostra libertà lo avrei già fatto visto che ogni commento è moderato da me, quindi prima di accusarmi ti inviterei a pensar meglio. Detto ciò in tanti anni di lavoro e recensioni anche negative, non ho mai avuto commenti del genere visto che un blog si basa sull'onestà e sul parere SINCERO e ONESTO della blogger. Non so chi tu sia, ne' da dove sei arrivato. Ciò non toglie che si sta offrendo al libro cattiva pubblicità a causa della vostra difesa contro un "aggettivo".

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  10. Trovo inopportuni tutti questi commenti, a me puzzano di ripicca per aver scritto un proprio parere personale e sono sicuro che vengano tutti dalla stessa persona. Quasi nessuno si è fermato a parlare della recensione e delle emozioni che si è tratti a leggerli, dalla curiosità di scoprire questo libro. Inviterei la strega del mondo di sopra a non preoccuparsi oltre per chi invece la segue con costanza come me. Arrivare a trovare gli indirizzi ip dei suddetti commenti è facile così da capire se è la stessa persona o meno a scrivere. Cara strega continua ad essere sincera così come sei! Abbiamo bisogno di sincerità nella vita!

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  11. Come ha fatto notare Erica tutta questa assurda discussione sulla cover sta oscurando la recensione, recensione tra l'altro molto bella e positiva... Ok si poteva usare un sinonimo di orrenda, ma sinceramente non è il giudizio sulla cover che andrà a "influenzare" chi leggerà la recensione e penserà "io questo libro lo leggerei volentieri". Mi sembra di essere all'asilo! Ci sono cover di libri editi da grandi case editrici che io stessa definisco "orribili" o "orrende", ma questo non mi ha mai fermata dal comprare quel libro...

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