La casa dei profumi dimenticati. Recensione

sabato 25 giugno 2016
Buongiorno cari amici lettori. Siete entrati in modalità estate? Io credo che preparerò immediatamente le valigie e correrò via verso il mare, qui in casa abbiamo 28 gradi! Non vedo l'ora di entrare ufficialmente nella nuova casetta, lì con la scusa che si è in montagna si sta molto meglio, almeno voci di corridoio dicon così. Bando alle ciance comunque, oggi voglio parlarvi di un libro che ho letto recentemente grazie alla Newton Compton, sto parlando de La casa dei profumi dimenticati, un libro che inizialmente mi ha rapito dalla copertina, sembrava quasi di prendere per mano quella ragazza e di entrare con lei nel passato, è stato come sentire il canto degli uccellini in lontananza e il profumo di buono.

Titolo: La casa dei profumi dimenticati
Autore: Jan Moran
Editore: Newton Compton
Pagine: 352
Prezzo: 9,90 €















Ho appena finito di leggere questo romanzo e come per incanto sono ritornata alla nostra epoca, ho fatto un viaggio a ritroso nel tempo, sono stata prima nella California degli anni Cinquanta e subito dopo nella nostra Italia sempre nella stessa epoca. 

Non ho viaggiato da sola, ma in compagnia di Caterina, giovane ragazza colpevole di aver avuto una bambina illegittima e di averla voluta con sé, nonostante sapesse a quali conseguenze sarebbe andata incontro, un allontanamento brusco e violento dalla sua stessa famiglia e dalla società. 
Respinta come immaginava dalla famiglia, parte per l'Italia dove ritrova il Casale ricevuto in eredità dalla nonna paterna. In questa Italia trova un mondo diverso, un mondo che scivola tra il nuovo e antico, avvolto da misteri che coinvolgono la sua famiglia, in particolare il padre e il giovane Santo con il quale aveva consumato una notte di passione, quella notte che ha dato vita alla sua splendida figlia. 

Viene a conoscere così verità nascoste abilmente dalla madre e scopre che dietro la sua durezza, quel carattere così forte e a tratti crudele, altro non c'è che l'ombra del suo passato, il bisogno di nascondere e chiudere quella porta da troppi dolori.

A volte la mela non cade troppo lontano dall'albero.

E così è stato per la nostra protagonista, che si ritrova quasi ad affrontare lo stesso dolore della madre, quel dolore che quella donna così dura cercò di allontanare.

Pagina dopo pagina ho scoperto qualcosa in più di quegli anni amari così lontani dalla nostra epoca.

Ho osservato con gli occhi di Caterina la bellezza delle colline toscane e i vigneti californiani. Ho assaporato quel vino dolce e amaro, la scrittura dell'autrice è stata così poetica che mi ha coinvolto sin dalle prime righe.

Ho amato ogni personaggio descritto, i minuziosi dettagli mi hanno permesso di sentir ogni personaggio in carne ed ossa, di ritrovarmi di fronte ai loro caratteri a volte cruenti e di rimanere con il fiato sospeso alla ricerca del passato, di sentirli parte di me e di non voler aprire quella stessa porta che la madre chiuse con tanta fatica. 

Leggere questo libro è stato un viaggio che cambia all'interno, prende piede in ogni nostro organo per rimescolarli insieme, attenti quindi a non trovarvi il cuore chissà dove.

La scrittura è fresca, è pulita, è il vento fresco che arriva con l'estate, è profumo di basilico e di orto, La casa dei profumi dimenticati è passione, è travolgente, nonostante la mole di pagine è un libro che si legge velocemente, che si assapora e che lascia l'amaro in bocca quasi per averlo finito troppo presto.

Il suo cuore accelerò il battito al ricordo del giorno, non tanto lontano, in cui aveva ricevuto quel prezioso dono. 

Il ritmo incalzante permette di non distogliere mai l'attenzione, le vicende descritte imprimono sempre più curiosità, pagina dopo pagina dobbiamo sapere, dobbiamo viaggiare.












1 commento on "La casa dei profumi dimenticati. Recensione "
  1. M'ispira. Vabbè che io ho una predilezione per i romanzi che raccontando di colori e profumi... (In questo momento devo leggere "Il sentiero dei profumi" di Cristina Caboni :) Mi attira l'ambientazione negli anni 50, e il passaggio dall'America all'Italia... Mi incuriosisce soprattutto questa sensazione che descrivi che è un libro che rimescola tutto...

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