Il sigillo degli Acquaviva - Recensione -

venerdì 12 maggio 2017
Buongiorno Abitanti Lettori del mondo e anche oggi il buongiorno ve lo do con caffè e diluvio a farci compagnia. Oggi il weekend arriva con una bella novità: L'ultimo capitolo della saga di Alien al cinema. Un film che ho rivisto e apprezzato dopo qualche anno. Come i libri, spesso anche i film hanno bisogno di tempo e sono felice di aver rivisto e aver cambiato opinione su questa saga. Chi come noi domani correrà al cinema a vederla? Un sabato sera all'insegna di film e popcorn. Ma bando alle ciance oggi voglio parlarvi della mia opinione di un libro tutto italiano: Il sigillo degli Acquaviva. Un miscuglio di generi che ha fatto centro.


IL SIGILLO DEGLI ACQUAVIVA

Ornella Albanese


Editore: Leone Editore 
Prezzo: 13,90€
Pagine: 466

Trama: Anno 1165, cattedrale di Otranto. Durante la cerimonia per il completamento del magnifico mosaico di Pantaleone da Casole, secondo la tradizione spetta all’operaio più giovane inserire l’ultima tessera, ma quel mosaicista è in realtà una donna: Sara dei Sassi, nascosta sotto abiti maschili per poter lavorare a quell’opera prodigiosa. Un saraceno dal passato oscuro, Yusuf Hanifa, uomo di scienza e temibile guerriero, aspetta che lei ponga l’ultima tessera e, finalmente, torni a essere donna per lui. Il destino, però, è in agguato e separa le loro strade. Yusuf viene caricato su una nave diretta a San Giovanni d’Acri, affinché torni nella sua terra, dove il padre è depositario di un incredibile segreto. Sara, invece, fa ritorno alla rocca della sua famiglia, in una valle ricca di feudi e dominata dal Gran Sasso. Qui, nel castello degli Acquaviva, ambizione e spregiudicatezza tessono trame ingannevoli e la verità è sempre difficile da rintracciare sotto le apparenze, ma l’arrivo di Yusuf Hanifa romperà tutti gli equilibri faticosamente raggiunti. Grazie al suo valore e alla sua acutezza, il moro giunto dal mare svelerà ogni cospirazione, ricomponendo un oscuro mosaico che mostrerà l’intera trama.

L'abilità di un autore si sente quando dopo aver letto un libro, ti viene voglia di recuperare ogni suo scritto, anche la lista della spesa se necessario. Il sigillo degli Acquaviva è un libro che ti resta impresso, non solo per la storia che racconta, ma per come i personaggi diventano parte della tua vita e ti vien voglia di ringraziare l'autrice per il viaggio insieme.

Il viaggio che con questo libro andiamo ad affrontare, è un viaggio fatto di intrighi e passione. Un insieme di cose che rendono l'immagine del puzzle perfetta. Identificare Il sigillo degli Acquaviva in un unico genere sembra quasi scontato, in quanto la storia mescola all'interno tutto ciò che un lettore cerca nei romanzi, quell'adrenalina che corre veloce come una scarica elettrica sul nostro corpo, quel sospiro romantico che ti fa desiderare di diventare adesso, in quell'istante la protagonista, quel tifare per la buona sorte, quell'avidità di divorare le pagine per sapere come va a finire e quel tocco di mistero e di incertezza che non guasta mai. Il sigillo degli Acquaviva è un romanzo storico, talmente accurato e ricercato che sembra una vera testimonianza di ciò che è accaduto, eppure si può tranquillamente inserire tra gli scaffali dei romanzi rosa e dei thriller, tra i saggi storici e tra la classica letteratura. Ornella Albanese ha una scrittura unica e sensazionale. 

La storia che l'autrice racconta ha all'interno tantissimi personaggi, eppure i tratti di quelli principali ci rimangono così impressi che in realtà diamo per scontato l'idea che presto ne vedremo un film. Sara è una donna talmente ben delineata che la sentiamo nella nostra pelle. E' una donna forte, con un passato che ancora aleggia come un ombra nel suo cuore, eppure è determinata e coraggiosa. E' una di quelle protagoniste che dovrebbero esistere in ogni tipologia di romanzo, per dar la carica al lettore e la speranza che una donna può arrivare ovunque, anche se il tempo, la stessa famiglia e il periodo in cui vive non lo permette. Fatemelo dire, Sara è una donna con gli attributi, è una donna dalla D maiuscola, che se si piega in realtà non si spezza mai. Il protagonista maschile che andiamo a conoscere in questa storia, come Sara, fa già parte di altre storie eppure l'abilità dell'autrice si vede anche stavolta nell'aver creato un libro a sé stante, che non ha bisogno delle letture precedenti per essere apprezzato - anche se io le consiglio, perché dopo aver letto questo, vorrete leggere tutto -.
Il protagonista maschile è un saraceno, un bello e dannato, uno di quegli uomini che si sognano la notte, uno che ti fa sospirare anche solo da uno sguardo. Leale, coraggioso, spietato, crudele e al tempo stesso buono come il pane, un uomo dai tratti così minuziosamente descritti che ti viene voglia di entrare nel libro e Sara mettiti da parte. Un uomo anche lui da un passato non facile, eppure pronto a ritrovare la sua buona sorte e l'amore.

Ci troviamo nel 1165 e Yusuf si ritrova a separarsi dalla donna che ama per solcare di nuovo i mari. Quello che affronta è difficile, ma mai come quello di separarsi dal suo amore. Tuttavia il destino può a volte divenire crudele e Yusuf, un uomo dalle mille vite in una sola, si ritrova ad affrontare un segreto terribile che suo padre nasconde da anni. Un uomo così forte si vede vacillare, si sente la sua amarezza e mentre leggiamo quel segreto stringiamo i pugni incitando il nostro eroe ad andare avanti.

E se tutto ciò in cui credi svanisce?

Yusuf sembra leccarsi le ferite, cercare di credere che non è soltanto un ombra di un passato che non esiste e si ritrova circondato dal buio e dai ricordi. Crudele deve affrontare quel destino spietato per poi tornare dalla donna che ama, Sara, che circondata dal minuzioso e dettagliato paesaggio che l'autrice racconta, ci porta nel Medioevo che tratteggia l'Abruzzo.

La ricerca minuziosa dei dettagli storici, il tratteggio delle parole utilizzate, anche i più microscopici dettagli dei caratteri e delle abitudini di quel tempo, l'autrice li racconta meravigliosamente e mette a nudo personaggi di altri tempi. Sara si ritrova in una famiglia particolare dove se gli occhi di solito rivelano l'anima, qui rilevano soltanto necessità di nascondere per andare avanti, il bisogno di un potere che forse non serve più, il dolore di un qualcosa che non c'è e non tornerà.

A quei tempi una donna di un borgo del feudo deve essere femminile, una donna sottomessa alla famiglia e agli eventi che sempre la famiglia decide, deve sposarsi per convenire in un unico potere, non deve pensare e deve obbedire. Sara tutto questo non lo sa fare, Sara ha una leonessa dentro sé che ruggisce e deve uscire per dar spazio a quello che è: una donna. Alla pari di Philippa Gregory, Ornella Albanese prende posto nel mio cuore per un romanzo storico degno di fama.

La belva dentro di lei aveva ripreso ad agitarsi. Sara era riuscita a tenerla buona, negli ultimi tempi, ma adesso ringhiava irrequieta. 
Ogni personaggio descritto non è un contorno di un qualcosa, è un pezzo di puzzle necessario per dar voce alla storia. Entrano nel nostro cuore, come si fa spazio Zefiro, un giullare dai tratti deformi eppure di una bellezza interna rara.

Zefiro aveva tante voci e usava ogni volta quella più adatta alla situazione. Stridula, squillante, roboante. Riusciva a renderla sottile come quella di una vecchia, agghiacciante come quella dei gatti in amore, poteva sibilare come un serpente malefico o tuonare come un nume infuriato. 
Un romanzo che diviene musica nel nostro cuore, un romanzo unico e inimitabile. Un romanzo che deve assolutamente far parte di ogni libreria. Un romanzo talmente accurato ed evocativo che tratteggia una storia che fa parte di ognuno di noi, uomo o donna che sia. 

2 commenti on "Il sigillo degli Acquaviva - Recensione - "
  1. Sono d'accordo... se dopo aver letto un libro ti viene voglia di leggere l'intera bibliografia dell'autore significa che ha fatto centro!i ispira moltissimo questo romanzo e credo proprio che lo leggerò!
    Un bacio

    Nuovo post sul mio blog!
    Ti aspetto da me se ti va!
    http://lamammadisophia2016.blogspot.it

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  2. Ciao Mondo di Sopra, anche la tua recensione ha fatto centro, mi ha colpita al cuore. Grazie davvero per le tue parole, è stata una vera emozione per me leggerle.
    Ornella Albanese

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