Il rifugio delle ginestre - Recensione -

giovedì 6 luglio 2017
Buongiorno Abitanti Lettori del Mondo, anche oggi - ahimè - sono di fretta, questa mattina ho il corso di educazione per la belva. Avendo un carattere molto forte e avendo deciso di creare un legame di fiducia, sto frequentando varie lezioni di educazione che porta lei a sentirsi più sicura e noi a capire come meglio comportarci con lei e quale comando utilizzare a seconda dell'ambiente e del mondo circostante. Poi giusto perché mi manca ancora qualche libro per entrare ufficialmente nel record dei Sepolti in casa, ho deciso di fare un salto - velocissimo - con marito al mercatino dell'usato della Biblioteca di Treviglio, sperando di trovare qualche vecchia copia ancora non in mio possesso. Oggi prima di correre da una parte all'altra, voglio lasciarvi la mia opinione su una nuova uscita della Garzanti: Il rifugio delle ginestre. Avete presente quelle letture da poche ore, ma che ti lasciano dentro una sensazione eterna che, nonostante i giorni passati, vorresti riprendere in mano quel libro e rileggerlo? Ecco, Il rifugio delle ginestre è esattamente quella sensazione:


Il rifugio delle ginestre 

Elisabetta Bricca


Editore: Garzanti 
Prezzo: 16,90€
Pagine: 196


Trama: È una calda mattina d’estate sulle colline umbre e nell’aria aleggia un profumo inconfondibile di rose e lavanda. Sveva è solo una bambina e sta correndo felice nei campi non lontani da casa. Al collo il suo ciondolo preferito. Non è un ciondolo qualsiasi: racchiude una piccola radice di ginestra, il fiore della forza e dell’attaccamento alle proprie origini, simbolo di un passato che le parla di tradizioni popolari e antiche leggende. Ormai sono passati anni da allora e Sveva non crede più in quelle storie. Da quando si è trasferita a Roma per fare la copywriter in un’agenzia di grande successo, ha preferito lasciarsi alle spalle quel passato ingombrante in cui non si riconosce più. Eppure, è in quel casale della sua infanzia, pieno di ricordi e segreti nascosti, che ora deve tornare. Gliel’ha fatto promettere sua madre. Sua madre che, prima di morire, riesce solo a rivelarle che lì potrà trovare piccole tracce in grado di condurla a suo padre. Quel padre che Sveva non ha mai conosciuto. Per lei non c’è altra scelta che partire. E non appena arriva in quella terra dove è ancora la natura a dettar legge, il ciondolo recupera la sua antica forza e le ricorda che solo qui potrà trovare le risposte alle tante domande su sé stessa e sulle proprie origini che la tormentano da anni. Ora, Sveva è pronta a cercare e conoscere la verità. Per lei è finalmente arrivato il momento di chiudere una volta per tutte con il presente e guardare al futuro con occhi nuovi. Ha bisogno di recuperare le proprie radici e sentirsi di nuovo a casa proprio in quel luogo che conserva echi di amicizie autentiche e di amori che superano la prova del tempo. Perché non è mai troppo tardi per scegliere ancora la vita e l’amore, anche se a volte sembrano lontani e inafferrabili.;

Il rifugio delle ginestre è quel libro che dietro una copertina delicata, nasconde in realtà la forza della natura stessa, la forza della donna che ha bisogno di rinascere, la forza di una donna che ha voglia e pretende di avere in mano la vita stessa. 

E' un romanzo vivido ed intenso che supera tutto ciò che ci si aspetta, grazie a Sveva, a quella protagonista che entra con forza nel nostro essere. Sveva è complessa e complicata al tempo stesso, è forte e delicata come una rosa, è amore e nostalgia, è presente e passato, è tutto e niente. Innamorarsi di Sveva dal primo istante sarà davvero molto facile, in quanto l'autrice con i suoi minuziosi e accurati dettagli ci ha permesso totalmente di entrare in lei, guardarci allo specchio e vedere la sua ombra al nostro fianco. 

Scrivere questa recensione mi blocca un po' per via della bellezza totale del libro. Più che parlarvi di una recensione, di una mia opinione scritta in questa articolo, con Il rifugio delle ginestre ho proprio voglia di raccontarvi una storia, la storia dove la fine si incontra con l'inizio e l'inizio si incontra con la fine. 

Sveva è completamente un mare in tempesta, una donna dalle migliaia di emozioni che deve nascondere dentro l'animo perché le situazioni lo necessitano. Girando pagina incontriamo Sveva in una situazione dolorosa dove il suo dolore, l'eco della sua rabbia, sembra arrivarci come pugno in pieno petto e lasciarci lì ad ansimare in cerca di un àncora a cui aggrapparci. Sveva nella vita lavorativa è una copywriter, forse anche la migliore, ma arriva ad un certo punto che il bisogno di fermarsi bussa alla porta prepotentemente.

Ogni promessa non mantenuta è una nuvola senza pioggia, una spada senza filo, un albero senza frutto e la nostra protagonista sembra saperlo, ecco perché decide di mantenere quella promessa fatta alla madre e ritornare in quel passato, in quella porta che in realtà non aveva chiuso veramente.

Leggere questo libro è fermarsi a riflettere sulla nostra vita, sul nostro passato, presente e futuro. E' un piccolo e prezioso libro che può essere comunque definito un capolavoro della letteratura in quanto ci aiuta a crescere, a trasformare il nostro essere come un bruco nel suo bozzolo, diventa una guida per l'esistenza. 

Seguire la trasformazione di Sveva, il suo bisogno di rinascere, il ritorno alla sua terra e il bisogno di stringerla e sentirne l'odore è così forte che saremo lì con lei a sostenerla, a tenerla per mano e a non lasciarla sola, perché spesso quello che noi donne sappiamo fare meglio è quello di non lasciare mai sola una persona, di starle accanto in ogni momento e dividere il dolore un po' ciascuno, per soffrire meno. 

Il contorno della terra e dei personaggi che entrano e facevano già parte della vita di Sveva non sono solo contorni appena abbozzati, ma sono chiari e completi protagonisti che come un puzzle rendono meraviglioso l'immagine che ne consegue

Il rifugio delle ginestre è un romanzo di una donna, è un romanzo femmina, è uno di quei romanzi che ci parla in maniera diretta senza sotterfugi. L'aspetto sorprendente diventa il suo modo di ossigenare le nostre menti e purificare il nostro animo. Come un meraviglioso cristallo che viene lavorato dalla natura e dal tempo, senza perdere mai la sua vitalità e la sua lucentezza, l'autrice fa esattamente la stessa cosa, trasforma e rimescola riga dopo riga le emozioni che leggerle ne suscita fino a portarci alla parola fine e a quasi rimpiangere di esserne già arrivati.

Il ritmo della scrittura diviene musica che sa esattamente il codice per parlare al nostro cuore. 

Per la prima volta non vi consiglierò quando leggere questo libro, perché sarà lei a chiamarvi, a dirvi questo è il momento per la trasformazione, per rinascere, per ritrovare quello che adesso sembra perso. 

Ed è questa, cari miei lettori, la storia di Sveva, di una donna che ritorna a casa, nella sua vecchia terra d'infanzia, sperando di trovare ricordi di quel padre che in realtà sembra non aver mai conosciuto. Trovando invece la meraviglia della forza delle donne, la meraviglia della natura e della magia di antiche tradizioni che non smetteranno mai di riecheggiare. 

2 commenti on "Il rifugio delle ginestre - Recensione - "
  1. Addirittura la massimo!! Vorrà dire lo leggerò anch'io ☺☺

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    1. è un libro che dona parecchio :) fammi sapere quando lo leggerai :)

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