Project Digito Anima, di Marco Chiaravalle - Recensione -

venerdì 17 gennaio 2020
No amico mio...non c'entrava nulla Dio. Eravamo solo uomini, anche se per qualche breve istante, forse, abbiamo creduto di poter essere Dei. E invece eravamo soltanto dei novelli Icaro.

PROJECT DIGITO: ANIMA

Marco Chiaravalle 

Prezzo: 15,50€
Pagine: 506

Trama: Simone Baum lavora per la Eden inc., una multinazionale finanziatrice di un progetto sperimentale chiamato Resilience, in grado di far superare, tramite la fase onirica, i traumi che le persone hanno subito. La perdita di un caro amico e superiore, Adam, gli ha fatto perdere interesse in tutto ciò che lo circonda. Le sue giornate trascorrono tutte uguali fino a quando incontrerà Dahlia: la vittima di un efferato omicidio avvenuto nei suoi sogni. Starà a Simone, che nella dimensione onirica vestirà i panni del detective Liam, indagare sulla morte della ragazza. Le cose si complicheranno quando, nella realtà, le cavie che si sono sottoposte all’esperimento cominceranno a suicidarsi una dopo l’altra. Indagando in prima persona su cosa cela in realtà il programma, Simone si renderà ben presto conto che sogno e realtà non sono due dimensioni così distanti fra di loro. In un’atmosfera permeata costantemente da una profonda oscurità ogni verità verrà pian piano a galla, anche quella più atroce di tutte.

Di Marco Chiaravalle sono disposta a leggere tutto, anche la lista della spesa se possibile. Il suo modo di scrivere ci porta davanti ad una completa nudità di noi stessi, come se oltre a noi e al romanzo non ci fosse nulla e non ci servisse nulla. 
La sua scrittura è poetica e quando l'autore mi ha affidato la lettura del suo nuovo romanzo, non avevo nessun dubbio: l'avrei amato sin dalle prime pagine.
Badate bene però, Project Digito Anima non è il romanzo della domenica; se state cercando un romanzetto per passare il tempo, un fantasy che vi faccia sognare...questo libro non fa per voi

Project Digito Anima ha bisogno di tempo per essere letto e non per via della mole di pagine, ma per la storia nella storia, per l'effetto matrioska che tratta in quanto il romanzo si apre su più aspetti passando dal thriller a sfumature paranormali, a tratti romance per poi quasi toccare il fantasy e tornare poi in picchiata di nuovo nel thriller. Un genere nel genere, dentro di nuovo al genere

Un Uroboro dalle grandi fauci e dalla morsa stretta e l'autore riesce a farlo vivere in maniera così naturale che la sua lettura non sarà per nulla fastidiosa, anzi ne verremo incuriositi ancora di più.

Ammetto che all'inizio ho avuto difficoltà a prendere il ritmo perché come detto precedentemente il romanzo ha bisogno di tempo per essere solo lui al centro della vostra attenzione, ma pagina dopo pagina mi sono resa conto che più proseguivo la lettura, più avevo voglia di farlo e di conoscere i personaggi. 

E se vi dicessi che uno dei personaggi della storia ha la capacità di farvi superare ogni possibile trauma? Avanti, quanti di voi firmerebbero per allontanare quell'evento traumatico che anche inconsciamente ne diviene causa di ogni nostra azione? Ma cosa succede se in realtà in un sogno vi è un omicidio? 

E' qui che come nel romanzo precedente Dietro Anime D'inchiostro, Marco Chiaravalle intereseca la realtà con il sogno, prendendo due tasselli di un puzzle completamente diverso fondendoli insieme. Il sogno diviene reale, la realtà diventa incubo e buio, una sorta di Inception alla Christopher Nolan dove il nostro bel Leonardo di Caprio viene interpretato dal nostro complesso Simone che, alla fine della storia, diviene poi il personaggio più trasparente e semplice possibile; perché la magia dell'autore, oltre alla scrittura, è proprio quella di mescolare le carte davanti a voi senza farvi accorgere di nulla se non arrivati alla fine. 

Ogni elemento è accattivante: dai dettagli che sembrano anch'essi onirici, al grande mistero che si cela dietro la storia fino alla stessa storia che muta, che cambia pelle ad ogni pagina senza darci nemmeno il tempo di capire, ma veniamo trascinati dall'ondata del fiume in piena delle azioni e di quello che possono lasciarci. 

Sconsiglio Project Digito Anima a chi cerca una storia certa, una trama lineare che possa raccontare un inizio e una fine senza cambiamenti che possano turbare l'animo, in quanto Marco Chiaravalle è capace di turbare, di lasciarti lì senza fiato così senza nemmeno farti accorgere di dove in realtà sei finito, se nel mondo dei sogni o se in quella realtà da cui stavi scappando. 

L'ambientazione, il paesaggio, la stessa aria che si respira nel romanzo è densa come fumo industriale e cupa quasi ad aver voglia di leggere il romanzo con la luce accesa, eppure arrivati alla fine si respira la consapevolezza di aver letto pagine che ci hanno arricchito, di aver letto qualcosa che non è commerciale ma che diviene quasi un élite per pochi scelti.

Marco Chiaravalle ha la capacità di prendere in giro il lettore: di farci sentire al buio fino alla fine del romanzo, convinti di aver lasciato la luce spenta, per poi insinuare il dubbio che forse al buio ci siamo stati perché avevamo gli occhi chiusi e Project Digito Anima è esattamente il suo riflesso, quel trip mentale che forse solo uno psicopatico sotto effetto di chissà quale droga avrebbe potuto creare. 

Per ritrovare la dimensione reale bisognerà seguire passo passo la dimensione onirica, svoltare in luoghi dove angoli non ci sono, sentire nella pelle il calore della paura e poi quasi sentirne la mancanza, innamorarci anche noi di personaggi di carta. Project Digito Anima è il cuore che pulsa sotto il pavimento e tu sei sicuro di voler ascoltarlo?
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