La stanza degli ospiti, Dreda Say Mitchell - Recensione -

venerdì 13 marzo 2020
Da qualche giorno, in libreria, è possibile trovare il nuovo romanzo edito da Newton Compton: La stanza degli ospiti, Dreda Say Mitchell un thriller veloce ma con la tensione che si legge già dalla prima pagina. 

La stanza degli ospiti

Dreda Say Mitchell

Prezzo: 9,90€
Pagine: 349

Trama: Lisa, una giovane donna con un passato da dimenticare, non riesce a credere alla propria fortuna: ha appena trovato una bellissima stanza in affitto in una splendida casa. Martha e Jack, i proprietari con cui andrà a coabitare, sono una coppia gentile e premurosa. Sembra proprio un sogno che si realizza. Fino al giorno in cui Lisa trova, nascosto nella sua stanza, il biglietto di un uomo che annuncia il suicidio. Alla sua richiesta di spiegazioni, Martha e Jack negano che la stanza sia mai stata occupata da qualcuno prima del suo arrivo. Di fronte a tanta sicurezza, Lisa comincia a dubitare di sé stessa... Ma strani eventi iniziano ad accadere. E più cresce il suo desiderio di scoprire la verità, più è chiaro che c'è qualcuno disposto a tutto pur di metterla a tacere. Mentre le mura della casa diventano sempre più opprimenti, Lisa si ritrova intrappolata in una fitta rete di segreti da cui sembra impossibile uscire illesi. Possibile che la stanza in cui si è appena trasferita fosse abitata da un uomo svanito nel nulla?

Afferro la maniglia.
Apro.
Indietreggio, travolta dallo shock. 
Dall’incredulità. Dall’orrore e dall’indignazione. 
La mia stanza è completamente dipinta di nero.
Dreda Say Mitchell conquista i lettori con una storia veloce, che tra i ritmi del thriller e quasi la sensazione di toccare sfumature paranormali, riesce a soddisfare la curiosità di esser riusciti a leggere una storia intrigante e cupa al tempo stesso.

La nostra protagonista è una donna che trova la possibilità di un affitto di una stanza a poco prezzo in una bellissima casa, dove i proprietari sembrano voler trattarla come una figlia; la stanza è grande e bellissima e per Lisa, la nostra protagonista, che in realtà ha bisogno di poche cose, tutto questo è perfetto. La storia, tuttavia, prende una svolta decisiva quando viene trovato un biglietto suicida e i proprietari negano che in quella casa ci sia mai stato qualcuno.  

In questa storia ciò da tener presente è la fragilità della protagonista, il lettore sin dalle prime pagine si ritrova nella mente di una donna disturbata, dove gli incubi spesso vengono confusi con la stessa realtà e dove ha bisogno di piccole routine quotidiane per sentirsi bene e ritornare nel mondo vero. 

E' in questa stessa presa che Dreda Say Mitchell gioca con il lettore stesso: mescola le carte con il disturbo della protagonista, fino a portare il lettore a chiedersi quanto di ciò che sta leggendo sia vero e quanto, invece, sia frutto degli incubi di lei. 

Ogni personaggio descritto non è descritto con enfasi o con minuziosi dettagli che raffigurano la persona in toto, ma colpisce molto l'aspetto psicologico di questi dove anch'essi ruotano sul gioco della scrittrice sull'inganno e sul nulla forse è reale davvero. 

Lo stile narrativo così diretto e carico di inquietudine porta il lettore ad un carico di tensione sempre alto, dove in molti punti ci si renderà conto di star leggendo la storia con il fiato fermo in gola. Pagina dopo pagina è la paura della protagonista a prendere il sopravvento, la sua voglia comunque di scoprire la verità e sul perché i proprietari nascondono il segreto e la paura che in realtà il tutto sia solo frutto della sua immaginazione. 

Ci tengo a sottolineare come il romanzo, nonostante sia poco più di trecento pagine, sia comunque molto veloce per la fluidità anche della stessa traduzione che non reca disturbo alla storia. 
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