Il libro delle meraviglie e altre fantasmagorie, Lord Dunsany - Recensione -

sabato 11 luglio 2020



IL LIBRO DELLE

 MERAVIGLIE E ALTRE

 FANTASMAGORIE


Lord Dunsany 

Editore: Mondadori

Trama: Due romanzi (La Figlia del Re degli Elfi e La maledizione del veggente) e due raccolte di racconti (Il Libro delle Meraviglie e Demoni, uomini e dèi), arricchiti da eleganti illustrazioni: questo volume permette di riscoprire un autore fantastico poco noto ma di grande suggestione, che lo stesso Lovecraft descrisse come «insuperabile nella magia di una prosa cristallina e musicale e nella creazione di mondi sgargianti e fantastici di iridescenti visioni esotiche».

Questa recensione, in realtà, fa parte di un review party - di cui vi lascio il calendario a fine articolo - e in questa mia tappa non troverete la recensione del libro completo, quindi i due romanzi più racconti, ma solo la mia opinione su La figlia del re degli Elfi, una delle prime opere dell'autore e forse quella più famosa. 

La figlia del re degli elfi è un romanzo fantasy di altri tempi che, nonostante il linguaggio e il tempo, diventa melodico e intenso agli occhi di un lettore avido di parole.

Da una parte sembra fare il verso alla classica visione dell'eroe, alla visione del suo cammino, dall'altra lascia il segno con una storia poetica, ricca di uno stile da fiaba che trasporta il lettore in una sorta di evocazione continua.

Le parole sembrano esser soffocate dall'intensità delle immagini, dalla ricerca di quella bellissima elfa per salvare un regno che ha bisogno di essere ricordato.

Lord Dunsany riesce a trasportare il fantasy tra il ritmo della poesia e della musicalità stessa: le parole sembrano danzare con le foglie del vento e i fili d'erba, i personaggi sembrano muoversi con fili argentei fino a divenire veri e propri personaggi umani e tutta la maestosità porta il lettore a voler continuare la storia senza smettere mai.

Il continuo flusso intenso dei dettagli paesaggistici della ricerca di quel regno incantato è, via via che si legge, un ritmo sempre crescendo con la consapevolezza dell'autore di voler raccontare con ogni minuzioso dettaglio ciò che quel principe ricercatore riesce a vedere.

Sembra assurdo come le pagine riescano ad aprirsi sulla filosofia, sulla psicologia, sulla bellezza di quella che è la storia e l'assoluta ricchezza della drammaticità che a volte toccano le fiabe.

L'esigenza della ricerca, l'esigenza del viaggio stesso portano il lettore a divenire lui stesso il principe alla ricerca della bella elfa e di quel regno che tanto brama per il suo.

La scrittura è lontana, le parole si fanno incantate e bellissime. La storia della figlia del re degli elfi è qualcosa di spettacolare che porta il lettore ad aver la voglia di continuare a scoprir tutto dell'autore: ogni fantasmagoria creata.

La figlia del re degli elfi parla attraverso il tempo e sempre riuscirà ad incantare qualsiasi generazione. 

Qui di seguito il calendario con i blog che hanno partecipato all'evento:


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