L'Eredità Celtica, Stefano Spagocci - Recensione -

domenica 28 marzo 2021


 L'eredità Celtica


Stefano Spagocci

Prezzo: 16,00€

Trama: "I Celti, generalmente associati a Irlanda, Scozia, Galles e Bretagna, sono in realtà alla radice di gran parte delle nazioni europee. La presenza celtica in parte dell’Italia settentrionale è altrettanto autoctona quanto quella in Iberia, Europa Centrale ed Isole Britanniche. Dopo le invasioni storiche del IV sec. a.C. tutta l’Italia settentrionale, e parte dell’Italia centrale, fu abitata da popolazioni celtiche o celtizzate. Un tale dato, tuttavia, è quasi sconosciuto al grande pubblico. In questo libro, sintetizzando un ventennale lavoro di spoglio della letteratura archeologica ed antropologica, l’autore ha voluto rendere giustizia ai Celti Cisalpini, delineandone un ritratto antropologico in senso genetico, fisico e culturale. Ciò allo scopo non solo di conoscere meglio questo insieme di popoli ma di capire quanto di loro sia rimasto nell’antropologia dei Popoli cisalpini. Se dal punto di vista genetico, con alcune precisazioni riguardo all’aggettivo “celtico” dalle quali l’autore non rifugge, si può sostenere l’origine celtica, prevalentemente celtica o in parte celtica degli abitanti di buona parte dell’Italia settentrionale, dal punto di vista culturale il discorso si fa più complesso. Per questa ragione un’attenzione particolare è dedicata anche alle dinamiche della romanizzazione, giungendo alla conclusione che molto di celtico, nonostante tutto, sia rimasto in Italia settentrionale."

Spagocci affronta con cura e attenta analisi, il tema delle popolazioni celtiche, normalmente associate a paesi come Gran Bretagna, Irlanda, Galles e Scozia. Scopriamo, invece, come i celti siano alla radice di molte altre civiltà e di come la loro presenza si sia fatta sentire soprattutto nell'Italia settentrionale e centrale. 

Proseguendo nella lettura si evince come tracce di passato celtico e germanico siano rintracciabili nella dialettologia, nella toponomastica, nel folklore e nella letteratura, e come ci siano reminiscenze celtiche e germaniche nelle lingue locali cisalpine e nella lingua italiana. 

Grazie ad un lavoro di ricerca ventennale e approfonditi studi di antropologia - scienza che studia gli aspetti umani sotto un punto di vista morfologico, fisiologico e psicologico - l'autore ha restituito una dignità storica ai celti cisalpini. 

Questo è sicuramente un testo particolarmente impegnativo e non alla portata di tutti, proprio per il suo linguaggio tecnico e l'argomento trattato, ma è sicuramente perfetto per gli appassionati e studiosi del settore. 

Mi è piaciuta molto l'umiltà dello scrittore nell'ammettere che, sebbene il saggio poggi su basi di concreto studio e conoscenza, nuove scoperte sono sempre possibili, proprio per la soggettività delle scienze umane. 

Con un linguaggio attento, l'autore Stefano Spagocci, porta il lettore a confrontarsi con curiosità molto particolari come le differenze tra lingua di sostrato: diffusa su un territorio e che ha influenzato quella dalla quale è stata soppiantata e lingua di superstrato: lingua sovrapposta a quella in uso ed in continua evoluzione. 

L'autore con esperienza e maturità, porta il lettore a conoscenza che molti sono gli aspetti ancora da approfondire e che queste sono solo alcune voci con cui il lettore interagisce.

Ad esempio aspetti da sottolineare possono ancora essere l'alimentazione, la musica ed il turpiloquio. Su quest'ultimo, nell'Eredità Celtica, Stefano Spagocci cita Dario Luigi Angelo Fo, il quale asseriva che il diverso modo di riferirsi al sesso nel linguaggio scurrile fra Cisalpina ed Italia settentrionale era da attribuirsi ad una concezione celtica molto gioiosa di vita, natura e piacere fisico. 

Questo passaggio, dal minimalismo emozionale, porta il lettore a rimanere incuriosito davanti a questi pensieri sfumati, appena accennati.
Confrontando i testi per pura curiosità, la ricerca che Stefano Spagocci cita mi sembra collegarsi all'opera emotiva e coinvolgente di "L'osceno è sacro", dove appunto l'autore Dario Luigi Angelo Fo, parla del turpiloquio e dell'origine delle parolacce anche associate al sesso maschile o femminile, risalendo addirittura a divinità primordiali celtiche. 

In conclusione, Stefano Spagocci, utilizza uno stile narrativo lineare se pur tecnico, ricco di dettagli e approfondimenti. 
Con passione e con forza, utilizzando classici esempi, mappe e illustrazioni per esporre meglio i concetti, l'autore porta il lettore a rimanere senza fiato davanti a descrizioni così minuziose e sentite. La complessità dell'opera, lascia spazio ad una scrittura scorrevole e immersiva. L'autore ha la capacità di aver creato una ricerca sorprendente che parla al lettore senza troppi giri di parole. 
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