Wild Hunt: Cacciatori di Potere, Azzurra Pasquali - Recensione -

venerdì 12 marzo 2021

Wild Hunt: Cacciatori di potere


Azzurra Pasquali

Trama: Che cosa sei disposto a sacrificare per tornare a casa? Saeriel è un regno magico popolato da creature fatate. È un luogo di contatto tra i mondi, con i quali scambia la magia e l'energia che gli consentono di sopravvivere. Quando una maledizione confina alcuni tra i suoi abitanti più potenti sulla Terra e isola il regno, Saeriel rischia il collasso. Toccherà a Robin Red, guerriera dei berretti rossi, e agli altri componenti della Caccia Selvaggia esiliati nel mondo mortale, trovare e proteggere l'unica persona che potrebbe salvare Saeriel. Quale sarà il prezzo che pagare per rivedere la propria casa? Libro autoconclusivo. Può contenere scene forti per i lettori più sensibili. Età minima consigliata: 16+




Romanzo d'esordio per Azzurra Pasquali, in arte @quietazzu su Instagram. 
Romanzo che lascia senza fiato per come l'autrice detiene le redini della mente del lettore con forza, incollandolo alla storia con la voglia di andare avanti pagina dopo pagina. 

Il rischio del genere fantasy - oltre a quello di essere sottovalutato in Italia - è per un autore esordiente di cadere spesso nel classico cliché dell'eroe che dopo qualche riga annoia, dell'eroe che, grazie e solo al gruppo di amici, sconfigge il classico brutto e cattivo per poi finire con l'ormai stufato e annoiato lieto fine. Insomma il classico brodo che dopo un po' diviene troppo allungato, stancante e diventa insipido. 
Con Azzurra Pasquali tutto questo non succede.

L'autrice, nonostante sia esordiente, ci porta in un mondo fatto di magia spesso crudele e inaspettata, un mondo che racchiude il potere anche nel sangue che scorre nelle vene. Lo stile di scrittura di questa giovane autrice ci porta a dubitare sulla sua vera identità: è davvero una ragazza come tutti o in realtà il suo lavoro, da sempre, è stata la scrittura? 

Wild Hunt: cacciatori di potere, sottolinea la passione, le classi spesso sociali, gli eccessi e i fenomeni razziali creati con giochi di creature magiche in una sorta di viaggio nel tempo che li colloca tra il loro mondo nel passato e il nostro tempo odierno.  

La fame per il potere è quella che spinge la regina di un regno oscuro - e ammetto di aver tifato a squarciagola per lei - a sconvolgere tutto ciò che ha intorno in una corsa disperata e sanguinaria.

I personaggi sono il punto forte di Wild Hunt: nonostante siano giovani ragazzi, hanno la maturità tale da affrontare - anche se non con poche difficoltà - gli obiettivi e gli ostacoli che si ritroveranno davanti. I loro caratteri, l'unione che matura tra di loro andando avanti con la storia, fanno di questo romanzo una sorta di fantasy formativo, comprendendo che Azzurra Pasquali calca la mano anche su scene forti che a me non hanno comunque disturbato. 

Il romanzo e lo stile narrativo è coinvolgente. Da una parte troviamo un regno nel passato spaccato da una crudeltà non indifferente, da un potere che ha portato tutto all'eccesso, dall'altra troviamo una nostra città italiana, nel tempo odierno, ricca di magia ad ogni angolo. 

Azzurra Pasquali si colloca come un'autrice molto particolare, tiene testa ad un ambientazione magica e cupa allo stesso tempo. Non si lascia travolgere dalla sua stessa storia, ma travolge lei stessa il lettore con un ritmo adrenalinico non da poco. In un susseguirsi di azioni e parole non dette, il lettore si troverà a leggere il libro sempre più velocemente perché Azzurra Pasquali non ha bisogno di troppi spiegoni: le scene te le fa vivere, non te le racconta soltanto.

Inoltre, diviene interessante la cura dei dettagli che l'autrice colloca per i suoi personaggi. Appassionata forse di mitologia, inserisce molte sfumature ai personaggi: al loro modo di parlare, al loro modo di combattere e di porsi davanti all'altro. Si legge tra le righe, la sottile e approfondita ricerca effettuata. 

Menzione d'onore alla bellissima e curata grafica del romanzo e delle illustrazioni create. Romanzo molto bello, una storia che doveva essere finalmente raccontata. 

... Mosse un passo per raggiungerla e la gamba le sprofondò nell'acqua scurafino al ginocchio. Mosse l'altro piede, qualcosa da sotto le afferrò la caviglia. La imprigionò e cominciò a stringere. Elisa tese una mano verso sua madre, ma lei era sparita. Si agitò nel sonno. Sulla riva c'era una cosa che la aspettava. 

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