Fore Morra. Senza redenzione - Recensione - Attenzione troppo forte da digerire

martedì 23 maggio 2017
Buongiorno Abitanti lettori e Buon inizio settimana. Questa settimana sarà per me caotica e spero che la pazienza non mi abbandoni. Devo affrontare diverse questioni burocratiche e la nuova arrivata in casa mondo deve affrontare un paio di esami del sangue per vedere se ha qualche carenza o se sta crescendo in forma. Questa mattina voglio partire in quarta con la mia opinione su un romanzo che mi ha catturato sia per la sua forma, sia per come l'autore è stato capace di manovrare la mia mente facendomi dimenticare il resto del mondo. 



fore morra

Diego Di Dio


Editore: Fanucci Editore (Time Crime) 
Prezzo: 12,90€
Pagine: 315

Trama: Alisa e Buba sono due sicari. Entrambi sono professionali, spietati, ben noti nell'ambiente. Lavorano insieme, ma non potrebbero essere più diversi. Buba è un uomo possente, maniacale, una perfetta macchina di morte dal passato ambiguo e oscuro. Alisa è una sopravvissuta. Si porta dietro il fardello di un'infanzia trascorsa tra violenze e angherie, tra abusi e povertà: è cresciuta ai margini di una società feroce e impietosa. Quando viene commissionato loro l'omicidio di un piccolo camorrista, scoprono che si tratta di una trappola architettata da un uomo potente e determinato, chiamato "il boss", e di cui si sa una cosa sola: il suo obiettivo è catturare Alisa, catturarla viva. Andando a ritroso nella memoria, esplorando i tormenti e le violenze subite nella sua vita, Alisa dovrà capire chi si nasconde dietro la grande macchinazione congegnata ai suoi danni. Lei e Buba dovranno addentrarsi tra i quartieri di Napoli e negli antri bui della mente umana, per scoprire quanto profondo e devastante possa essere l'odio di un uomo tradito. Fore morra: fuori dalla camorra. Come proiettili impazziti, con tutti e con nessuno.;

Avete presente quella sensazione di stasi, quando davanti ad una scena importante di un film sembra che si blocchi qualsiasi cosa intorno a voi? Il bicchiere sospeso in mano vicino alle labbra, la sigaretta lasciata accesa nel posacenere, qualunque cosa stavate facendo prima di quel momento ora non è più importante. L'unico interesse è incentrato completamente su quella scena.  Ecco, la stessa sensazione viene proiettata in questo libro dalla prima all'ultima pagina. La sensazione di stasi, di dover mollare qualsiasi cosa perché ciò che conta adesso è solo leggere e capire.

L'autore in Fore Morra all'inizio ci dona la sensazione di star leggendo un thriller ma, pagina dopo pagina, ci si rende conto che questo romanzo in realtà è un miscuglio di sensazioni e generi, è tutto e niente. 

Fore Morra ha un significato particolare è Fuori dalla Camorra e da ciò si capisce già che il luogo centrato nel mirino dell'autore è Napoli. Non sono mai stata a Napoli, ciò nonostante ne ho sempre ammirato la storia e la tanta lotta che la gente attua contro quel tarlo che è la camorra; eppure l'autore, con la genialità delle sue parole, ci inietta nelle vene Napoli, ci fa visitare con gli occhi della mente quel luogo e ci fa conoscere tutto ciò che ne ruota attorno.

I protagonisti così dinamici non fan moine o preliminari, escono bucando la carta a pugni stretti, diventano i nostri serial killer e dopo qualche riga saremo in dubbio se gli stessi serial killer siano, in realtà, rappresentati dal nostro animo.
Alisa e Buba sono due serial killer, il sole e la luna, l'uno opposto all'altro, eppure lavorano insieme e insieme si fidano l'uno dell'altro. La vita è stata dura per entrambi, è come se l'universo si fosse accanito contro il loro presente e il loro passato, ma questo macigno sulle spalle viene condiviso da entrambi, creando un connubio perfetto. 

Il bisogno di continuare a leggere, l'adrenalina che corre nelle vene, la nostra pelle che si accappona per i brividi, il fiato che manca ad ogni pagina viene creato dall'autore, non solo per l'azione e la storia, ma per gli stessi protagonisti che si raccontano, che ci portano davanti ad una realtà fottutamente cruda ( e scusate se il termine può sembrare ancora poco).

Alisa non vive, sopravvive. Alisa è una sopravvissuta; Alice risorge come una fenice dalle ceneri e dall'inferno che l'ha perseguitata negli anni. Sin dall'adolescenza guerra, disperazione e dolore sono i protagonisti principali della sua vita. E se questo non basta, l'universo sembra proprio divertirsi dando ad Alisa il colpo di grazia, un odio duro e terribile da parte del primo uomo che dovrebbe amarla: suo padre. Un odio che manifesta in continuazione, che diventa sale su una ferita aperta. 

Buba è la luna, è freddo, calcolatore, è ghiaccio e di lui l'autore preferisce nasconderci il suo essere, ma quando Alisa ci racconta come è entrato nella sua vita, sembra che il destino finalmente prenda una piega diversa.

L'alternarsi tra passato e presente, i continui ricordi che appaiono alla mente non pesano per nulla sulla lettura, anzi arricchiscono la meraviglia che l'autore crea. Il ritmo cresce sempre di più, specialmente quando le nostre certezze crollano e, come un thriller che si rispetti, la tela che il nostro autore crea è già stesa e noi siamo vittime ormai intrappolate. 


Stavolta è lo stesso serial killer che diventa vittima e ormai sarà troppo tardi, dobbiamo continuare a leggere perché la domanda più importante ci ronza in testa come un insetto fastidioso: E adesso cosa succede? 





La scrittura dell'autore taglia come il filo di un coltello, evoca immagini nella nostra testa talmente forti che ci sembrerà di impazzire, l'ambientazione così minuziosa in ogni dettaglio anche insignificante, ci porta seri dubbi su quanto sia effettivamente ispirato o se ciò che stiamo leggendo siano fatti realmente accaduti.

Ogni scena si mescola ad azioni crude e battute violente, a sarcasmo freddo e bisogno di vivere, al caldo del cuore umano e alla tempesta di quanto può essere crudele e sadica la follia stessa. 

Un romanzo intenso, pazzesco, un romanzo che ti prende a pugni in pieno petto da una scrittura così folle e precisa che io in realtà aspetto già il film. Un libro obbiettivo, pesante e possente. Un libro che ci mette di fronte ad una realtà cruda che è nostra vicina di casa. Un libro che ti fa ingoiare l'amaro e ciò nonostante l'amaro ti resta in bocca.

Per cominciare a leggere questo romanzo ci vuole coraggio, tu sei davvero pronto?
1 commento on "Fore Morra. Senza redenzione - Recensione - Attenzione troppo forte da digerire"
  1. Hai proprio ragione: è tutto è niente. Fuori dalla camorra ma dentro fino al midollo!

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