Review Party: Lo chiamavano Gladiatore, Massimo Lugli, Andrea Frediani

giovedì 22 febbraio 2018
Queste giornate sono state piene di review che mi hanno permesso di leggere romanzi in anteprima che mi hanno lasciato senza fiato. Ho letto tantissime pagine e voglio concludere con Lo chiamavano Gladiatore, un romanzo scritto a quattro mani: Massimo Lugli e Andrea Frediani, edito da Newton Compton Editori.




lo chiamavano gladiatore

Andrea Frediani Massimo Lugli 


Editore: Newton Compton Editori
Prezzo: 10,00€
Pagine: 384

IN USCITA OGGI 

Trama: Roma, I secolo d.C., sotto l'imperatore Tito. Aurelio fa fallire l’impresa che gli ha lasciato il padre e, minacciato dagli usurai, è costretto a farsi schiavo per i troppi debiti. Finisce così in una scuola di gladiatori: ha talento nell’arena, ma deve fronteggiare la rivalità dei compagni. Un aiuto gli arriva da Clovia, una donna senza scrupoli che, grazie a una misteriosa pozione, ha trovato il modo per potenziare le doti atletiche dei combattenti su cui scommette… Roma, giorni nostri. Valerio si è innamorato di una prostituta ed è determinato a liberarla dai suoi protettori. Da quando è finito sul lastrico, rovinato dal suo socio in affari, però, non ha più un soldo e l’unica sua fonte di guadagno sono i combattimenti clandestini di arti marziali. Per sopravvivere in quel mondo spietato, sarà costretto a ricorrere a soluzioni più estreme… E questo, per quanto strano possa apparire, legherà il destino di Valerio a quello di Aurelio, vissuto duemila anni prima. Per entrambi i combattenti, dietro l’angolo si nasconde l’insidia che potrebbe distruggere le loro vite.

Lo chiamavano gladiatore è una storia che gronda sangue, lacrime, sudore e sesso.
Roma, qualche millennio fa: Aurelio Cecina è un giovane uomo che tenta a fatica di mandare avanti l'attività del padre, morto qualche tempo prima. Ma i debiti lo travolgono e ben presto si ritrova ad essere uno schiavo, disprezzato da tutti perché, nato benestante, non è stato in grado di gestire la fortuna che gli Dei gli avevano concesso.
Sentì gli occhi inumidirsi per le lacrime e si abbandonò infine ad un pianto dirotto, che aveva sempre tenuto a freno, anche nei momenti di più cupa disperazione
E così Aurelio diventa schiavo di Quinto:
Da questo momento, e per tutta la durata del contratto, il contraente diventa il mio padrone e signore
Forse potrà diventare gladiatore, magari diventerà il combattente più famoso di Roma e recuperare il prestigio perduto.
Roma, giorni nostri: Valerio è uno che avrebbe potuto vivere di rendita con l'eredità del padre, un uomo decisamente più saggio di lui che diceva sempre: Mai fare il passo più lungo della gamba ma Valerio sfrutta il suo capitale per l'acquisto di una gioielleria, convinto da un amico che poi si rivela essere un truffatore, e che lo abbandona al suo destino lasciandolo pieno di debiti.
La vita di Valerio scorre mestamente fino a quando non incontra Helena, prostituta romena: se ne innamora follemente e decide di barattare la sua libertà combattendo incontri clandestini per il pappone di Helena.
Occhi iniettati di sangue, faccia da pitbull, mani che tremano mentre si accende una sigaretta. 
Ma qual è il filo che unisce un gladiatore e un ragazzo dei giorni nostri? Questa è la storia di due uomini che cercano di risollevarsi dal fallimento, che cercano il riscatto sociale.
Aurelio e Valerio sono due uomini che in fondo avrebbero potuto condurre una vita agiata, ma hanno fatto scelte sconsiderate. E il combattimento diventa per loro un modo di reagire.

Aurelio è quello che ho amato di più, motivato e dalla grande tempra: non si abbatte, cerca di sfidare la sorte per una questione di orgoglio e rivincita. Diventa un gladiatore sempre più capace grazie anche ad una pozione preparata da Innithivei, la schiava di Clovia, una domina con la quale ha una relazione, moglie lasciva di un senatore.

Ma cosa succede quando la brama di fama e potere ti travolgono?
Aurelio sbaraglia ogni avversario, diventa una belva sempre più assetata di sangue, forse solo l'amore per Innithivei può salvarlo. E Valerio da piacione innocuo diventa una macchina da guerra, anche lui assume un intruglio suggeritogli da un'amica archeologa, alle prese con alcune misteriose ricerche.

Ma bisogna sapersi fermare in tempo. Ma l'amore per Helena sarà sufficiente per Valerio?

Ho divorato questo romanzo in due giorni, bella la narrazione che si svolge su due piani temporali e mette a confronto due uomini lontanissimi a livello di epoche, ma allo stesso tempo accomunati da un destino identico, o quasi.
Dei due ho trovato sicuramente più maturo Aurelio, mi ha fatto davvero pensare ad un valoroso gladiatore: umano ma al tempo stesso fortissimo combattente.
Riguardo Valerio, è uno che decide di combattere, ma a mio avviso per il motivo sbagliato: non per amore di sé stesso, ma per amore di una donna. E sono proprio le motivazioni a decretare la vittoria o la sconfitta in questo caso. 

Mi ha colpito tantissimo anche il personaggio di Clovia, la moglie del senatore: una donna arida, senza sentimenti, interessata solo al sesso e che usa il sesso come mezzo per raggiungere i propri scopi.

Il linguaggio utilizzato è coinvolgente, il lettore ha l'impressione di essere uno spettatore degli eventi, quasi di essere coinvolto in prima persona nei combattimenti e nel tentativo disperato dei protagonisti di risorgere. 

Un romanzo che nonostante tutto ti aiuta a non mollare mai. 
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