Eusapia Palladino, la medium star disperazione della scienza, Alexandra Rendhell

giovedì 26 luglio 2018
Per una blogger rimanere senza internet è come la Nutella senza olio di palma, è come un cielo senza stelle, insomma un incubo buio senza fine e solo questa mattina il tecnico Fastweb mi ha fatto la grazia di sistemare il problema ed ora, eccomi qui tornata nel mondo web pronta e carica. 
In queste lunghe giornate, che sembravano eterne, ho letto tantissimo abbozzando diverse recensioni su fogli di carta, per non dimenticar nessuna critica o emozione vissuta. 
Oggi inizio subito con la recensione di un saggio intenso che lascia a bocca aperta per la maestosità con cui l'autrice ci porta nell'esistenza di Eusapia Palladino, la medium più famosa.


eusapia palladino

Alexandra Rendhell

Editore: Apeiron Edizioni 
Prezzo: 25,00€
Pagine: 363

Trama: La biografia di Eusapia Palladino, ritessuta per la prima volta con l'aiuto di inediti documenti d'archivio, che fanno ripercorrere, proprio come si svolse davvero, la vita da romanzo di una donna che fece parlare di sé il mondo intero tra la fine dell'800 e l'inizio del '900, contribuendo a propagare in ogni sfera sociale l'interesse per la ricerca psichica. Uomini di cultura e grandi scienziati di quel tempo, Lombroso, Morselli, il fisiologo premio Nobel Charles Richet, de Rochas e tanti altri ebbero modo di osservare i suoi eccezionali fenomeni attribuiti da alcuni all'intervento dell'aldilà, da altri a una capacità della mente di origine ancora sconosciuta. Un personaggio affascinante, ma controverso, amato, ma anche criticato e vilipeso da coloro che considerarono le sue misteriose capacità esclusivamente frutto di abili frodi e mistificazioni, tacciando il fior fiore del gotha scientifico dell'epoca di creduloneria o, peggio, di essere abbacinato dal suo magnetico fascino muliebre. Di sé stessa, quasi a scusarsi, Eusapia ripeteva a chi l'accusava di avere addirittura commercio col demonio: io produco solo buoni fenomeni.


L'opera che Apeiron edizioni porta alla luce è una di quelle opere da divorare pagina dopo pagina, immergendosi completamente nella maestosità dell'accurata ricerca che l'autrice ha realizzato.
Già dalle prime pagine, l'introduzione ci viene narrata come una sorta di piccola confidenza dell'autrice che mette in chiaro come sia arrivata a scrivere di Eusapia e sul perché abbia deciso di portare alla luce un tema così delicato sulla morte, sull'aldilà e sul bisogno di dar pace ad un personaggio, ad una donna così fortemente criticata.

Nonostante la mole dell'opera possa portar titubanza all'idea che la lettura possa non esser così veloce o ne possa portare distrazione, in realtà la scrittura dell'autrice è molto chiara, fluida e semplice come se ci si trovasse di fronte ad un'amica facendo quattro chiacchiere; ciò non toglie comunque l'importanza dell'opera, ma ne rafforza l'impatto sul lettore che ne rimane coinvolto fino all'ultima pagina.

Alexandra Rendhell ci racconta in maniera dettagliata la storia di una donna tormentata dal mondo intero, eppure stata capace di rivoluzionare quello che fin adesso si era pensato sull'aldilà e sul rapporto con i morti. Eusapia è una donna umile e analfabeta, ma il suo dono riesce a cambiarle completamente la vita, ritrovandosi comunque davanti a nemici pronti a tutto pur di smascherarla. L'opera di Alexandra diviene una storia da romanzo pagina dopo pagina, portandoci a conoscere fino in fondo la vita di questa donna così particolare e autentica.

Le doti da medium di Eusapia si materializzano da ragazza in una famiglia benestante che praticava spiritismo. Ciò che fin adesso era per Eusapia fonte di fobie e incubi, ora ne ha finalmente un nome. Eusapia viene allevata dal suo nuovo datore di lavoro verso lo spiritismo e le attività medianiche, ma Eusapia ne ha quasi paura e si allontana con il bisogno di solitudine e di vita tranquilla. Sposa di un uomo anch'esso umile, solo dopo diversi anni Eusapia si ritroverà di nuovo ad affrontare la vita da medium.

Sappiamo che Damiani non stava più nella pelle; aveva trovato il medium che avrebbe cambiato il corso delle cose, ma qualcosa di ancor più inaspettato doveva avvenire, il misterioso personaggio John King, autore della profezia, doveva diventare addirittura lo spirito guida di Eusapia. 
Pagina dopo pagina le foto, i ricchi dettagli dei documenti e delle ricerche, gli articoli di quel tempo sullo spiritualismo ci portano di fronte all'evocazione di un'epoca che sembrava dimenticata. L'ostentazione dell'aldilà, la paura di trovarsi di fronte a truffatori all'epoca porta Eusapia in una situazione di svantaggio di fronte a uomini che cercano fino alla fine di calunniare il suo essere. Eusapia per via della sua dote e della sua allo stesso tempo umiltà, viene ospitata in tantissimi salotti della nobiltà e, nonostante le sue umili origini, la dignità e il valore di questa donna non mancano di fronte a quell'ostentazione di benessere del periodo ottocentesco.

Alexandra Rendhell ci fa conoscere tra le pagine e tra le foto dei vecchi articoli, un Eusapia stanca e vittima di una scienza che la utilizza come cavia nelle sue sedute. Eusapia non si arrende e lascia che siano in molti gli scienziati a studiare il suo corpo e le sue attività paranormali. E' interessante come l'autrice metta in luce le diverse relazioni degli scienziati che partecipano alle sedute medianiche della medium; i vari testi ci portano di fronte ad una realtà diversa da ciò che da sempre si è immaginato nei confronti dell'esoterismo.

L'autrice non tralascia nulla della vita della nostra protagonista, raccontando anche in dettaglio i diversi incubi affrontati nella pausa o nella mancanza di sedute. Anch'esse evocative sono le immagini e i dipinti in bianco e nero che troviamo tra le pagine.

Eusapia Palladino, la medium star disperazione della scienza è un'opera che va letta e assaporata in ogni sua riga. Un'opera maestosa e ricca di dettagli dove nulla è lasciato al caso, un'opera che nonostante la mole si legge in poco tempo e si apprezza in ogni suo dettaglio.

Bellissimo e ricco dettaglio da conservare e da apprezzare anche l'omaggio finale che l'autrice lascia alla donna che sicuramente sorride in quell'aldilà.
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