The Hunger. Affamati, Alma Katsu - Recensione -

venerdì 26 ottobre 2018



THE HUNGER. AFFAMATI.

Alma Katsu

Editore: Newton Compton Editori 
Prezzo: 12,00€
Pagine: 384

ISPIRATO DA UNA STORIA VERA 

Trama: «Inquietante, avvincente.» Stephen King 1846. Dopo aver viaggiato per settimane verso ovest, in direzione della California, un gruppo di pionieri si trova davanti a un bivio. Per il leader della spedizione, George Donner, è il momento di fare una scelta. Quelle che si trovano davanti, infatti, sono due strade che conducono alla stessa destinazione. Una è già nota come una pista sicura, ma dell’altra, ancora sconosciuta, si vocifera che potrebbe essere più corta. La decisione di Donner avrà ripercussioni sulle vite di tutti coloro che sono in viaggio con lui. Il caldo cocente del deserto sta per lasciare il posto a venti pungenti e a un freddo acuto in grado di congelare il bestiame. Spinti verso la follia dalla fatica e dalle privazioni, i membri del gruppo dovranno lottare per la sopravvivenza. Mentre i bambini cominciano misteriosamente a scomparire. Ma la minaccia più pericolosa che i pionieri dovranno affrontare non è la furia della natura, bensì qualcosa di più primitivo e feroce che si sta risvegliando.

Tornate indietro o morirete tutti

La spedizione Donner: l’episodio più inquietante della storia degli Stati Uniti in un capolavoro del thriller.

Da ieri in libreria è possibile trovare il romanzo di Alma Katsu, The Hunger. Affamati, che ha trovato ispirazione da una storia vera.

Ci troviamo in California di fronte ad un lungo viaggio affrontato da uomini ormai stanchi del cammino e dello stesso paesaggio che sembra diventare un continuo incubo. Siamo nel 1846, in un viaggio che sembra ormai interminabile. La fame, i problemi di salute, la stanchezza, il bisogno di fermarsi e giungere alla meta che sembra ormai lontana, riempono la mente oramai poco lucida dei protagonisti, la stanchezza sia mentale che fisica si fa sentire e a niente vale la forza di volontà che giunge per la propria sopravvivenza.

I vari personaggi si ritrovano a seguire il proprio capitano, ma se quella scelta è quella sbagliata?
Passo dopo passo e giorno dopo giorno il numero consistente di pionieri sembra diminuire, ma cosa c'è intorno a loro? Cosa c'è nel buio che divora l'uomo? 

Come si legge dalla copertina il Re della letteratura del terrore psicologico, Stephen King, ha definito questo romanzo avvincente ed inquietante ed effettivamente è ciò che si prova pagina dopo pagina. L'ansia e l'adrenalina che circolano tra le pagine permettono di vivere le vicende raccontante e di sentire sulla pelle quell'angoscia del sentirsi osservati, della sensazione che non si è soli.

Alma Katsu porta il lettore al terrore psicologico, a quella continua sensazione di fiato sospeso che alimenta la curiosità nel divorare il libro fino a correre verso la parola fine.

Quello che più stranisce e fa di The Hunger, Affamati un capolavoro è la certezza che si sta leggendo qualcosa di vero, delle azioni realmente accadute e di come la follia divora la mente umana. 

La scrittura minuziosa nei dettagli e la complessa caratterizzazione dei personaggi, porta il lettore ad affezionarsi ad ognuno di loro e a provare empatia per quegli uomini che cercano in quella meta lontana, in quel viaggio, il bisogno di felicità e di allontanarsi dal dolore che pervade la loro esistenza.
Pagina dopo pagina si riescono a sentire le urla, la disperazione e quella costante sensazione di paura.

The Hunger. Affamati è un libro che merita di esser letto per il suo tono cupo e crudo, per il modo in cui accompagna il lettore a dormire con la luce accesa. Si è mai davvero pronti a combattere contro se stessi e la propria follia? 
3 commenti on "The Hunger. Affamati, Alma Katsu - Recensione - "
  1. L'ho iniziato giusto stamattina, e per il momento ne sono assolutamente entusiasta! Non vedo l'ora di rituffarmi fra le sue pagine! *____*

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  2. Ci sono stati momenti davvero angoscianti, e pensare che ci sia un fondo di verità mi ha inquietato ancora di più!

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  3. Credo che l'autrice abbia avuto un vero colpo di genio quando ha pensato di reinventare in questo modo la storia. E' un libro che ho divorato.

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