Le Belve, Manlio Castagna, Guido Sgardoli - Recensione -

martedì 9 giugno 2020


LE BELVE

Manlio Castagna, Guido Sgardoli

Editore: Piemme
Prezzo: 16,50€
Pagine: 256

Trama: Ci sono luoghi che diventano malvagi perché malvagie sono state le persone che ci hanno vissuto... In una sonnolenta provincia italiana. Tre banditi senza un piano. Ventuno ostaggi senza scampo. Ventiquattro ore di orrore puro. Questa è la storia di Lince, Poiana e Rospo, tre criminali dilettanti che fuggono da una rapina andata male. Di una classe di liceali di Ferrara sequestrati durante una gita in un ex ospedale abbandonato. Dell'ex sanatorio Boeri, che nasconde strati di storie maledette, sepolte nei suoi muri fatiscenti e nelle sue viscere oscure. Di una ragazza con un potere extrasensoriale che le permette di percepire il Male. Di un paese di provincia, Tresigallo, sospeso in una terra nebbiosa e silenziosa, e dei fatti occulti che brulicano sotto la sua superficie all'apparenza pacifica. Di animali e di uomini che certi fantasmi della mente e la ferocia dei loro aguzzini trasformano in belve.

Ci sono romanzi che trascinano il lettore all'interno della storia e altri, invece, dove la storia sembra uscire dalle pagine e circondare completamente il lettore fino a farlo trovare di fronte ad una realtà assurda e di puro terrore. Ed è esattamente questo ciò che fa Le Belve di Manlio Castagna e Guido Sgardoli. Ammetto che sono rimasta inizialmente attratta dalla copertina che ricorda molto le tenebre e l'ambiguità di Stephen King e, in effetti, tra le note degli autori si legge come per entrambi King sia una passione in comune. 

Le Belve sembra sottolineare il legame viscerale tra il genere thriller e l'horror, creando un romanzo che trasforma la realtà del lettore trasportandolo all'interno della scenografia di un film dalle tinte scure e cupe. Diversi personaggi che si trovano all'interno di un uragano di terrore, male e violenza psicologica in diversi periodi storici che sembrano pieni di difficoltà e contraddizioni.  

Sarà la paura a muovere la narrazione, a creare un misto di realtà e finzione che porterà il lettore a sentirsi inizialmente confuso e allo stesso tempo divoratore ansioso di una fine che sembra sempre più lontana. Tra le pagine sembra aleggiare, riga dopo riga, un senso di dolore, paura, di voci del passato che si uniscono al presente e al futuro. Nel mezzo è possibile trovare ciò che un lettore cerca in un libro: il senso di soddisfazione nel leggere un libro pieno e una storia fantastica.

Nonostante Le Belve di Manlio Castagna e Guido Sgardoli venga etichettato come un horror young adult, in realtà le sue pagine si prestano ad ogni età lasciando ogni tipo di lettore senza fiato. 

Agghiacciante sarà la sensazione dell'adrenalina che il lettore sentirà correre nelle vene, l'idea di sentire la stessa paura dei personaggi e l'ansia nel sapere che non vi sarà una via d'uscita. I due autori si servono di un piccolo paese e di un ex sanatorio per creare una storia da brividi, dove il male sembra ansimare dietro la nuca di ogni lettore. Servendosi di ciò possono sembrare clichè già utilizzati, in realtà gli autori sottolineano l'unicità dei disagi e dei desideri di ogni personaggio, fino ad arrivare alla paura e al sacrificio.

Ogni personaggio sembra giocare una partita diversa con la stessa storia utilizzando un unico punto in comune: la paura. 
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