Notte selvaggia, Jim Thompson - Recensione -

giovedì 20 agosto 2020


NOTTE SELVAGGIA

Jim Thompson

Editore: Harper Collins

Trama: "“Vi invidio, se ancora non lo avete letto” - JO NESBØ “Jim Thompson è senza alcuna eccezione il più grande scrittore di suspense di sempre” - NEW YORK TIMES “I suoi romanzi proiettano una luce abbagliante sulla condizione umana” - WASHINGTON POST Se un grande autore come Joe R. Lansdale si scomoda per dire che Notte selvaggia è uno dei suoi romanzi preferiti nella produzione dell’amatissimo Jim Thompson, una ragione dovrà pur esserci. In effetti, la figura tormentata del protagonista, Carl Bigelow, il killer assoldato dall’Uomo, un misterioso mandante, avvince dalla prima pagina. In un perfetto e maligno gioco delle scatole cinesi, due donne di malaffare mandano in tilt le convinzioni dell'efficiente sicario chiamato a uccidere Jake Winroy, testimone scomodo in un processo imminente che rischia di mettere in crisi l’impero del male dell’Uomo. Ma far fuori qualcuno in una sonnolenta cittadina di provincia, facendolo sembrare un incidente, non è per niente facile. Per riuscirci, Bigelow fa leva sul suo ascendente sul gentil sesso e circuisce Fay, la moglie della vittima, impresa non complicata dato che la donna attende da tempo la chance di farsi una nuova vita. Peccato che di mezzo ci sia Ruth, la ragazza delle pulizie di casa Winroy, alle cui avance spietate Carl non può che cedere. Colto fra due fuochi, Bigelow sente cedergli la terra sotto i piedi. Le sue certezze si sgretolano e i dubbi lo tormentano: e se fosse stato l’Uomo a mettere tutti quegli ostacoli sulla sua strada per farlo vacillare e portarlo alla follia? È una caccia shakespeariana al proprio fantasma in cui Bigelow dovrà scegliere tra il diavolo che ha in sé e il demone occulto sotto cui si cela l’Uomo.
E siamo giunti alla seconda recensione su l'opera di Jim Thompson: Notte selvaggia.

Jim Thompson ha la capacità di trasportare il lettore all'interno di una mente buia e cupa e, ciò nonostante, far si che ci si innamori di ogni riga. 

In notte selvaggia prende sopravvento l'aspetto psicologico del romanzo: il male, il buio diventa veleno che divora velocemente la mente del lettore fino a renderlo dipendente. 
Sin dalle prime pagine ci si riesce a rendere conto di quanto Notte Selvaggia sia estremamente coinvolgente e, la mente del serial killer, sarà capace di diventare quasi il riflesso del lettore.

Jim Thompson con la sua scrittura evocativa ed intensa ripercorre l'abisso del gioco pericoloso, il bisogno di comprendere fino in fondo la paura. La scrittura stessa diventa uno strumento di gioco e l'autore il burattinaio.

Notte selvaggia diventa una scommessa chirurgica, un'opera che a lama di rasoio taglia l'animo di chi lo legge. Alcune parti del romanzo sono così taglienti da risultare crude, tuttavia l'avidità di dover arrivare alla fine, supererà l'angoscia e l'ansia che il lettore proverà.

Lo stile impeccabile di Jim Thompson lascia senza fiato, rende il romanzo stesso un'esperienza di un'opera letteraria unica e inimitabile. 

Tutti possono provare a scrivere storie su serial killer e menti malate e manovrate, ma nessuno potrà far sentire il lettore colpevole come se il peccato lo avesse commesso lui stesso.

Sporco. Avido. Perfetto nel suo stesso degrado. Un romanzo che si insinua nella pelle. Chi ha assoldato il serial killer per la sua missione? E quanto il serial killer riuscirà a comprendere dove finisce la sua missione e inizia la follia? La missione esiste davvero?

Fino alla fine saranno queste le domande che tormenteranno il lettore e a comprendere quanto il romanzo non sia solo un libro scritto, ma qualcosa di più. 





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