Una casa a Parigi, S.L. Grey - Recensione -

martedì 3 aprile 2018
Ho giurato a me stessa che non mangerò più cioccolato da qui fino all'eternità, ma già questa mattina ho frantumato la promessa tra gli ultimi pezzetti dell'uovo di  cioccolato. Per risparmiare ho proposto a marito di comprare solo un uovo da un kg, per poi ricevere uova anche da amici e parenti; insomma se mi vedete più gonfia questa volta non sono le ossa grosse. 
Oggi iniziamo la giornata con la recensione di un thriller psicologico capace di ingannare a tal punto da voler leggerlo ancora e ancora: Una casa a Parigi, di S.L. Grey edito da  DeA Planeta.



una casa a parigi

S.L. Grey 

Editore: DeA Planeta
Prezzo: 17,00€

IN USCITA OGGI

Trama: E se la tua vacanza perfetta di colpo si trasformasse in un incubo? «Parigi, non sarebbe meraviglioso?». Parigi è sempre una buona idea, specie quando il matrimonio attraversa acque burrascose e il bisogno di dimenticare un trauma recente accende il desiderio di evadere e di voltare pagina. È così che Mark e Stephanie, affidata la figlioletta ai nonni, partono da Cape Town alla volta della capitale francese, decisi a concedersi una settimana romanticamente perfetta tra pittoreschi bistrot e passeggiate mano nella mano. Ma il “delizioso” nido d’amore promesso dal sito di scambi d’appartamento si rivela molto diverso dalle aspettative; e mentre nulla tra Mark e Steph sembra andare per il verso giusto, a Cape Town non c’è traccia della misteriosa famiglia che avrebbe dovuto installarsi nella villetta dei due. Mano a mano che la vacanza perfetta prende i colori dell’incubo, il sospetto che qualcosa di oscuro possa nascondersi dietro l’intera vicenda si fa strada nella mente di Steph e del lettore. E la chiave di tutto, forse, va cercata nel passato di Mark. Perché non c’è oscurità più terribile di quella che ci portiamo dentro. 

Una casa a Parigi è talmente intrigante da far accapponare la pelle. Lo so, neanche il tempo di parlarvene che son già pronta a catapultarvi nella storia, ma è lo stesso libro che già dalle prime pagine ruba l'attenzione e non permette di fare altro.

Siamo in compagnia di una coppia che fino adesso era normalissima, ma la loro quotidianità è stata interrotta da una rapina che li ha traumatizzati nel profondo. La nostra protagonista sente crescere al suo interno del rancore che, giorno dopo giorno, la divora; rancore nei confronti di quell'uomo, di quel marito che, nel momento della rapina, non ha saputo reagire. Come un vetro quella coppia che sembrava così legata e innamorata, sembra invece frantumarsi dopo la botta.

Sembrerebbe forse più facile dirsi addio e prendere ognuno le sue strade, ma entrambi i coniugi sentono il bisogno di ritrovarsi ed è per questo che si affidano alla classica vacanza da allontanamento da stress. Parigi, un sogno, Parigi la città dell'amore, Parigi che sembrava così lontana ora è tanto vicina grazie ad uno scambio. Ma le cose saranno davvero come sembrano?

La coppia arrivata nell'appartamento si ritrova a vivere completamente alla deriva della razionalità umana, ad aver paura anche della propria ombra e a non fidarsi più l'uno dell'altro. Il passato si mescola al presente con battiti tachicardici  e con il bisogno di capire cosa sta venendo davvero a galla.

Quello che gli autori portano su carta è un mix tra una rappresentazione cinematografica e il bisogno di urlare, di aggrapparsi a quell'amore che sembra sbriciolarsi tra le dita.
Se una casa a Parigi viene definito un thriller psicologico è per via del continuo gioco che il lettore si trova davanti, siamo noi stessi a vivere in una continua linea di dubbi e incertezze, a dubitare di tutto ciò che ruota intorno ai protagonisti della storia.
I dettagli sia dell'ambientazione e sia delle scene, sono totalmente minuziose ma ciò che è più intrigante e spicca su tutto, è come ogni personaggio descritto sia realizzato in ogni sua forma, così complesso da sembrare uscire dalla carta e divorarci in poco tempo.

Nonostante in realtà il libro sia opera di due autori, quindi scritto a quattro mani, la sensazione che lascia sarà quella di una continua evoluzione della scena, come un unica immagine sempre in movimento, senza rendersi conto del tempo che passa.

Il linguaggio diretto, il continuo ritmo sempre in crescendo e la continua sensazione di suspense, porta a sentirci costantemente in preda a dei lupi pronti a darci la caccia, capendo solo alla fine che i lupi erano pezzi della nostra mente.

Intrigante, evocativo, intenso Una casa a Parigi è tutto ciò che si cerca in un thriller psicologico, qualcosa che ci lasci il segno, che ci racconti la follia che può raggiungere la mente umana, la continua violenza sottile che gli autori sadici nei confronti del lettore continuano a realizzare. La costante sensazione di paura, di quel brivido sottile che scivola con una goccia di sudore sulla schiena. 

I diritti del libro sono stati già acquisiti per una vera realizzazione cinematografica, ma da lettrice accanita non so quanto andrò a vederlo per non perdere poi l'emozione avuta leggendolo. Una casa a Parigi si lascia già immaginare in ogni sua scena. 



3 commenti on "Una casa a Parigi, S.L. Grey - Recensione - "
  1. Non male ma un Po intricato in un paio di punti

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  2. Non so dove tu lo abbia visto intrigante, per me è un libro orribile senza idee che si appoggia al paranormale ma nellla maniera peggiore

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