La nube purpurea, Matthew Phipps Shiel - Recensione -

venerdì 28 febbraio 2020


La nube purpurea

M.Phipps Shiel
Prezzo: 14,00€
Pagine: 312

Trama: “Un vapore mortale - dall'inquietante luce purpurea e dall'inebriante profumo di fiori di pesco - spazza il mondo e annienta tutte le creature viventi. Rimane un unico uomo, Adam Jeffson, medico, reduce da una missione esplorativa nell'Artico. Come un Robinson Crusoe apocalittico, Adam inizia la sua epopea per la sopravvivenza. Ma, a differenza di Robinson, non è relegato su un'isola: a sua disposizione ha l'intero pianeta, un mondo silenzioso e devastato. E se l'eroe di Defoe faceva ricorso a tutte le più sottili doti del raziocinio e dell'intelligenza, Adam sprofonda invece nella follia, passando per i deliri e le allucinazioni della solitudine più profonda. Tuttavia una lucidità visionaria si fa lentamente strada nella sua mente, ed egli diventa infine consapevole che la sua sopravvivenza non è casuale e che il suo destino - e quello della razza umana - fa parte di un piano più vasto. Pubblicato agli albori del Ventesimo secolo, "La nube purpurea" è riconosciuto come uno dei grandi capolavori della fantascienza: un grandioso racconto emblematico dei più sinistri incubi novecenteschi, ma anche un'epica vicenda di rovina e rinascita, fine e principio.

Ho la certezza che se Oscar Mondadori non avesse portato alla luce questa pubblicazione, La nube purpurea, scritta nel 1901, sarebbe rimasta totalmente nell'oblio perdendo una di quelle narrazioni sublime e angoscianti al tempo stesso. 

Adam, il nostro protagonista, è una figura molto complessa ma così dettagliatamente caratterizzata che, guardandosi allo specchio, si ritroverà perfettamente alle nostre spalle. 

La storia inizia con dei manoscritti trascritti da una medium e inviati in maniera anonima; in uno di questi manoscritti si trova la storia di Adam.

Adam è un uomo che ha tutto ciò che poteva desiderare, si sente soddisfatto della sua vita grazie ad un lavoro soddisfacente e una relazione che lo sta per portare all'altare, tuttavia la sua vita cambia quando gli si viene chiesto di partecipare ad una missione verso il Polo Nord. Una di quelle missioni che capitano solo una volta in tutta l'esistenza.

Pagina dopo pagina l'autore ci porta in realtà a scoprire una crudeltà dietro l'altra: Adam al Polo Nord ci arriverà da solo in quanto, uno dopo l'altro, i suoi compagni di viaggio muoiono. Ma per il nostro protagonista l'incubo è solo appena all'inizio, poiché quando tornerà indietro si renderà conto che dell'umanità, solo lui ne è rimasto l'ultimo erede. 

Una strana nube dall'odore di pesco ha invaso la terra uccidendo tutti e stranamente solo Adam ne rimane in vita. Nonostante la storia possa ricordare una versione horror di Robinson Crusoe, in realtà la disperazione del protagonista, l'amarezza e la confusione mi ha ricordato Io sono leggenda di Richard Matheson, dove lo stesso protagonista per altre ragioni si ritrova da solo. 

Se in quest'ultimo il personaggio doveva combattere contro dei mostri definiti vampiri, in realtà Adam combatte in questo romanzo con la sua stessa pazzia e disperazione che, piano piano, lo porta ad avere incubi e allucinazioni. 
Adam è totalmente solo e lo stile narrativo dell'autore, porta il lettore ad impazzire con lui, a sentirsi impotenti davanti a cotanta follia e a non poter fare nulla per salvarlo se non arrivare all'ultima pagina e sperare in una fine di quell'agonia. 

Matthew Phipps Shiel gioca con il lettore in maniera diretta, mostrando ogni tipo di sfumatura dell'uomo creando all'inizio una sorta di lieve soddisfazione ad essere solo, il re del mondo, colui che può tutto, per poi scendere piano piano in quella pazzia che deriva dalla paura, senza poter far nulla per salvarsi. 

L'ambientazione post apocalittica viene richiamata in pieno non solo grazie allo stile d'angoscia e a tratti adrenalinico riportato, ma per i minuziosi dettagli che sia a livello visivo, che addirittura olfattivo sembrerà di far rivivere al lettore scena dopo scena e arrivati all'ultima pagina, avere una consapevolezza nuova di quella che potrebbe essere una visione post apocalittica del mondo stesso. 

La nube purpurea è un romanzo devastante dove nonostante il narratore ne sia solo uno onnisciente, ci si perderà il controllo sentendo alternanza di voci senza senso e opposte. Con un ritmo serrato ed estremamente coinvolgente sarà la storia di Adam, il suo percorso psicologico ad essere la forza del romanzo stesso. 


1 commento on "La nube purpurea, Matthew Phipps Shiel - Recensione - "
  1. Incuriosisce molto anche me. Speriamo di poterlo leggere anche io il prima possibile ☺️☺️

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