Il talento del crimine, Jill Dawson - Recensione -

martedì 24 marzo 2020

Il talento del crimine 

Jill Dawson

Prezzo: 16,50
Pagine: 250
Editore: Carbonio Editore

Trama: Inghilterra, 1964. La celebre ed eccentrica scrittrice americana Patricia Highsmith si è ritirata in un cottage nella piovosa campagna del Suffolk per scrivere il suo nuovo libro e sfuggire alle persecuzioni di un misterioso ammiratore. Ma la sua quiete viene continuamente interrotta dalle visite insistenti di una giovane e affascinante giornalista, dal volto stranamente familiare... E quando da Londra viene a trovarla la sua amante, l'algida, elegantissima Samantha, il mistero si infittisce. Tra segreti, sospetti, flashback e fantasmi del passato, Pat si ritroverà all'improvviso in un incubo sanguinoso, vittima delle sue stesse ossessioni. Ripercorrendo la vita di Patricia Highsmith e sulla falsariga dei suoi libri (gli appassionati vi troveranno numerosi richiami), Jill Dawson indaga gli spaventosi abissi della mente criminale e il misterioso potere della scrittura in un thriller ad alta tensione, ricco di suspense e atmosfera, proprio come i romanzi della stessa Highsmith.

In seguito alla lettura di Un inutile delitto (approfondisci leggendo questo click per scoprire la recensione) ho avuto la possibilità di leggere Il talento del crimine dove, ancora una volta, l'autrice riesce a mescolare con maestria storia e fiction. 

Il talento del crimine appare sin da subito un romanzo estremamente coinvolgente dal quale sarà difficile riuscire a staccarsi se non arrivati alla parola fine. 
Ci troviamo nel 1964 in Inghilterra dove la celebre scrittrice americana Patricia Higsmith, si è ritirata in un cottage per scrivere il suo nuovo romanzo e per sfuggire alle persecuzioni di un misterioso ammiratore; tuttavia quella pace cercata viene comunque distrutta quando allo stesso tempo si ritrova vittima e artefice del suo stesso gioco mortale. 

Con un ritmo serrato e adrenalinico Jill Dawson ci racconta come lei stessa sia una fan sfegatata della scrittrice Patricia Higsmith e, tra realtà e finzione, crea un romanzo che ne diviene portale di un sistema dove la violenza, l'incubo psicologico e le sfumature della follia coinvolgono il lettore con autenticità. 

Pagina dopo pagina la scrittrice incastra sapientemente tanti pezzi ricavati dalla vita e dai romanzi di Patricia Highsmith proiettando il tutto in una storia ricca di suspense e dal fiato che rimane in gola. 

Le attenzioni che Jill Dawson riesce a dedicare alla figura dello stalker e ai vari personaggi descritti permette al lettore di capire come il tutto sia frutto di approfondite ricerche e questo realizza inconsapevolmente una sorta di rispetto per la completa opera che si sta leggendo. Il romanzo stesso diviene pura arte forte e autentica. 

Nonostante Il talento del crimine possa esser definito un thriller psicologico, in realtà si rimane sorpresi di come l'autrice riesca a far nascere nel lettore diverse riflessioni intime sull'esistenza stessa e sullo sviluppo di una mente perversa e criminale. 

Con grande naturalezza lo scontro tra buono e sbagliato si assottiglia sempre di più, causando nel lettore il contrasto tra voler finire il libro per scoprire come va a finire e quello di sospenderne la lettura per non finirlo mai. 

Il talento del crimine disarma completamente il lettore grazie all'evocazione di ogni scena che ricorda appieno un film cinematografico. 

Se l'unico antidoto alla sopravvivenza fosse quello di uccidere, quanti da vittima si trasformerebbero in carnefici? Cosa siamo disposti a fare per la nostra stessa vita?

Queste sono solo due domande che Jill Dawson fa riecheggiare nella nostra mente quando la lettura spiazzante arriva alla parola fine. 
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