Il sangue dei liberi, Tommaso Borgogni - Recensione -

venerdì 20 marzo 2020

Il sangue dei liberi

Tommaso Borgogni

Casa editrice: I.D.E.A.

Trama: Nell’Irlanda del 1199, Giovanni Senzaterra sta mettendo in ginocchio la popolazione e cerca un modo per uccidere il fratello Riccardo, Re d’Inghilterra. I conflitti nell’Isola di Smeraldo sono andati avanti per molti anni, poi, a seguito della conquista degli anglo-normanni, la situazione sembra essersi stabilizzata. In realtà forze oscure, esiliate secoli prima, stanno tramando per tornare in quelle terre e i Liberi, già in guerra contro gli invasori, dovranno affrontare anche questa minaccia. Il Sangue dei Liberi è il primo volume di una trilogia di genere fantasy storico che seguirà i fatti di un’Irlanda “parallela” e la storia di Kilian, un ragazzo che, involontariamente, si troverà invischiato nella ribellione e scoprirà che le leggende, le fiabe che aveva ascoltato da bambino, in realtà, sono vere!

Spesso le trilogie o in generale in libri in serie, se non si tratta dell'autore de Il trono di spade, vengono sottovalutati o comunque si storce il naso all'idea di iniziare un primo libro, come se questo potesse essere solo un riassunto veloce di una trama. 

In realtà, Il sangue dei liberi nonostante sia il primo volume di una trilogia, porta il lettore a rimanere sorpreso da come ogni personaggio creato venga ben distinto e caratterizzato da caratteristiche peculiari che portano lo stesso lettore a memorizzare totalmente non solo il protagonista, ma anche i personaggi secondari.

Il protagonista principale di questa storia è Kilian O'Dalaigh, un ragazzo che ha inconsapevolmente dentro di sé un potere incredibile e, nelle sue mani, sembra avere il destino di tanti poveri oppressi.

Tommaso Borgogni porta il lettore ad analizzare tutte le emozioni di Kilian già dall'inizio della storia quando il suo passato sembra circondato da un alone di oscurità e, la sua strada, segnata da un destino irremovibile: i genitori di Kilian sono morti molti anni prima in un attacco al suo villaggio e adesso ritornare in quello stesso villaggio, per salvare la donna che ama, fa sembrare come il suo destino giochi con l'inganno con la sua vita stessa.

L'emozione profonda che l'autore trasmette ad ogni pagina, che ne sia consapevole o meno, è l'amore in ogni sua forma. La profondità di questo sentimento si riesce a sentire sia per quanto riguarda il territorio dell'Irlanda, sia per il misticismo e tutto ciò che collega il mondo degli elfi e le creature magiche, ma sopratutto per la storia dove i popoli ne sono stati oppressi. 

Nonostante detta così il romanzo possa sembrare il classico romance dove l'uomo salva la sua principessa, in realtà l'autore riesce a creare un fantasy epico dai toni eleganti e dalla prosa serrata e accattivante.

Tommaso Borgogni proietta il lettore in una visione quasi onirica del romanzo stesso, in una sorta di utopia ovattata dove lo stile narrativo evocativo porta a ritrovarsi completamente immersi nel mondo fatato e sulle scogliere di Moher che racchiudono uno scontro tra bene e male che si preannuncia epico.

Il tipo di sensibilità dell'autore, lo sguardo sulla realtà e il rispetto profondo del popolo e delle sue leggende porta il lettore a scoprire le guerre e i segreti custoditi all'interno del romanzo con un occhio diverso, come se in realtà l'autore stesso stia lasciando al lettore l'intera eredità dell'Irlanda.

La scrittura pulita e a tratti frizzantina porta comunque ad adorare il personaggio di Kilian dove il lettore si ritroverà spesso nella sensazione di rivedersi allo specchio grazie alla normalità che emana e alla capacità di sopportare pesi che per tanti sarebbero insostenibili.
Io credo che nulla accada per caso, Kilian. Le stagioni mutano, la vita cambia in un istante ed in modi che noi non possiamo neanche comprendere, ma, come il volo di una freccia che fende l'aria verso il suo bersaglio, il destino compie il suo corso e ci fa diventare ciò che dovremmo essere.
Il sangue dei liberi è una storia di intrecci, di destino, di dolore ed innocenza; è una storia dove il lettore parte accompagnato per mano insieme all'autore in un lungo viaggio e, arrivati alla parola fine, si ritorna a casa cambiati e forse un po' più maturi. 
E' una storia di ricerca a volte della stessa luce interiore, un amore nel più largo dei termini che sa di miele di castagno. 
2 commenti on "Il sangue dei liberi, Tommaso Borgogni - Recensione - "
  1. Ho letto la recensione. Ottima! Ben scritta ed articolata. Vedo che la lettura de 'Il sangue dei Liberi' ti ha permesso di percepire il vero senso di questa storia. Conosco bene l'autore e posso affermare che Tommaso ha nascosto fra le righe i suoi sentimenti più profondi, una parte molto importante di sé. Hai perfettamente ragione quando dichiari che 'Il Sangue dei Liberi' e essenzialmente una storia d'amore. A me è piaciuta veramente e sto aspettando l'imminente seguito. Che mi risulta ormai maturo. Ciao.

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    1. Grazie mille per i complimenti caro Felice.Come stai? Non ho ancora avuto modo di incontrare l'autore, ma sicuramente sarà una persona piacevole come il suo romanzo. Aspetto il seguito come te con ansia.

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